Tutto pronto a Lodi, per il Festival della Fotografia Etica edizione 2023. Come da tradizione, l’evento si svolgerà nella città lombarda da fine settembre a fine ottobre per raccontare quelle “storie uniche, emozionanti e necessarie”, come dichiara il direttore del Festival Alberto Prina.
Cosa ci attende in questa edizione 2023? E quali sono le date del festival della fotografia etica? Partiamo con le date: con mostre aperte, in diverse sedi della città, dal 30 settembre al 29 ottobre.
Le mostre del Festival della Fotografia Etica 2023
L’edizione 2023 del festival lodigiano – la quattordicesima – si presenta con 20 mostre, quasi 100 fotografi da 40 paesi diversi e 5 continenti per un totale di oltre 700 immagini esposte.
Vediamo cosa vedere e dove.
World Report Award – Documenting Humanity a Palazzo Barni
Come sempre il cuore espositivo è sempre affidato al World Report Award – Documenting Humanity.
La categoria Master è stata vinta da Evgeniy Maloletka con il reportage L’assedio di Mariupol. Un lavoro in cui la fotografa ha raccontato il drammatico assedio russo alla città ucraina, devastata e con decine di migliaia di civili che hanno perso la vita o costretti alla fuga.
Per la categoria Spotlight c’è il reportage The Last Generation: Zoey’s Dream di Bob Miller. In questo lavoro i sogni dell’adolescente Zoey Allen si scontrano con la crisi delle medie aziende agricole americane, in cui anche lei vive.
Presenta anche il lavoro di Sarah Pabst, Everyone in Me is a Bird, che si è aggiudicata una menzione speciale nella sezione Spotlight. Un progetto intimistico in cui il lutto per la perdita e la gioia per una nuova nascita vanno a plasmare la percezione e l’esperienza della quotidianità. Ancora, troviamo i lavori di Alessandro Cinque – che ha vinto la categoria Short Story con il reportage Alpaqueros – quello di Luisa Lauxen Dörr con Imilla (menzione speciale nella stessa categoria) e Between the Sirens di Gerd Waliszewski (categoria student).
Tutte le mostre sono visitabili Palazzo Barni.
Il percorso Single Shot, invece, con la foto di Mohammad Rakibul Hasan è esposto alla Banca Centropadana.
World Press Photo al Bipielle Arte
Anche quest’anno Lodi, in collaborazione con Bipielle Arte, accoglierà l’unica tappa lombarda della mostra internazionale itinerante del World Press Photo, il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da oltre 50 anni e indetto dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam.
In mostra quasi 150 immagini che arrivano dai 5 continenti per raccontare storie incredibili. Si tratta di lavori firmati per le maggiori testate internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, The New York Times, Le Monde, El Pais.
Uno sguardo sul mondo al Palazzo della Provincia
La sezione “uno sguardo sul mondo” propone un percorso sulla crisi climatica realizzato in collaborazione con Agence France-Press. Siccità, incendi, inondazioni sono sempre più frequenti così come l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacciai e le ondate di caldo, fenomeni che interessano diverse aree del pianeta.
Ogni giorno le notizie raccontano di un disastro naturale che accade da qualche parte e di persone colpite da fenomeni improvvisi, potenti e incontrollabili. Il consenso scientifico sul fatto che il cambiamento climatico sia in atto e che sia causato dall’uomo è forte. In ogni angolo della Terra, i fotografi di AFP hanno documentato gli effetti e le conseguenze che stanno minacciando sia la fauna selvatica che gli esseri umani.
Lo spazio approfondimento all’ex-chiesa dell’Angelo e ai giardini pubblici
L’edizione 2023 del festival della fotografia etica prevede due nuovi progetti dell’organizzazione no-profit Vital Impacts alla cui guida vede Ami Vitale, nota fotografa del National Geographic.
La mostra si presenta in una duplice versione, outdoor e indoor.
La mostra outdoor, ai giardini pubblici della città, vede esposte una cinquantina di immagini di giovani fotografi provenienti da tutto il mondo che hanno partecipato al Vital Impact Grant, premio nato per supportare coloro che si impegnano nell’ambito della fotografia naturalistica e dell’attivismo a favore del Pianeta.
La versione indoor, invece, vedrà protagonisti molti maestri della fotografia naturalistica i cui lavori saranno esposti nell’ex-chiesa dell’Angelo. Queste immagini fanno parte della collezione invernale di scatti che i loro autori hanno concesso per una raccolta fondi, che ha l’obiettivo di sostenere il Reteti Elephant Sanctuary in Kenya, luogo per cui Ami Vitale, fondatrice di Vital Impact, si spende da molto tempo.
Lo spazio No profit nel chiostro dell’ex ospedale Gorini
Sono quattro i progetti previsti per lo spazio No profit.
