Gli aspetti familiari è un progetto site specific di Vaste Programme nato in esclusiva per Fotografia Calabria Festival. Un lavoro esposto a San Lucido, in provincia di Cosenza, che riflette sulle trasformazioni e sui cambiamenti dell’identità collettiva e individuale all’interno di una comunità.
Vaste Programme è un duo artistico è composto da Giulia Vigna e Leonardo Magrelli. Il loro lavoro si concentra principalmente sui temi del cambiamento climatico e delle modalità di fruizione della tecnologia da parte del pubblico di massa.
Si muovono negli ambiti della post-fotografia e dei nuovi media, esplorati tramite approcci sempre diversi: appropriazione, risignificazione, detournement, citazioni e installazioni non convenzionali.
Gli aspetti familiari: un lavoro tra sperimentazioni e ricerca
La sperimentazione visiva e tecnologica si ritrova anche ne Gli aspetti familiari in cui il duo è partito dalle vecchie tecniche della fotografia analogica a colori per arrivare alla creazione di un linguaggio visivo non convenzionale e sperimentale.
Il risultato? Un’indagine profonda sulle proprietà essenziali della fotografia e attraverso la fotografia in cui l’analisi dell’immagine diventa analisi della struttura della comunità che essa rappresenta.
In questo progetto le immagini di partenza (i ritratti di persone della comunità locale) vengono scomposte per mezzo dello scorporamento di lastre di colore e poi nuovamente sovrapposte. I nuovi ritratti sono il risultato della sovrapposizione di tre fotografie diverse.
Questa sovrapposizione dà vita ad immagini astratte in cui solo i tratti somatici comuni hanno colori verosimili, mentre nei punti con informazioni somatiche differenti i colori sono più cangianti come il verde, il blu, il magenta e il rosso.
Si tratta di immagini sempre nuove da cui nascono suggestioni che richiamano i ritratti di Thomas Ruff e la sperimentazione cromatica di Oskar Fischinger e che compongono un racconto fotografico in cui la consueta linearità di una narrazione non è sequenziale, ma anzi trova significato proprio nella sovrapposizione e nella scomposizione delle informazioni essenziali.
L’intento è stimolare un diverso modo di osservare ciò che di solito viene percepito come consueto e già conosciuto, ad esempio il volto di qualcuno che ci è, appunto, già
familiare.
Un racconto di comunità
“Li ho voluti, li ho scelti, li ho proprio cercati perché l’obiettivo del festival è dare visibilità ai giovani fotografi emergenti” spiega Anna Catalano, fondatrice e direttrice del festival Fotografia Calabria Festival.
Con questo progetto, precisa Anna Catalano “abbiamo voluto raccontare i tratti comuni e diversi della popolazione di San Lucido che è uno dei due comuni che ospita il festival. L’intento è mostrare, in qualche modo, cosa cambia e cosa non cambia tra gli abitanti della comunità“.
“Un’esperienza molto bella perché Giulia e Leonardo si sono recati a San Lucido a maggio e c’è stata subito una grande interazione tra loro e le persone che si sono molto divertite e si sono dimostrate molto collaborative”.
La mostra, gratuita, è allestita nel chiostro del Comune di San Lucido. “Quando i sanlucidani vanno a rivedersi si divertono nel ritrovare la propria immagine nella composizione generale. Un’immagine che a volte è sovrapposta a quella di altri residenti e altre volte è più neutra”.
Un progetto particolare che, precisa Anna Catalano, “potrebbe essere considerato un lavoro apparentemente semplice e votato a qualcosa di puramente estetico. Invece no; Gli aspetti familiari è uno dei progetti più particolari e con un significato forte all’interno del Fotografia Calabria Festival”.
Una curiosità: il lavoro rimarrà a San Lucido anche una volta terminato il festival.
“Questo è il primo progetto site specific di Fotografia Calabria Festival e siamo felici della partecipazione che ha riscosso, sia dalla parte del sindaco che del vicesindaco, degli assessori alla cultura e al turismo… e di tutti coloro che hanno scelto di lasciarsi raccontare”. Bambini compresi. “Anche loro sono andati loro a vedere la loro mostra, si sono divertiti, si sono riconosciuti”.
