AREZZO. Dal 15 al 20 ottobre alla Galleria 33 ci sarà ‘MUSE. Plurale femminile’, un progetto fotografico ideato e realizzato da Erica Andreini e Luigi Torreggiani. La mostra, curata da Tiziana Tommei, è stata concepita per Pink is Good, campagna di Fondazione Umberto Veronesi, che si pone come obiettivo quello di battere definitivamente il tumore al seno.
In mostra dieci opere fotografiche in bianco e nero, stampate su carta baritata di formato 40×40 cm e firmate sul retro. Dieci ritratti di donne che hanno accolto l’invito a prendere parte a questa importante iniziativa. Ciascuna immagine si compone di un ritratto fotografico affiancato da un collage. Quest’ultimo è stato pensato e costruito sulla base di una storia, che lega la persona raffigurata al personaggio femminile sentito dalla stessa quale ideale riferimento. Sarà inoltre proiettato un video che mostrai momenti precedenti lo scatto. Le fotografie esposte sono in vendita e il ricavato sarà devoluto interamente alla ricerca.
Quando Laura Carlini, presidente della delegazione di Arezzo della Fondazione Umberto Veronesi, mi ha coinvolta nel network d’iniziative finalizzate alla raccolta fondi per la ricerca sul cancro, mi sono sentita onorata e da subito ho coinvolto due fotografi, Erica Andreini e Luigi Torreggiani, per realizzare un progetto ad hoc per Pink is Good. Consapevole dell’importanza del compito, ho discusso a lungo con i due artisti sulla fattibilità di un lavoro che doveva essere speciale, bello e significativo. Il risultato, a partire dal concept fino alla messa in opera di ogni singola componente delle fotografie esposte, si deve all’impegno straordinario svolto con costanza e professionalità dai due fotografi. Si tratta di un lavoro molto complesso, non meramente fotografico, quanto più specificatamente concettuale. L’idea di fondo riguarda essenzialmente la nozione di “rete”. Quest’ultima muove dalla galleria di ritratti che, posta in essere e concretizzata a quattro mani, media sensibilità e visioni diverse, proprie dei due autori. Rete soprattutto intesa come insieme di legami che ciascuna donna, per sua stessa indole, è capace d’instaurare con una profondità quasi ancestrale, con altre donne e, in questo caso specifico, con un modello femminile di riferimento al quale è stato richiesto di pensare, come musa ideale. L’importanza della rete riguarda però anche gli aspetti di comunicazione e condivisione di esperienze e vissuto. Questo punto è fondamentale in quanto base della prevenzione e collegato dunque all’obiettivo della Fondazione Umberto Veronesi. Sono state coinvolte donne molto diverse per età, impegno, posizione sociale, vissuto. Per ciascuna di loro è stato messo in atto un iter studiato, fatto di un primo step di carattere verbale, ossia un dialogo tra fotografo e “modello” e, a seguire questo, lo scatto fotografico. In un secondo momento sono state realizzate opere di collage, i cui frammenti erano scelti e giustapposti in risposta al discorso che la stessa ha intessuto partendo dal suo racconto intorno alla figura femminile di exemplum. La tripartizione di ciascuna effige, occupata per un terzo dalla fotografia del papier collé, vuole rendere conto del passaggio emozionale, prima che razionale, esistente tra la persona e il personaggio. Il formato quadrato, regolare e paritario, mette al centro il punto di congiunzione tra figura fisica e concettualità trasposta in collage. Chiudo, lasciando parola agli artefici, Erica Andreini e Luigi Torreggiani, che descrivono così il loro progetto: “Se ci chiedessero di chiudere gli occhi e pensare alla nostra figura femminile di riferimento, che cosa risponderemmo? Sembra una domanda semplice eppure le risposte sono complesse, articolate. Attraverso la realizzazione di ritratti femminili, nasce il pretesto per porgere questa domanda e indagare, tramite il volto di dieci donne, le connessioni femminili più tacite e profonde. Esempio, affetto, coraggio: cosa lega una donna alla sua figura femminile di riferimento? Una ricerca tra le maglie di una rete fatta di ritagli, per comprendere l’essenza di legami più forti di qualsivoglia contingenza o necessità.
Erica Andreini. Nata a Sansepolcro nel 1980. Fotografa professionista attiva sia come documentatrice di eventi, che nell’ambito di festival musicali – tra i quali Festival delle Nazioni e Arezzo Wave Love Festival. Collabora con l’agenzia fotografica Sottopalco ed è tra le fondatrici dell’agenzia di eventi e comunicazione Vaegas. Parallelamente porta avanti progetti artistici personali, utilizzando la tecnica del collage, che costruisce, fotografa e poi distrugge.
Luigi Torreggiani. Nato a Sarmato nel 1983. Dottore forestale e giornalista pubblicista, collabora principalmente con la rivista Sherwood – Foreste ed Alberi Oggi ed è Direttore responsabile di Clic-hé – webmagazine di fotografia e realtà visuale, edito dall’Associazione culturale Deaphoto di Firenze. E’ appassionato di scrittura e fotografia, come si evince dal suo blog “Scrivere & Fotografare”, un diario fatto di immagini, parole e riflessioni.
Info: www.galleria33.it