Dopo più di due anni e mezzo dall’ultima edizione, a Bologna torna Closer | Dentro il Reportage, il festival di fotografia sociale e documentaria.
Dopo lo stop forzato dovuto al Covid-19, il festival quest’anno raddoppia e – dal 29 ottobre al 13 novembre – mette in mostra i lavori selezionati sia nel 2020 e nel 2021. In totale saranno quindi 15 i fotografi in esposizione alla QR Photogallery di via Sant’Isaia 90 e da Dumbo, via Camillo Casarini 19.
Fotografia sociale e documentaria in prima linea
Closer apre spazi di visibilità per i temi raccontati dai reportage selezionati tra le numerose proposte ricevute, occasioni di confronto e di formazione. Con Closer il mezzo fotografico si fa portavoce di istanze rilevanti e attuali, che entrano dai diversi angoli del mondo nella città di Bologna a suscitare riflessioni condivise per una società inclusiva. Anche quest’anno il programma prevede diversi momenti di incontro, mostre, workshop e letture portfolio.
Nato dalla partnership tra le associazioni Witness Journal e TerzoTropico, il festival è realizzato con il sostegno del Comune di Bologna e in collaborazione con Azienda AUSL di Bologna, Arci Bologna, Fondazione per l’Innovazione Urbana e Festival della Fotografia Etica.
In tutto si sviluppa su quattro filoni:
- le mostre con i lavori dei 15 fotografi individuati attraverso open call internazionale
- le mostre dello spazio approfondimento
- la formazione con workshop e incontri condotti da professionisti di rilievo
- le letture portfolio che aprono opportunità di crescita per fotografi emergenti.
Closer 2021: cosa vedere alla Qr Gallery
Mostra collettiva dei reportage premiati nel 2020 (reportage e foto singole) e nel 2021.
Closer 2021 – categoria Reportage
Queer Divine di Carlo Bevilacqua
My selves di Adele Dalla Pozza
In fondo a colore di Antonio Presta
Fishing for plastic di Antonio Tartaglia
Innocent prowls through Pakistan di Marylise Vigneau
Closer 2020 – categoria Reportage (numero 110 della rivista WJ)
Vita e morte, rapsodia messicana di Giuseppe Cardoni
Nomadelfia di Enrico Genovesi
Recicladoras di Chiara Negrello
For the love of Lahore di Aun Raza
Anima nera di Claudio Rizzini
Foto singole premiate a Closer 2020
Gaza-Calcio di Nicola Zolin
Ragazzi Ignazio Sfragara
Beyond di Emanuela Caiazza
Ivan di Daniele Stefanizzi
L’ultimo sacrificio di Vincenzo Di Pilato
La mostra sarà visitabile fino a sabato 13 novembre 2021 dal lunedì alla domenica (la mostra rimarrà chiusa sabato 6 pomeriggio e domenica 7 novembre).
Closer 2021: cosa vedere al Dumbo
In collaborazione con la Fondazione per l’Innovazione Urbana, nel nuovo spazio di approfondimento, una doppia mostra su Bologna che incrocia gli sguardi dei due fotografi Margherita Caprilli e Giulio Di Meo per raccontare la preziosa capacità delle cittadine e dei cittadini bolognesi che durante la pandemia hanno re-inventato il loro modo di abitare lo spazio pubblico e di costruire reti di solidarietà.
Indipendente italiano di Margherita Caprilli
La Spesa Ritrovata, i produttori di Campi Aperti, le Brigate di Mutuo Soccorso e le Staffette Alimentari Partigiane, le librerie indipendenti: queste le storie che danno vita a Indipendente Italiano, una raccolta di esperienze bolognesi di come i settori del commercio indipendente hanno cercato di reagire alla pandemia, reinventandosi e riorganizzando i propri servizi per garantire la continuità delle attività.
Indipendente Italiano si pone come costola del progetto Mutazioni Resistenti, sempre a cura di Margherita Caprilli: una riflessione fatta di luoghi, persone, storie, conflitti, comunità, legami, resilienze in una città in cui le continue trasformazioni agiscono sul modo di vivere lo spazio urbano e sulle relazioni che in esso si manifestano. Il 2020 ci ha obbligato a una mutazione che ha investito la nostra quotidianità nella sua espressione individuale e collettiva, che ha trasformato spazi e relazioni, bisogni e desideri, passioni e necessità.
Anticorpi Bolognesi di Giulio Di Meo
Anticorpi Bolognesi un lungo reportage fotografico, diventato anche un libro (edito da Pendragon), che documenta come la città di Bologna ha saputo reagire alla pandemia, alla solitudine, all’attesa. Studenti e attivisti, associazioni e centri sociali, artigiani, lavoratori autonomi e imprenditori di fronte ad una situazione di emergenza si sono uniti per superare una crisi inedita e inaspettata, cercando di non lasciare nessuno indietro.
Anticorpi bolognesi rispecchia l’anima del suo autore Giulio Di Meo e vuole essere testimonianza che un giornalismo indipendente, anche attraverso l’uso di linguaggi diversi, dalla fotografia alle parole, dall’illustrazione alla grafica, è ancora possibile. Un progetto nato in collaborazione con la rivista di fotogiornalismo Witness Journal, con i testi di Sara Forni, i poster e le grafiche di Vittorio Giannitelli e le illustrazioni di Luca Ercolini/Elle.
Per info: Festival Closer