ARLES. E’ partita e proseguirà fino al 23 settembre 2016, la 47esima edizione de ‘Les Rencontres De La Photographie, una delle maggiori manifestazioni dedicate alla fotografia capace di dettare tendenze e intercettare talenti.

MEJISHI, Ogi, Sadogashima, Niigata prefecture. Courtesy of the artist.
MEJISHI, Ogi, Sadogashima, Niigata prefecture. Courtesy of the artist.

 

 

Quest’anno, come in quelli precedenti, tutte le sedi espositive sono state messe a disposizione: la città, la Luma Foundation, Actes Sud, Musée Départemental Arles Antique, Musée Réattu, Communauté d’Agglomération Arles Crau Camargue Montagnette, Association pour un Musée dela Résistance et de la Déportation en Arles et Pays d’Arles a cui si aggiungeranno altre sedi espositive aperte al pubblico come la Ground Control (una grande sala accanto alla stazione dei treni), il Collège Mistral che ospiterà Cosmos-Arles-Libri, l’Hôtel de Luppé che sarà sede delle conversazioni fotografiche firmate Olympus e il Papeteries Étienne dove si terrà nuovamente la Night of the Year. In questo senso, i visitatori dei Rencontres d’Arles non trovano tutti gli anni solamente grandi e talentuosi fotografi ma riscoprono anche un patrimonio unico fatto di posti straordinari come chiese ed abbazie del 12esimo secolo, un chiostro medievale ed il Palazzo Arcivescovile nonché antri edifici aperti solo durante il festival.

 

 

 

Nessun tema per la manifestazione 2016 ma tanto spazio alle mostre: 50 per il circuito ufficiale e a cui si aggiungono 89 lavori per il circuito off. Tra le ‘novità’ (passateci il termine, ndr) la sezione ’Street’dedicata alla street photography, con lavori di Eamonn Doyle, Sid GrossmanChristian Marclay mentre ampio spazio sarà dedicato ai nuovi approcci approcci al documentario (‘Platforms of the Visible’), al campo di battaglia (’After the War’) una sezione del programma che mostra i lavori di Yan Morvan sui teatri di guerra, di Alexandre Guirkinger sulla Linea Maginot nonché immagini del grande fotografo di conflitti Don McCullinDiversamente, ‘Africa Pop’ invita i visitatori a fare un viaggio per immagini in Africa (Mali e Nigeria) mentre la sezione Western Stories’ guida il visitatore nelle vaste campagne della Cmargue filmate da Joë Hamman e Jean Durand, e nel West America con il memorabile lavoro di Bernard Plossu.