Tutto pronto per la nuova attesissima e imminente edizione del Festivaletteratura Mantova 2019.
Un’edizione in cui anche la fotografia si farà molto spazio all’interno del fitto programma della manifestazione, che quest anno si svolgerà da mercoledì 4 a domenica 8 settembre.
Diversi, come sempre, gli incontri da segnare in agenda tra gli oltre 300 appuntamenti proposti dalla macchina orgazzativa del festival tra cui figurano anche talk con alcuni dei nomi più noti del fotogiornalismo e alla fotografia.
Qualche esempio?
Il fresco vincitore del premio Pulitzer 2019 Lorenzo Tugnoli a cui si aggiunge Marco Gualazzini, uno dei vincitori del World Press Photo 2019. E poi talk con la photo editor Giovanna Calvenzi e il fotografo, noto per i suoi lavori nelel zone di guerra, Francesco Cito.
L’immagine è il mezzo più potente
Nel racconto giornalistico contemporaneo l’immagine rappresenta indubbiamente il mezzo più potente e insieme più utilizzato.
La scelta di una descrizione meramente didascalica di un evento o ancor peggio di una composizione estetica che distoglie dalla comprensione di ciò che si fa vedere è spesso la soluzione più praticata da chi sta dietro la macchina fotografica.
Guardare oltre la superficie, puntare l’obiettivo là dove si può trovare l’inizio di un racconto è invece la cifra etica e poetica di un fotogiornalismo che sta trovando sempre migliori interpreti a livello internazionale.
Argomentazioni che al Festivaletteratura 2019 saranno affrontate con diversi gli incontri con grandissimi protagonisti della fotografia.
Saranno presenti Lorenzo Tugnoli, recente vincitore del premio Pulitzer e del World Press Photo, e Marco Gualazzini, per più di dieci anni impegnato in una ricerca fotografica che lo ha portato ad attraversare l’intero continente africano. Entrambi parleranno della necessità di una fotografia vicina alle persone e alle situazioni che ritrae.
E poi Paolo Di Paolo – insieme alla figlia Silvia – testimonierà invece di una stagione straordinaria del nostro giornalismo, di cui è stato diretto protagonista con la sua fotocamera, ritraendo per il Mondo la gente comune e i divi del cinema nell’Italia tra gli anni ’50 e ’60.
Infine, intorno a questi temi e al concetto di visione – secondo i punti di vista non sempre coincidenti di discipline e professioni vicine all’ambito fotografico – ruoterà La libellula e il ciclope, un dittico di appuntamenti a cura di Frammenti di fotografia e Giovanni Marozzini e coordinato da Michele Smargiassi con la partecipazione di Matteo Balduzzi,Giovanna Calvenzi, Francesco Cito e Francesco Faeta.
Gli appuntamenti e le date da non perdere
Giovedì 5 settembre
S’intitola ‘Sotto la luna di Beirut‘ il primo appuntamento del Festivaletteratura legato alla fotografia. Presente, alle 14,45, nell’aula Magna della Fondazione Università di Mantova il fotografo e scrittore Rawi Hage. Originario del Libano, la sua esperienza da reporter, vissuta tra Stati Uniti e Canada, lo ha di certo aiutato a fissare nei suoi romanzi quello che si stava consumando nel suo paese nel corso della guerra civile libanese. Qui a Mantova, insieme al giornalista Christian Elia, racconterà di come i ricordi filtrino sulle sue pagine in forma di immagini e del perché preferisca “la compagnia degli ex-colleghi tassisti a quella degli scrittori”.
Venerdì 6 settembre
Doppio appuntamento per la giornata di venerdì. Si inizia al mattino, alle 11, quando al teatro Bibiena si incontreranno il grande fotografo Paolo Di Paolo, la sfiglia Silvia e la photo editor Giovanna Calvenzi. Il fotografo molisano ha realizzato numerosi reportage internazionali e inchieste sociologiche e oggi, una selezione di oltre 250 scatti, che raccontano un paese che rinasceva dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, è esposta al Maxxi di Roma (Paolo Di Paolo. Mondo perduto). La curatrice della mostra Giovanna Calvenzi ripercorrerà a Mantova, insieme al grande fotografo e a Silvia Di Paolo, il manifesto di uno stile ormai perduto, che ha fermato per sempre nel tempo poeti, stelle del cinema, letterati e gente comune.
Alle 18,30, invece, a Palazzo Tè si incontreranno il curatore Matteo Balduzzi, di nuovo Giovanna Calvenzi e il giornalista Michele Smargiassi. Insieme affronteranno la questione della gestione delle immagini cercando di capire come riusciamo a selezionare le immagini oggi, visto anche l’incessante bombardamento a cui siamo sottoposti.
Sabato 7 settembre
Si parla del Cairo, alle 10, nell’aula Magna della Fondazione Università di Mantova. E lo si fa con Paola Caridi, giornalista che ha vissuto per diversi anni al Cairo e Filippo Romano, fotografo e “narratore di spazi urbani”. Insieme interrogheranno le fragili linee di confine di questa straordinaria metropoli.
A Palazzo Tè, invece, dalle 18,30, si parla di reportage (tra giornalismo e strumento antropologico). E lo si fa con il fotografo Francesco Cito, fotoreporter inviato sui principali fronti di guerra dal 1980 a oggi, e Francesco Faeta antropologo e autore di Fotografi e fotografie. Uno sguardo antropologico.
Ancora, alle 21, nell’aula Magna della Fondazione Università di Mantova, un incontro con il fotografo Marco Gualizzini: ‘Le foto parlano al mio posto‘. Gualazzini ha viaggiato per oltre dieci anni in alcuni dei luoghi più dimenticati al mondotra cui Somalia, Congo, Sudan e Ciad, dove i suoi scatti su cambiamenti climatici e crisi umanitaria gli sono valsi il World Press Photo 2019. A Mantova porterà la sua esperienza.
Domenica 8 settembre
Ultimo appuntamento in programma, nell’aula Magna della Fondazione Università di Mantova alle 17,30, ‘La fotografia è un haiku‘ con il fotografo – vincitore del World Press Photo 2019 per la categoria General News, Stories e del premio Pulitzer sezione Feature Photography – Lorenzo Tugnoli e la photo editor Giulia Tornari. Moderati da Ruggero Ughetti di Frammenti di fotografia parleranno dell’importanza di un’informazione corretta, che sia da stimolo ai media.
Tutti gli appuntamenti – non solo di fotografia – sono consultabili qui