Fino al 28 febbraio il centro PHOS di Torino ospiterà la mostra “Mario Giacomelli e Giacomo Leopardi. Poetare per immagini”.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con l’archivio CRAF di Spilimbergo, Pordenone, congiuntamente ad una serie di cinque conferenze che, a partire dall’opera del grande fotografo, indagano il rapporto che la fotografia intrattiene con la letteratura, la filosofia della conoscenza, la comunicazione mediatica.
Mario Giacomelli: la mostra a Torino
Mario Giacomelli si è ispirato di frequente a componimenti poetici. Ecco perché la serie presentata al centro PHOS consiste di 34 fotografie vintage intese a rendere in immagini il canto “A Silvia” di Giacomo Leopardi.
Tale serie fu ideata dal maestro nel 1964 su proposta del critico e fotografo Luigi Crocenzi nell’ambito di un programma di “traduzione” iconica di testi poetici. Per l’occasione Crocenzi aveva fornito un vero e proprio storyboard e Giacomelli si era impegnato a realizzare le relative fotografie. La sequenza, che aveva fini didattici, andò in onda il medesimo anno durante la trasmissione televisiva “Telescuola”, con accompagnamento della voce recitante di Giancarlo Sbragia.
L’interesse di Giacomelli per la poesia e per la sua trasposizione fotografica non si limitò però a quell’episodio, ma anzi proseguì durante tutto il suo percorso artistico. Lo testimoniano le serie di immagini ispirate a componimenti di Eugenio Montale, Edgar Lee Masters, Emily Dickinson, Franco Costabile, Vincenzo Cardarelli, Mario Luzi, Sergio Corazzini e la collaborazione con Francesco Permunian.
In ogni caso, com’è noto, anche al di là della sua passione per la poesia, Giacomelli era interessato ad un approccio lirico e visionario alla fotografia, finalizzato a suscitare sentimenti ed emozioni più che a documentare fatti concreti.
Nel 1988, poi, tornò ad ispirarsi alla poesia “A Silvia”, elaborando una seconda serie di immagini in cui adottò un metodo espositivo più dichiaratamente simbolico e metaforico, distante da qualunque tentativo di rendere in maniera diretta gli enunciati del componimento.
Quest’ultima sequenza è documentata in mostra dalle pubblicazioni relative. Saranno inoltre visionabili le riproduzioni di alcune lettere dell’epistolario intercorso tra Giacomelli e Crocenzi, e tra quest’ultimo e il Conte Pierfrancesco Leopardi (il materiale fotografico ed epistolare proviene dal Fondo Crocenzi dell’Archivio CRAF di Spilimbergo).
Le conferenze
Dal doppio registro narrativo, adottato da Giacomelli in relazione al componimento “A Silvia”, e dalle dualità ad esso connesse, prendono avvio la riflessione interdisciplinare promossa da Phos e la definizione degli sfondi tematici (ideazione e curatela Elisabetta Buffa).
Gli approfondimenti proposti dalle cinque conferenze – che avranno luogo il 15 ed il 22 novembre, il 13 dicembre, il 10 ed il 24 gennaio – indagano la relazione che la fotografia intrattiene con la scrittura, la teoria della conoscenza e la comunicazione.
Ecco le date:
- 15 novembre 18.30 Presentazione dell’iniziativa.
Interverranno Alvise Rampini, direttore dell’Archivio CRAF di Spilimbergo ed Elisabetta Buffa, presidente di Phos.
- 22 novembre 18.30
Giacomo Leopardi: un poeta tra razionalità e sentimento.
Dualità inconciliabili o desiderio di una diversa possibile convergenza?
Relatori: Chiara Fenoglio (Università di Torino), Fulvio Vallana (Università di Torino).
- la relazione tra immaginazione poetica e pensiero critico nell’opera leopardiana: due anime che si intrecciano o due modi, tra loro antagonisti, di porsi rispetto alla scrittura e alla vita? Quale il ruolo della contrapposizione tra illusioni e immaginazione da una parte, resa razionale al disincanto della verità del vivere dall’altra?
- il legame tra pensiero e figura nella poesia di Leopardi: in quale maniera il poeta dà vita nei suoi componimenti (e quindi tramite parole) a delle forme “visibili”? Che cosa ancora ci parla nella sua predisposizione a tradurre sentimenti, emozioni e concetti in immagine?
- 13 dicembre 19.00
Giacomelli e gli anni della TV culturale.
Storia e semiologia della televisione sullo sfondo dei nuovi media.
Relatori: Orlando Perera (saggista, critico musicale, esperto di comunicazione), Antonio Sant’Angelo (Università di Torino).
- storia: come si è articolata in Italia nei primi due decenni di vita della televisione la collaborazione con gli intellettuali? Che cosa ha significato, nel contesto degli anni ’60, l’idea di poter educare a distanza? Quale panorama si è aperto con il proliferare delle reti televisive e successivamente con l’avvento dei nuovi media?
- semiologia: che cosa comporta la trasmissione di immagini fotografiche attraverso la televisione. Quale la specificità del “televisivo” nel trasmettere i diversi messaggi e in quale maniera essa influisce sui loro contenuti?
- 10 gennaio 2022 19.00
Romanzi di figure: letteratura e fotografia.
Una riflessione sulle forme della narrazione foto-testuale in cui il verbale incrocia il visivo.
Relatore: Luigi Marfè (Università di Padova).
- dietro ogni fotografia, secondo Roland Barthes, si celano infinite trame di romanzi. Perché oggi tanti scrittori inseriscono fotografie nei propri libri? Che relazione si instaura tra le parole e le immagini? In che modo possono contribuire insieme al racconto di una storia?
- 24 gennaio 2022 h. 19.00
Che cosa conosciamo attraverso le immagini?
Quale idea di verità è possibile attribuire alla fotografia e in genere alle forme di espressione iconica contemporanee?
Relatori: Guido Brivio (Università di Torino), Federico Vercellone (Università di Torino).
- a fronte della perdita di fiducia nell’esistenza di fatti semplici e obiettivi e in un loro diretto rispecchiamento nell’opera, in quale maniera le manifestazioni artistiche possono partecipare costruttivamente ad una riflessione sui problemi della contemporaneità?
- al di là del contenuto immediatamente esibito dalle immagini, quali significati è dato di trasmettere tramite il loro aspetto formale? Quale la specificità del linguaggio iconico, e segnatamente fotografico, rispetto a quello verbale?
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