Il grande fotografo statunitense Paul Fusco è scomparso nella giornata di ieri all’età di 90 anni. Il reporter, rappresentato da Magnum Photos, è noto soprattutto per i suoi lavori di fotogiornalismo.
Paul Fusco, una vita da fotografo
Fusco ha lavorato come fotografo con il Signal Corps dell’esercito degli Stati Uniti in Corea dal 1951 al 1953, prima di studiare fotogiornalismo alla Ohio University, dove ha conseguito la laurea in Belle Arti nel 1957. Si è poi trasferito a New York City iniziando qui la sua carriera come un fotografo dello staff con Look, dove rimase fino al 1971.
Per la testata ha realizzato importanti reportage su questioni sociali negli Stati Uniti, compresa la difficile situazione dei minatori indigenti nel Kentucky; la vita da ghetto latino a New York City; la vita degli afroamericani nel delta del Mississippi, solo per fare un esempio.
Conclusa l’esperienza con Look, Fusco si avvicinò poi all’agenzia Magnum Photos, diventando socio nel 1973 e membro a pieno titolo l’anno successivo.
Le sono foto sono state pubblicate su importanti riviste statunitensi tra cui Time, LIFE, Newsweek, The New York Times Magazine, Mother Jones e Psychology Today, nonché in altre pubblicazioni in tutto il mondo.
Tra i suoi lavori più famosi il reportage sul funerale di Kennedy dove Fusco, armato di tre macchine fotografiche e trenta a pellicole, salì sul treno che trasportava la bara del politico, si affacciò al finestrino e scattò più di duemila foto al popolo americano intento a dare l’ultimo saluto.
Il ricordo dei colleghi sui social
David Hurn, membro Magnum, ha ricordato il fotografo su Instagram con una foto rappresentativa. E ha scritto: “Il suo saggio fotografico RFK Funeral Train è, secondo me, un uso della fotografia più che mai raggiunto. Era una persona meravigliosa. Totalmente premuroso verso gli altri. Era un fotografo che simboleggiava il meglio di Magnum, sempre interessato a ciò che stava accadendo nel mondo e desiderava documentarlo nel modo più umano e accurato possibile all’interno di tutte le carenze dell’essere umano. Senza ego”.
L’agenzia Magnum Photos, invece, lo ricorda con una galleria di scatti e una sua frase.
“Voglio che gli spettatori si spostino nella vita delle persone che stanno guardando; l’esperienza visiva è incredibilmente emotiva”.
Un post arriva anche da Clément Chéroux, chief curator of Photography del MoMA di New York che ricorda Paul Fusco con uno dei suoi scatti memorabili.