Ecco i fotografi arrivati in finale e nella shortlist del concorso Professional dei Sony World Photography Awards 2021. Giunto alla 14esima edizione, il concorso Professional premia le opere che si distinguono per eccellenza tecnica e originalità di prospettiva su tematiche contemporanee.
Il vincitore del titolo Photographer of the Year 2021 sarà selezionato dal gruppo di finalisti del concorso Professional e annunciato il 15 aprile. Per l’occasione, in quella stessa data, sarà possibile assistere a uno speciale programma che vedrà la presenza dei vincitori. Tutto avverrà in streaming sulle piattaforme digitali della World Photography Organisation. Alla conduzione ci saranno lo storico dell’arte Jacky Klein e il presentatore e cabarettista Nish Kumar.
Il record di candidati
Per l’edizione 2021, i quattro concorsi in cui si articola la manifestazione hanno superato le 330.000 candidature, provenienti da 220 territori. Le 10 categorie del concorso Professional hanno registrato oltre 145.000 immagini candidate: un record assoluto. Quest’anno è stata introdotta la categoria Portfolio. Un’opportunità, quindi, per candidarsi con singole immagini tratte da corpora diversi, ma omogenee per stile e capacità tecniche.
Ecco qui i progetti fotografici dei finalisti dei Sony World Photography Awards 2021.
Architettura e design
In Hymn of the Building Site, Gu Guanghui (Cina continentale) propone le immagini scattate a vari cantieri nella contea di Ninghai, provincia di Zhejiang. Fotografati dall’alto, cantieri e operai sono ridotti a forme astratte.
Astratto è anche il punto di vista di Frank Machalowski (Germania). La serie Meisterhäuser Bauhaus-Dessau si compone di immagini sovrapposte delle Case dei Maestri di Walter Gropius, a Dessau. Tutte foto scattate con esposizioni diverse.
Invece, per Eternal Hunting Ground, Tomáš Vocelka (Repubblica Ceca) ha scelto di fotografare un ex complesso dell’esercito. Edificio, poi, trasformato in crematorio per animali domestici dall’architetto minimalista Petr Hajek.
Fotografia creativa
Usando i telai di famiglia per creare un allestimento di metafore visive, Sasha Bauer (Federazione Russa) esplora la storia della propria famiglia attraverso il prisma della vita tumultuosa del nonno, dall’infanzia in orfanotrofio agli anni di servizio militare in Russia.
Invece, Ampelio and I, di Luigi Bussolati (Italia) presenta le fotografie trovate in un vecchio album di famiglia. Foto proiettate sui paesaggi di Parma e lungo il fiume Po. Il progetto è stato concepito in memoria dello zio, appassionato di fotografia che nel 1942 si tolse tragicamente la vita.
In The Moon Revisited, Mark Hamilton Gruchy (Regno Unito), ha rielaborato alcune foto delle missioni Apollo della NASA e del centro JPL. Immagini combinate con altre esenti da copyright e riguardanti periodi cruciali della storia, dalle guerre al movimento della pop art fino all’attuale pandemia.
Le composizioni che ne risultano mettono in contrasto la superficie sempre uguale della luna e il sempre dinamico ritmo degli eventi sulla Terra.
Documentaristica
In Thatcher’s Children, Craig Easton (Regno Unito) indaga sulla natura cronica della povertà e sugli effetti che le politiche sociali varate negli anni dai governi hanno avuto su tre generazioni di una stessa famiglia nel nord dell’Inghilterra.
Ancora, The Killing Daisy, di Vito Fusco (Italia), ha come protagonista il piretro, conosciuto anche come “fiore della morte”.
Molto simile alla margherita, questa pianta, delicata ma letale per gli insetti, rappresenta il cuore di una fiorente industria di insetticidi naturali in Kenya.
Lorenzo Tugnoli (Italia) documenta, con il suo intenso Beirut Port Explosion, la devastazione causata dall’esplosione avvenuta a Beirut nell’agosto 2020. Un avvenimento in cui 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio sono esplose nel porto della città provocando centinaia di morti e il ferimento e l’evacuazione di migliaia di persone.
Ambiente
A City Under Dust Clouds, di Mohammad Hossein Madadi (Repubblica islamica dell’Iran), è una raccolta di scorci di Ahvaz. Si tratta di una delle città tra le più inquinate al mondo, ripresa sotto una coltre color seppia di polveri e contaminanti.
In The Sea Moves Us, the Sea Moves Fuvemeh, Antonio Pérez (Spagna) presenta una serie di scatti che ritraggono gli abitanti di Fuvemeh. In questo piccolo villaggio di pescatori del Ghana, gli abitanti sono ripresi accanto alle foto delle loro case abbandonate. Abitazioni ridotte in rovina a acusa dell’innalzamento del mare e per l’erosione delle coste.
Net-Zero Transition, di Simone Tramonte (Italia), esplora l’Islanda. Una terra oggi produce il 100% della propria elettricità da fonti rinnovabili: case study di successo per le altre nazioni impegnate per un futuro più sostenibile.
Paesaggio
In Silent Neighbourhoods, Majid Hojati (Repubblica Islamica dell’Iran) ritrae i paesaggi che fanno da cornice a una serie di edifici abbandonati. Immobili che, nella loro silenziosa immobilità, evocano poeticamente le storie di chi una volta li abitava.
