ROMA. Martedì 11 giugno alle 21 Ferdinando Scianna sarà protagonista di Letterature. Festival Internazionale di Roma.
Il fotografo, invitato in occasione dell’uscita per Contrasto del suo ultimo libro Ti mangio con gli occhi, aprirà la serata inaugurale del Festival dal titolo Lettere dalla terra. Ti mangio con gli occhi è un progetto editoriale nuovo e unico nel suo genere: un libro fuori dagli schemi, un viaggio che Ferdinando Scianna, con la sua prosa “saporita” e densa, con le sue immagini folgoranti, ci fa compiere nel territorio della memoria e dei sensi.
Insieme al fotografo siciliano sul palco della Basilica di Massenzio si alterneranno Edwuard St Aubyn, autore della celebre saga I Melrose, anch’essa fortemente ancorata a un sentimento di appartenenza ai propri luoghi d’origine e Vinicio Capossela, che nel suo ultimo recentissimo libro Tefteri narra il tracollo finanziario della Grecia percorrendone le terre e le strade e riscoprendo la musica popolare rebetiko come musica della krisis. Una serata dedicata alla terra dove sono previste esecuzioni musicali live, anche di rebetiko, con gli Evì Evàn.
Fotografo, scrittore, giornalista, coscienza critica della cultura visiva contemporanea. Ferdinando Scianna ha realizzato Ti mangio con gli occhi rintracciando nella sua memoria personale, nella sua vita professionale e nei suoi tanti incontri, la parte che il cibo – inteso come cultura del mangiare – ha avuto nell’elaborare ricordi, impressioni e idee. Tutto ciò che ruota intorno alle tradizioni culinarie diventa così il pretesto per far riaffiorare immagini, sapori, luoghi, persone legati alle tradizioni culturali, alla storia di un popolo e di una regione insieme, alla piccola storia personale dello stesso autore. I panieri calati dalle donne della Sicilia dell’infanzia, gli strilli dei venditori di pane e panelle, le foglie di limone, il profumo del finocchietto, le granite di Acireale. Ma anche il latte appena munto, i pesci dal volto umano, l’anatra gustata a Parigi, il cioccolato a Oaxaca, le polpette della madre di Scorsese, o lo spuntino di Ferran Adrià e molto altro ancora: questi sono i veri protagonisti del volume. Per ognuno esiste un ricordo profondo, un gusto penetrante e duraturo e spesso, un’immagine – nello stile classico e della grande fotografia di documentazione.
Questo libro me lo porto dietro da molti anni. All’inizio non era nemmeno un progetto di libro. Faceva parte di quel gioco di specchi con la memoria che, da quando la scrittura è diventata per me più importante, sempre più si è andato dialetticamente affiancando alla mia attività di fotografo e ai lavori che costruisco con le molte immagini messe insieme in mezzo secolo di mestiere. Forse è stata anche colpa dei piedi, che da un po’ di tempo non sono più molto disponibili a quella pratica peripatetica in cui consisteva il mio mestiere di fotografo. Ma in realtà, la mia radicata concezione narrativa della fotografia mi ha portato quasi naturalmente ad affiancare alle immagini dei testi scritti.
Ferdinando Scianna
Info: www.contrasto.it