In particolare si tratta dei lavori di:
- Filippo Venturi per l’organizzazione PSCORE con Awakenings, progetto che racconta come ogni anno molti nordcoreani, in prevalenza donne, tentano di scappare in cerca di una vita migliore per loro e per le proprie famiglie.
- Maria Clauss per l’ONG Medicos del Mundo con Donde no habite el olvido, sulle vittime delle rappresaglie della guerra civile spagnola.
- Davide Torbidi per la Camera del Lavoro Lodi con il progetto Ho visto e non ho più dimenticato, sulla scottante tematica degli elevati numeri di infortuni e morti sul lavoro in Italia.
- Il progetto Vivere la bellezza della Società Cooperativa Sociale ONLUS Nuova Assistenza, che ha trasformato alcune opere d’arte fra le più note al mondo in fotografie grazie agli operatori-fotografi ed ai pazienti che si sono prestati a questa collaborazione.
Le vite degli altri a Palazzo Modignani
Lo spazio tematico di Palazzo Modignani conterrà quattro bellissimi focus fotografici che vogliono indagare la stretta relazione che si crea tra le persone e il luogo in cui vivono, le tradizioni che vengono portate avanti ma anche i cambiamenti che influenzano le società.
In particolare:
- Laura Morton ci accompagna in un viaggio per la Silicon Valley dove è la tecnologia a farla da padrone con le sue start-up e il wi-fi veloce: la nuova frontiera del sogno americano.
- Paul Ratje racconta le province del Sichuan e del Qinghai, al confine tra Cina e Tibet, e le nuove generazioni non più legate solo ai costumi del passato ma alla ricerca di nuove professioni e un moderno stile di vita.
- Toby Binber ha trascorso moltissimi anni tra le strade di Belfast insieme ai ragazzi che ora sono diventati quasi adulti in una città che non è cambiata.
- Lukas Kreibig, che racconta il cambiamento climatico in Groenlandia e come questo stia andando ad impattare sulla vita delle comunità Inuit.
Gabriele Cecconi racconta il territorio lodigiano e lo mostra alla Cavallerizza
Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi sarà allestita nella sede della Cavallerizza. Di cosa si tratta? Di un lavoro che racconta la città e il territorio.
Sin dai primi mesi del 2023 il fotografo Gabriele Cecconi, reportagista di fama internazionale con esperienza su tematiche ambientali, è arrivato nel lodigiano per posare il suo sguardo su questo territorio. Raccontare il territorio in cui si vive e si è immersi ogni giorno non è impresa semplice. Essere obbiettivi e sapersi guardare dentro, partendo dalle proprie radici per arrivare al presente fatto di luci e ombre, è una sfida emozionante.
Per questo si ha bisogno dello sguardo esterno, meglio se diverso e lontano, che sappia vedere il quotidiano, invisibile a chi lo guarda con gli stessi occhi, e che sappia svelare con la bellezza di uno scatto l’identità di un territorio, con la leggerezza della fotografia quello che non conosci o non vuoi conoscere. Cecconi ha avuto questo importante ruolo, realizzando un’indagine fotografica unica.
Una nota in più sul progetto
Il progetto è finanziato dal bando Strategia Fotografia 2022 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Provincia di Lodi.
La ricerca è significativa, oltre che per le caratteristiche antropologiche di quest’area, anche per la crisi idrica che nel 2022 ha investito il nord-Italia, con conseguenze drammatiche sul tessuto economico-sociale dell’area. Generazione dopo generazione, l’acqua ha rappresentato una risorsa che ha consentito il sostentamento e lo sviluppo di un’area economica tra le più produttive e fertili d’Europa. Tutto questo ora è in pericolo e il rischio più grande è la perdita della civiltà contadina.
Il circuito Off
Contemporaneamente alle mostre ufficiali del festival si svolgerà FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni. Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere, in quanto FFE – OFF non è un’estensione del programma principale del Festival della Fotografia Etica.
Incontri, laboratori, visite guidate per i ragazzi
Il team educational del festival proporrà le consuete visite guidate per le scolaresche su prenotazione dal lunedì al venerdì per studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, accademie e scuole di fotografia. Nelle domeniche di ottobre il team educational offrirà inoltre la possibilità di frequentare i Kids Labs, laboratori fotografici per bambini e ragazzi dai 5 agli 11 anni per avvicinarsi alla fotografia e scoprire il mondo attraverso le immagini.
Un’edizione caratterizzata oltre che per la qualità delle mostre anche per il livello degli incontri, le visite guidate con i fotografi, le letture portfolio, le presentazioni di libri e per le attività educational, che verranno organizzate come di consueto in presenza, ma anche online per le scolaresche che a causa della distanza non potranno recarsi a Lodi.
Info orari, accessi, biglietti: www.festivaldellafotografiaetica.it