Viaggi virtuali nei musei: lo sapevate che molti dei musei italiani e stranieri sono visitabili direttamente da casa? Un’iniziativa perfetta per chi vuole gustarsi una mostra, o approfondire una tematica, direttamente all’interno delle proprie mura domestiche.
Basta andare sulla pagina Arts e Culture di Google per iniziare una vera esperienza immersiva nell’arte, alla scoperta di mostre, approfondimenti su fotografi, di fotografie e di musei.
Che ne dite di andare a conoscere meglio la Hansel Mieth, fotoreporter per la rivista Life che si è fatta un nome con la sua fotografia di commento sociale e le rappresentazioni della vita degli americani della classe operaia? Online trovate la sua storia e una serie di fotografie, organizzate per popolarità, colore o cronologia.
Da scoprire anche la storia della prima fotogiornalista americana di guerra, Margaret Bourke-White. Ancora una volta si può approfondire la carriera della fotografa e la sua storia, poi scoprire, a piacere, il patrimonio conservato nelle pagine digitali.
Ogni approfondimento suggerisce altri articoli da esplorare, come le “13 foto indimenticabili di Alfred Eisenstaedt“, “La fotografia da sogno di Julia Margaret Cameron” o le “7 immagini di Gordon Parks che hanno cambiato gli atteggiamenti americani“.
Inoltre per chi ama i festival fotografici, c’è un interessante focus sul Festival di Lagos, in cui si possono ammirare i migliori fotografi ospitati nella manifestazione.
Viaggi virtuali nei musei, come esplorare le collezioni dei Musei di tutto il mondo
Una sezione di Arts e Culture di Google permette anche di realizzare veri e propri viaggi virtuali nei musei. Lo scopo? Esplorare intere collezioni dei principali musei di tutto il mondo. Dagli Uffizi di Firenze al Moma di New York si possono scoprire moltissime nuove immagini.
E proprio riguardo al Moma, lo sapete che è possibile visitare online le mostre realizzate dal 1929 al 2010? Dal sito del Moma, decidete subito l’anno e la vostra mostra preferita, poi aprite il link e gustatevela. E non è finita qui perché anche lo Smithsonian ha condiviso un vastissimo patrimonio di immagini allo scopo di diffondere la conoscenza.