MILANO. EyesOpen! Questo il titolo della neo-nata rivista di fotografia, con cadenza trimestrale, che il 9 dicembre alle 19.30 si presenta ai suoi lettori alla Leica Galerie di Milano. In occasione della presentazione si parlerà di questo numero zero, pubblicato come opera da collezione in tiratura limitata e numerata, e si incontreranno i volti di alcuni dei protagonisti che si nascondono dietro le sue pagine. Il concept nasce da un’idea di Barbara Silbe, che ne è il direttore responsabile, e Manuela Cigliutti, direttore creativo e photoeditor, entrambe fondatrici anche dell’omonima associazione culturale.
EyesOpen! si propone di dare importanza alla cultura e agli autori, di ricercare nuovi talenti italiani e internazionali e creare connessioni nella comunità della fotografia e da questa verso le altre arti, prima fra tutte la letteratura. Nel suo punto esclamativo un’esortazione esplicita a ridare entusiasmo alla fotografia, a riflettere su quello che abbiamo di fronte, a concentrarci nel guardare tenendo gli occhi bene aperti. Ogni uscita si concentrerà su un tema che guiderà lo sviluppo delle pagine. Si parte con “Sguardi”, intesi come la capacità di osservare il mondo e i fatti attraverso le immagini che vediamo o che riusciamo a produrre. Grandi autori o giovani talenti dell’obiettivo, insieme a giornalisti, critici e scrittori, collaboreranno di volta in volta alla pubblicazione per farci capire, indagare, assaporare quello che di bello c’è nella più giovane delle arti visive.
Negli spazi di EyesOpen!, cartacei o virtuali, si parla di fotografia in modo semplice ma allo stesso tempo colto, cercando di incuriosire sia gli esperti che il grande pubblico. Ed è proprio in questo nostro tempo, in cui la fotografia sembra essersi così diffusa grazie al digitale e ai social network che questa rivista vuole presentarsi come la più originale pubblicazione italiana del settore e proverà ad istruire e colmare tutte le lacune. La fotografia è, in fondo, un’arte accessibile a molti, se non a tutti, che preserva la memoria e ci fa osservare cose mai viste, apprezzare nuove prospettive, anche i dettagli più nascosti.