Racconti invernali, un Wikiromance in Instagrammi

La fotografia è la settima arte, questo oramai è sotto gli occhi di tutti, è parte della nostra vita quotidiana, ci accompagna in ogni momento, in ogni evento importante, in ogni ricordo. Compagna indissolubile dell’istantanea è ad oggi la tecnologia, basti pensare a delle “pellicole”, forse meglio chiamarle girati, che hanno raccolto proiezioni e premi importanti, come ad esempio “Tangerine” presentato al Sundance Film Festival, il più importante festival del cinema indipendente USA, girato interamente con iPhone 5S, o “Searching for Sugar Man” del regista svedese Malik Bendjelloul, Oscar 2013 come Miglior documentario.

Wikiromance
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Quello che viene proposto in Racconti invernali da spiaggia di Marco Minghetti (edizioni Goware) è un nuovo esperimento Made in Italy che aderisce pienamente alla nuova tendenza di fondere le arti in genere con la tecnologia, azzardando, mescolando, sovrapponendo. Un wikiromance in 118 (Pseudo)Instagrammi, un sottotitolo quanto mai azzeccato, un poetico excursus nel meltinpot partorito dalla mente dell’artista che getta in un calderone letteratura, pittura, musica, fotografia e collegamenti ipertestuali in sequenza deliziosamente maniacale, mostrando al lettore il percorso inedito verso la presa di coscienza della fusione di una fresca forma d’arte contemporanea.

Wiromance
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Sin dal primo scatto -> 01\ Sisley sulla Spiaggia <- l’istantanea si lega inscindibilmente al testo, per colore, per forma, per sostanza, si intreccia prepotentemente ai links di Wikipedia, che rimandano alle imponenti figure di Alfred Sisley ed Edvard Munch, alle loro opere Saint CloudBanks of the Seine (1879) e Vampire (1893), portando all’apparizione di Jay Gatsby e Daisy Fay dall’epopeagatsbyniana di Francis Scott Fitzgerald, arrivando sino a spingereal limite con Come Together dei Beatles: l’opera è compiuta, la fotografia lega le arti, il parto di una primigenia, primitiva, primordiale arte è avvenuto.

Il percorso segue la stessa struttura per 118 volte, scomodando giganti immortali delle arti, da Renoir a Paul Klee, da Lewis Carroll a Dante, impregnando di elementi filosofici e riferimenti musicali l’intera opera. Se sfogliata tutto d’un fiato questa può togliere il respiro, portare all’assuefazione o alla distruzione, elevare od annientare.

Wikiromance
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Nota particolare che si desidera assegnare, forse per debolezza personale, a -> 08\ La costa di Pollock <- apice delle creazioni del Minghetti, dove l‘istantanea ricorda l’hyper-collegata OceanGreyness, ma anche la magnifica Autumn Rhythm del compianto pittore statunitense. Curiose le rielaborazioni della stilisticakandiskyniana e del Quarto Stato, azzeccata la -> 20\Ariminumby Warhol’s Numbers: 51-54. C’è Qualcuno Là Dentro?… Vivo o Morto (a Parte Robert Smith)? <- nella quale Warhol è ben riproposto in fotografia, poi legato a Che Guevara, alla violenta pellicola horror Hostel, ai The Cure ed ai Pink Floyd.

Sin troppe pagine sarebbero da citare, ognuna di esse è un’opera a sé stante, legata alle altre, non c’è tuttavia confusione, piuttosto (avversativo o comparativo) v’è ordinata riproposizione, desiderio di risvegliare la coscienza del lettore, di portarlo a conoscere lo sconosciuto (umano od etereo) in maniera più che mai personale eumanamente condivisibile.

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Info tecniche

Racconti invernali da spiaggia

di Marco Minghetti

eBook 

Editore Goware

9,99 

Store :  Amazon | Apple iBookstore | Google Play

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