Le foto di Robert Capa sono in mostra a Rovigo fino al 29 gennaio 2023. La mostra, dal titolo L’Opera 1932-1954 e a cura di Gabriel Bauret, è esposta a Palazzo Roverella.
Esposte ben 366 fotografie selezionate dagli archivi dell’agenzia Magnum Photos per un’esposizione che ripercorre le tappe principali della sua carriera, dando il giusto spazio ad alcune delle opere più iconiche che hanno incarnato la storia della fotografia del Novecento.
Robert Capa: fotografie uniche e leggendarie
La mostra a Palazzo Roverella non è pensata solo come una retrospettiva dell’opera di Robert Capa. Mira piuttosto a rivelare le sfaccettature, le minime pieghe di un personaggio passionale e in definitiva sfuggente, insaziabile e forse mai pienamente soddisfatto, che non esita a rischiare la vita per i suoi reportage.
Nato nel 1913 a Budapest e trasferitosi in gioventù a Berlino, qui Capa inizia la sua grande carriera di fotoreporter che lo porterà a viaggiare in tutto il mondo. Nel 1947 fonda con Henri Cartier-Bresson e David Seymour la celebre agenzia Magnum Photos. Muore in Indocina nel 1954, ferito da una mina antiuomo mentre documenta la guerra al fronte.
Capa ha sempre manifestato un temperamento da giocatore libero. Nel mostrare, cerca anche di capire, gira intorno al suo soggetto, tanto in senso letterale quanto figurato. La mostra riunisce in occasioni diverse più punti di vista dello stesso evento, come a riprodurre un movimento di campo-controcampo, e restituisce un respiro cinematografico spesso percepibile in molte sequenze.
“Per me, Capa indossava l’abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine. La sorte ha voluto che fosse colpito all’apice della sua gloria”, scrisse di lui Henry Cartier-Bresson.
Oltre la guerra: i tempi deboli di Capa
L’esposizione non si limiterà alle rappresentazioni della guerra che hanno forgiato la leggenda di Capa. Nei reportage del fotografo, come in tutta la sua opera, esistono quelli che Raymond Depardon chiama tempi deboli, contrapposti ai tempi forti che caratterizzano le azioni.
I tempi deboli ci riportano all’uomo André Friedmann, alla sua sensibilità verso le vittime e i diseredati, a quello che in fin dei conti è stato il suo percorso personale dall’Ungheria in poi. Immagini che lasciano trapelare la complicità e l’empatia del fotografo rispetto ai soggetti ritratti, soldati, ma anche civili, sui terreni di scontro, in cui ha maggiormente operato e si è distinto.
Così, sulla scia delle sue vicende umane, ricorre a più riprese il tema delle migrazioni delle popolazioni (in Spagna e in Cina, in particolare). E tra un’immagine e l’altra, si profila anche l’identità di Capa.
Le 9 sezioni della mostra di Capa a Rovigo
La mostra a Rovigo si articolerà in 9 sezioni tematiche:
- Fotografie degli esordi, 1932 – 1935
- La speranza di una società più giusta, 1936
- Spagna: l’impegno civile, 1936 – 1939
- La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938
- A fianco dei soldati americani, 1943 – 1945
- Verso una pace ritrovata, 1944 – 1954
- Viaggi a est, 1947 – 1948
- Israele terra promessa, 1948 – 1950
- Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954
Il pubblico potrà anche ammirare le pubblicazioni dei reportage di Robert Capa sulla stampa francese e americana dell’epoca e gli estratti di suoi testi sulla fotografia, che tra gli altri toccano argomenti come la sfocatura, la distanza, il mestiere, l’impegno politico, la guerra.
Inoltre, saranno disponibili gli estratti di un film di Patrick Jeudy su Robert Capa in cui John G. Morris commenta con emozione documenti che mostrano Capa in azione sul campo e infine la registrazione sonora di un’intervista di Capa a Radio Canada.
Robert Capa. L’Opera 1932-1954 | |
Dove | Palazzo Roverella, via Giuseppe Laurenti 8/10, Rovigo |
Quando | Dall’8 ottobre al 29 gennaio 2023 |
Orari | Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19. Sabato, domenica e festivi dalle 9 alle 20 |
Ingresso | Intero 6 euro; Ridotto 4 euro |
Info | www.palazzoroverella.com |