Come rami intrecciati è il titolo della mostra fotografica sul tema della violenza sulle donne, esposta, dal 25 al 29 novembre alla Casa della Memoria e della Storia di Roma.
Il progetto è stato realizzato dai detenuti della Terza Casa Circondariale di Rebibbia con il supporto di Scatto Libero. Scatto Libero è l’associazione culturale romana che dal 2016 si occupa di portare la fotografia in carcere e in altri contesti socialmente fragili.
Come rami intrecciati: la mostra
La violenza contro le donne è purtroppo un fenomeno tristemente diffuso ovunque, da sempre, spesso però non ha un volto, non ha immagini. Se ne parla e se ne scrive molto, ma raramente si elaborano messaggi visivi.
Affrontare questo tema delicato attraverso la fotografia è stata dunque una sfida complessa che i ragazzi di Rebibbia hanno vissuto con entusiasmo e curiosità. E nel farlo hanno creato e realizzato personalmente tutti gli scatti.
Le immagini finali, dopo un lavoro di selezione e post produzione restituiscono a chi le guarda il senso di caos e di dolore muto che la violenza provoca, ma anche la voglia di riscatto.
Oltre alla sola rappresentazione della violenza, alcuni ragazzi hanno comunicato anche una possibile via di uscita. Dopo tutto il buio, nonostante le sofferenze e le denigrazioni, è sempre possibile scorgere una luce in fondo al tunnel della violenza. Magari debole e fragile, ma pur sempre una luce.
Da qui è nato il titolo della mostra, “Come rami intrecciati”. Intrecciati come le braccia di tutte le donne del mondo che si tengono l’una all’altra, in un groviglio immaginario che è un girotondo di speranza e forza.
Come rami intrecciati | |
Dove | casa della memoria e della storia, via San Francesco di Sales 5, Roma |
Quando | dal 25 al 29 novembre 2019 |
Orari | orario continuato 9.30 – 20 dal lunedì al venerdì |
Ingresso | libero |
Info | www.comune.roma.it |