Le foto di Ilias Georgiadis inaugurano una nuova esposizione a Officine Fotografiche Roma. La mostra Over.State, a cura di Michele Corleone, inaugura il 14 novembre. Un’esplorazione emotiva della condizione umana.
Il progetto
Per me, la fotografia è il punto mancante che collega ciò che è profondamente dentro di noi e non possiamo capire o descrivere, con il mondo. Una connessione che trascende e si muove attraverso lo spazio-tempo, in modi imprevedibili, misteriosi e non lineari. Un legame tra realtà e amore.
Credo che facciamo fotografie perché il nostro io interiore vuole riconnettersi con il cosmo. Vogliamo sentirci vicini a persone, luoghi, oggetti e col passare del tempo riconosciamo in loro una parte di noi stessi. Con la fotografia ci riveliamo all’ignoto, pur mantenendo un legame con il reale. Il mio lavoro descrive i miei stati più intimi di paura, desiderio, affetto. Stando nel mezzo tra la vita e la morte.
In particolare, “Over.State” descrive la storia di una persona giovane e persa che cerca di sentirsi libera e di trovare l’amore. Un’esplorazione emotiva della condizione umana. Un tentativo di capire come esprimiamo la libertà, l’intimità, la vicinanza; come cerchiamo la vera connessione con l’io interiore e con l’altro. Tuttavia qui, per la prima volta, sto presentando anche opere nate prima di “Over.State” (“Archives”) e opere molto recenti (“Vialattea”). Ciò che mi interessa è mettere in discussione la coerenza ed esplorare quei momenti cruciali di cambiamento durante il processo artistico e creativo.
E nel dare vita ad un’ambientazione di zone differenti sto cercando di esprimere e visualizzare questa esperienza, trasformandola in qualcosa di illusoriamente lineare e diversificato che è come preferiamo percepire i cambiamenti nel tempo. ” I.G.
Il libro
Grzegorz Kosmala, “Over.State” (Blow Up Press)
Ci sono molti libri che parlano della vita dei loro autori. Grazie a loro possiamo sentire la voce di tutta la loro generazione, conoscere le sue paure e speranze, preoccupazioni e gioie. Ma nessuno di questi libri ne parla in modo visivamente sofisticato come fa Ilias Georgiadis nel suo libro di debutto.
“Over.State” non contiene informazioni sul tempo e lo spazio, il che rende il libro ancora più universale. Possiamo pensare, conosciamo i suoi personaggi, li abbiamo incontrati da qualche parte lungo la strada. Inoltre, la mancanza di un’introduzione alla storia, un tentativo di spiegarlo, conferisce a questo libro una dimensione speciale: il lettore deve affrontarlo da solo, pagina per pagina, deve cercare di comprendere il significato delle parole scritte caoticamente qua e là per realizzare alla fine: “Questo riguarda me…”.
Indipendentemente da ciò che rappresentano, le fotografie scattate da Ilias sono magnetiche. Ti assorbono completamente, rimangono nella memoria per ore dopo averle viste. E ogni volta che ritorni a loro, lo fanno ancora e ancora, e ancora…
Quando guardi le foto di “Over.State” puoi avere l’impressione di stare in bilico sul limite tra realtà e sogno, vita e morte, tra qualcosa di permanente e di effimero. Queste immagini sono come una poesia d’amore e Ilias Georgiadis diventa un poeta della fotografia.
Over State, Ilias Georgiadis | |
Dove | Officine Fotografiche, via Giuseppe Libetta 1, Roma |
Quando | dal 14 novembre al 6 dicembre 2019 |
Orari | dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19 |
Ingresso | libero |
Info | roma.officinefotografiche.org |