BOLOGNA. Tutto pronto per l’edizione 2018 di Arte Fiera, la fiera d’arte moderna e contemporanea di più lunga tradizione in Italia che aprirà di nuovo le sue porte ai visitatori dal 2 al 5 febbraio.
Ormai presente da 42 edizioni, la manifestazione si svolgerà nei padiglioni 25 e 26 di BolognaFiere dove saranno presenti 152 gallerie (di cui alcune dedicate alla fotografia) a cui si aggiungono 30 espositori legati a editoria, grafica e creatività, per un totale di 182 presenze. Il tutto sotto la supervisione di Angela Vettese che cura la direzione artistica.
Come ricordavamo, non mancherà anche quest anno ‘Photo‘ la sezione dedicata alla fotografia a cura di Andrea Pertoldeo. Parteciperanno, con i loro artisti, le gallerie fotografiche 29 Arts in Progress, Valeria Bella e Contrasto da Milano; Damiani da Bologna e Galleria 13 da Reggio Emilia. E poi Metronom da Modena, Mlb Maria Livia Brunelli da Ferrara e Porto Cervo, Romberg da Latina, Spazio Nuovo da Roma, VisionQuest 4Rosso da Genova e Xxs Aperto al Contemporaneo da Palermo.
La fotografia è divenuta l’emblema della realtà contemporanea, una realtà in rapidissima e costante trasformazione. Il passaggio dall’analogico al digitale e lo sviluppo di supporti tecnologici sempre più avanzati ha aumentato a dismisura la possibilità di produrre, conservare e trasmettere attraverso il web e i social un flusso in continua crescita di immagini su base quotidiana. Nel 2016, ad esempio, sono state scattate da cellulare circa 880 miliardi di fotografie ed è stato calcolato che ogni due minuti vengono prodotte più fotografie di quante l’umanità ne abbia generate in tutto il diciannovesimo secolo. Grazie alla nascita e allo sviluppo dello stile documentario degli anni trenta, la fotografia conosce un’importante evoluzione, poiché alla creazione di un documento – una registrazione neutra della situazione che si presenta di fronte agli occhi del fotografo senza contenuti narrativi ed espressivi – si associa la produzione di un complesso unitario, fortemente autonomo, in cui la fotografia non è più una singola opera ma il prodotto di un progetto strutturato attraverso l’elaborazione di sequenze fotografiche realizzate in maniera metodica, colta e rigorosa. Inoltre, da un certo momento in poi, grazie soprattutto all’autorevolezza dello stile documentario, molti artisti concettuali, affascinati dalla deliberata mancanza di espressività di quella grammatica, cominciano ad usare la fotografia come un non-mezzo e a sovvertirne l’approccio, utilizzandola come modalità di rappresentazione distaccata ed anonima della vita quotidiana. Tutto ciò genera un’inedita visione grazie anche all’adozione all’interno del medium di nuove tendenze estetiche, teoriche e formali, che a loro volta portano a originali modalità di interrelazione con il mondo dell’arte contemporanea. Tutto si tiene, tutto torna continuamente: dalla riappropriazione di immagini riprese dai più svariati ambiti (archivi, pubblicità, foto di album di famiglia), alla creazione di collage e composizioni fotografiche a partire dalle stesse; dalla produzione di complessi set costruiti fin nei minimi dettagli e in seguito altrettanto minuziosamente fotografati, alla vastissima produzione di fotografia concettuale, in cui al centro della ricerca visiva viene posta non tanto l’accuratezza formale quanto l’idea da indagare, o la performance da documentare. In questo senso e con questo spirito, Arte Fiera 2018 cercherà di far dialogare queste molteplici tensioni, mescolando e rimescolando modi diversi di guardare il mondo con la certezza che finalmente arte e fotografia siano oggi un tutt’uno.
Ma vediamo le novità dell’edizione 2018. Innanzitutto, il 2 e il 3 febbraio si terrà il convegno internazionale a cura di Angela Vettese con Clarissa Ricci, intitolato Tra mostra e fiera: entre chien et loup, organizzato in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia con il patrocinio dell’Università di Bologna, sul tema della crescente ibridazione tra mostre e fiere: un argomento hot, ma fino a ora poco indagato forse a causa della persistente resistenza di storici, curatori, teorici a mettere in relazione arte e mercato.
Altri incontri saranno a cura di Clarissa Ricci, Cristina Baldacci e Camilla Salvaneschi e vi partecipano accademici, artisti, critici, curatori, editor e altri attori dell’art system. Tra i relatori di spicco anticipiamo la presenza di Terry Smith, Bruce Altshuler e John Rajchman.
La Main Section della fiera vedrà gli approfondimenti della nuova sezione Modernity, il cui concept si rintraccia nell’etimologia del termine: Modernity non come arte moderna, correntemente intesa come arte del primo Novecento, ma come attualità, dalla radice latina modo. All’interno di 11 stand i visitatori potranno ammirare piccole mostre personali di artisti meritevoli di uno sguardo più attento per creare un percorso tra artisti diversi per epoca, nazionalità e movimento di afferenza, accomunati dal fil rouge della peculiare rilevanza che distingue il loro lavoro e dal coraggio dei galleristi che hanno deciso di presentarli.
Inoltre la sezione Polis – comprende installazioni in suggestivi e imprevisti spazi in città con il coordinamento di Nicolas Ballario – quest’anno si arricchisce con nuove declinazioni e vedrà, per fare qualche esempio, opere di Vito Acconci all’orto botanico ed erbario; Mario Cresci a Palazzo D’Accursio; Giuseppe De Mattia allo Spazio Carbonesi; Sanna Kannisto e Rachele Maistrello allo Spazio Carbonesi. Tutte mostre organizzate da gallerie d’arte e un modo in più per scoprire Bologna e i suoi angoli nascosti.
Novità anche sul fronte digitale: Arte Fiera lancia quest’anno la sua prima App per iOS e Android, rivolta al pubblico italiano e internazionale, che permette un’esperienza di visita ancora più completa, sia per la fiera che per gli eventi città. Inoltre, è previsto anche un concorso rivolto agli utenti che utilizzeranno la App e caricheranno una foto scattata durante la fiera.
Infine, anche per il 2018 i visitatori potranno curiosare tra gli stand di Printville, uno spazio gestito da a+mbookstore dedicato alle attività indipendenti. Quest’anno riunisce Matria, un aggregatore di oggetti artigianali di alta qualità, la Galleria Salvatore Lanteri che raccoglie artisti internazionali che lavorano con la ceramica, Soundohm, distributore internazionale di musica elettronica e sound art, Edicola 518, spazio dedicato alle riviste indipendenti da tutto il mondo, Leporello, libreria dedicata all’editoria fotografica che per l’occasione si trasforma anche in un punto di raccolta della migliore editoria indipendente italiana, Colli Independent Art Gallery, spazio dedicato all’arte contemporanea, grafica editoria, s.t., libreria e galleria specializzata in fotografia contemporanea e tre librerie che raccolgono da anni il meglio dell’editoria d’arte, Ardengo, Danilo Montanari e Martincigh
More info: www.artefiera.it