ROMA. Ritratti in bianco e nero, volti di giovani donne, a volte dall’identità sessuale incerta e vulnerabile come l’Africa in cui vivono. E’ questa la Burkina Faso ritratta dal fotografo Francesco Cocco in mostra ad Officine Fotografiche.
La mostra, a cura di Giulia Tornari, sotto il coordinamento di Barbara Romagnoli e promossa dall’Osservatorio AiDS – Aids Diritti Salute e Associazione italiana donne per lo sviluppo Onlus, presenta – tra gli altri – i volti di Adjara, Sarina, Linda, Celine, Juliette, Therese, Marietta, Alfonsine, Blessed, Charlene, Zanaba, Mariam, Ibauldo Celine, Kabare. Tutte donne, hanno fra i 16 e 19 anni, vivono nella provincia di Kadiogo, fuori Ouagadougou, in un centro di accoglienza per donne e ragazze che hanno subito violenza o fuggono da matrimoni combinati. E poi, ancora uomini nella sala di aspetto di dispensari sanitari e madri con neonati urlanti, anziane considerate streghe e bimbi abusati da professori bianchi occidentali, bambini che scavano in miniere d’oro abusive e altri che giocano a biliardino o sulla terra arsa, nonostante tutto.
La Repubblica del Burkina Faso nelle immagini scattate da Francesco Cocco nel febbraio del 2017 più che la “terra degli uomini integri” ci appare come la “terra delle donne sospese”, fra povertà e riscatto, paura e desiderio di cambiare, tradizioni come macigni e nuovi diritti tutti da conquistare. Fra i paesi più poveri al mondo, con il 63,8% della popolazione che vive in condizioni di miseria e il 44,5% al di sotto della soglia di povertà assoluta, in Burkina vivono circa 110mila persone con Hiv/Aids e il numero di coloro che ricevono la terapia antiretrovirale è aumentato notevolmente negli ultimi dieci anni: da 3.000 censiti nel 2004 a 46.623 nel 2015.
Sono ancora molti i pazienti che non vi accedono soprattutto nelle zone rurali ma, in generale, ci sono stati alcuni sensibili miglioramenti per quanto riguarda la mortalità infantile e materna e l’aspettativa di vita, anche grazie a una serie di riforme che il governo del paese ha messo in atto per garantire l’accesso universale ai servizi sanitari. Un lavoro importante sostenuto in Burkina Faso da organizzazioni della società civile, come Associazione italiana donne per lo sviluppo Onlus e Medicus Mundi Italia entrambe appartenenti all’Osservatorio AiDS – Aids Diritti e Salute che ha promosso una missione conoscitiva in Burkina per sensibilizzare l’opinione pubblica non solo sulla lotta all’Aids, sostenuta anche dal Fondo Globale, e sull’accesso ai farmaci, ma anche sulla violenza maschile sulle donne e i minori e i matrimoni forzati.
Il racconto fotografico di Francesco Cocco restituisce con estrema delicatezza la battaglia quotidiana di donne e uomini per sopravvivere alla malattia e al dolore, insieme alla loro coraggiosa resilienza.
Francesco Cocco, ha iniziato la sua carriera come fotografo nel 1989, raccontando la marginalità sociale, con particolare attenzione all’universo infantile in Africa, Sud America e nel continente asiatico. Nel 2002 inizia il suo progetto sulle condizioni carcerarie in Italia, un lavoro presentato nel 2005 al Visa pour l’Image a Perpignan e nel 2006 ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, e da cui è nato anche un libro “Prisons” (ed. Logos, 2006). Nel 2003 collabora con Medici Senza Frontiere ad un progetto a lungo termine sull’immigrazione in Italia, con anche la pubblicazione di “Nero” (ed. Logos, 2007) con prefazione di Gian Antonio Stella. Nel 2006 partecipa al progetto collettivo “Beijing. In and out”, mentre l’anno successivo lavora in Cambogia per Action Aid, realizzando un reportage che diventerà parte del libro La ruota Che Gira (ed. Contrasto, 2007). Nel 2009, il suo lavoro in Afghanistan, iniziato in collaborazione con Emergency, lo vede tra i finalisti del Photoespana Ojodepez Human Values Award. Con l’Osservatorio AiDS/Aidos è stato in Etiopia nel 2016 e in Burkina Faso nel 2017, documentando i progetti della cooperazione internazionale. Dal 2003 Cocco è rappresentato dall’agenzia fotogiornalistica Contrasto.
Burkinabè. Fotografie di Francesco Cocco
Dove: Officine Fotografiche, via Libetta 1, Roma
Quando: dal 12 al 20 ottobre 2017
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19. Sabato 14 ottobre dalle 11 alle 20, domenica 15 ottobre dalle 12 alle 19