La Fondazione Querini Stampalia di Venezia ospita fino al 27 marzo l’esposizione fotografica di Alessandra Chemollo dal titolo “In Luce”.
La mostra fotografica, a cura di Maddalena Scimemi e allestita nell’Area Carlo Scarpa, è un omaggio alla straordinaria eredità artistica lasciata dallo scultore del neoclassico Antonio Canova, nel bicentenario della sua morte.
L’omaggio di Alessandra Chemollo a Canova
La narrazione per immagini parte dal bozzetto in creta di Canova custodito dalla casa museo veneziana e realizzato per una statua di Letizia Ramolino Bonaparte. Il bozzetto è stato donato dal fratellastro dell’artista nel 1857 (vescovo Giovanni Battista Sartori) al fondatore (il conte Giovanni Querini).
Tre sono le personalità che, in un unica combinazione artistica, si concatenano l’uno con l’altra nella narrazione espositiva. Sullo sfondo veneto ci sono lo scultore di corpi Antonio Canova, l’architetto ideatore di storici allestimenti museali Carlo Scarpa e la fotografa specializzata in fotografia d’architettura Alessandra Chemollo. Tre vertici per un’idea di curatela di Scimemi.
L’esposizione è il risultato di un reportage composto da circa 50 fotografie realizzate nell’estate del 2016 a Possagno, alla Gypsotheca di Canova. Un reportage concepito per una pubblicazione del libro “Carlo Scarpa. La Gipsoteca Canoviana di Possagno” di Mondadori Electa.
La mostra, promossa con Museo Gypsotheca Antonio Canova in collaborazione con Bugno Art Gallery, è la rappresentazione percettiva della fotografa che completa una ricerca trentennale dedicata all’intero catalogo di Carlo Scarpa e confluita in diversi volumi ed esposizioni, provvedendo a trasmettere strumenti di conoscenza irrinunciabili per gli studiosi.
La Gypsotheca di Canova
La parola greca gypsotheca significa raccolta di gessi. Infatti, quella sita a Possagno, in provincia di Treviso, è la più ampia e autorevole Gypsotheca monografica d’Europa.
L’edificazione di questo luogo a partire dal 1834, a cura dell’architetto Francesco Lazzari di Venezia e sotto la direzione di Giovanno Zardo, fu voluta dal vescovo Giovanni Battista Sartori con l’intenzione di dare degna ospitalità ed esposizione a tutte le opere presenti, in origine, nello Studio romano in Via delle Colonnette. A partire dal 1829 si effettuò il trasferimento da Roma, con tutte le implicazioni tecniche dell’epoca, fino a Possagno su carri.
I lavori iniziarono nel 1834 e l’allestimento fu terminato nel 1844 dopo il restauro delle opere a cura dello scultore Pasino Tonin, primo conservatore della Gypsotheca. L’ampliamento del 1957 realizzato Carlo Scarpa fu eseguito dopo alcune gravi disavventure vissute dal museo nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale. Infatti, l’allestimento attuale è quello di Scarpa realizzato nel pieno rispetto e concetto museologico di Giovanni Battista Sartori.
Il Museo Antonio Canova di Possagno che comprende la Gypsotheca, la Casa Natale, il Giardino, Brolo e Parco sono tutti ambienti che fanno parte di un percorso necessario per apprendere e comprendere i capolavori realizzati dal divino scultore, modelli da cui sono stati compiuti i marmi commissionati e ora presenti nei più grandi Musei del Mondo.
“in Luce”. Fotografie di Alessandra Chemollo nella Gypsotheca di Possagno | |
Dove | Fondazione Querini Stampalia Campo Santa Maria Formosa, 5252, Venezia |
Quando | Fino al 27 marzo 2022 |
Orari | da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì |
Ingresso | Intero 14 euro; ridotto 10 euro. |
Info | www.querinistampalia.org |