Ancora, Zaïm, di Andrea Ludovico Ferro (Italia), esamina i concetti di iconografia e devozione espressi nei poster di propaganda politica che dominano sui paesaggi urbani di Tripoli, in Libano.
Volcano, di Fyodor Savintsev (Federazione Russa), immortala i colori vibranti, la diversità naturale e le qualità mistiche che caratterizzano la cintura vulcanica della penisola della Kamchatka, in Russia.
Portfolio
Scattate nella sua città natale di Ourense e dintorni, in Galizia, le scene intense e drammatiche proposte dal fotogiornalista Brais Couto (Spagna) raccontano gli avvenimenti nella regione. Dagli effetti della pandemia agli incendi forestali fino alla stagione del carnevale galiziano.
In Citizens of Tomorrow, il direttore creativo e fotografo Loli Laboureau (Argentina) contrappone le scene di strada vivaci e animate del mondo “di una volta” a immagini colorate e suggestive che ritraggono la “nuova normalità”.
Nelle immagini tratte da diversi progetti personali, la documentarista sociale e ritrattista Laura Pannack (Regno Unito) si serve di simboli e colori tenui per evocare il rapporto di intimità dei suoi soggetti e la loro vulnerabilità.
Ritratto
Per il suo secondo progetto finalista, Craig Easton (Regno Unito) presenta Bank Top, realizzato in collaborazione con lo scrittore e studioso Abdul Aziz Hafiz.
Il progetto esamina la rappresentazione, anche errata, delle comunità dell’Inghilterra settentrionale, in particolare dei residenti di un quartiere molto affiatato di Blackburn.
In Looking Out from Within, 2020, Julia Fullerton-Batten (Regno Unito) ha percorso le strade del suo quartiere di West London. Questo per documentare lo stato di isolamento dei vicini di casa durante il lockdown, immortalati mentre guardano fuori dalle finestre con occhi nostalgici.
Ispirato al film di John Houston Gli spostati (1961), il progetto Drag Queen Cowboys di Jane Hilton (Regno Unito) è una serie di ritratti in bianco e nero di alcune Drag Queen di Las Vegas. Drag fotografate in tenuta “western” nel deserto del Nevada.
Sport
In Sport and Fun Instead of War and Fear, Anas Alkharboutli (Repubblica Araba di Siria) documenta, con tono commovente, la scuola di karate per bambini di Wasim Satot. La scuola si trova nel villaggio di Aljiina, vicino ad Aleppo. Qui i bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni si ritrovano e, formando una comunità, cercano di superare i traumi della guerra.
Iron Fit Kenya di Patrick Meinhardt (Spagna) ritrae gli atleti, provenienti da tutta l’Africa orientale, impegnati nella seconda edizione della competizione “Iron Fit Bodybuilding” a Nairobi.
Rooftops di Farzam Saleh (Repubblica Islamica dell’Iran) fotografa gli atleti iraniani. Ragazzi intenti ad allenarsi sui tetti della città per mantenersi in forma e in salute durante la pandemia.
Natura morta
In Still Life Composition, shot on Wet Plate, Peter Eleveld (Paesi Bassi) presenta una serie di immagini in bianco e nero di vasi in vetro, frutta e fiori sapientemente fotografati e sviluppati con una fotocamera di grande formato e il processo al collodio umido.
Ideato durante il primo lockdown nazionale a Milano, il progetto Volatile Interests di Alessandro Pollio (Italia) è un’esplorazione visiva dell’ambiente domestico del fotografo. Composizioni semplici e spesso spiritose di alimenti e oggetti quotidiani rappresentano i ricordi delle giornate trascorse in isolamento.
Mexican Feast è una celebrazione della cucina e delle tradizioni artigianali messicane. In un mix vibrante e luminoso di colori e texture, gli scatti realizzati in studio da Paloma Rincon (Spagna) rendono omaggio alle influenze culturali della fotografa.
Natura e animali selvatici
Sea Drops, di Angel Fitor (Spagna), è un saggio fotografico sulla vita racchiusa all’interno delle gocce d’acqua marina. Usando delle micro-pipette e un allestimento microscopico progettato e realizzato nel proprio studio, Fitor apre una finestra a forma di goccia sulla straordinaria varietà delle specie di plancton che popolano i mari.
Attraverso primi piani, immagini aere e riprese subacquee, Raw Nature di Graeme Purdy (Regno Unito) cattura la bellezza feroce e maestosa degli animali selvatici.
Locust Invasion in East Africa, di Luis Tato (Spagna), documenta la devastante infestazione di locuste del deserto. Il loro arrivo, nell’Africa Orientale, ha distrutto interi campi e coltivazioni. La recente invasione è la peggiore mai vista in decenni nella regione, ulteriormente aggravata dall’impatto negativo delle restrizioni dovute al Covid-19 sulle forniture di pesticidi.
La giuria
Per il concorso Professional, le opere dei fotografi finalisti e in shortlist sono state giudicate da:
- Natasha Egan, direttrice esecutiva del Museum of Contemporary Photography di Chicago;
- Sunyoung Kim, curatore del Museum of Photography, Seoul in Corea del Sud;
- Azu Nwagbogu, fondatore e direttore dell’African Artists’ Foundation e del LagosPhoto Festival;
- Lindsay Taylor, curatrice della University of Salford Art Collection;
- Hannah Watson, direttrice di Trolley Books;
- Mike Trow, curatore indipendente, photo editor e Presidente di giuria.