CASTEL NUOVO DI PORTO. Prende il via sabato 21 settembre, la prima edizione di CastelnuovoFotografia. La manifestazione avrà il suo fulcro nel castello per poi espandersi nel borgo medievale dove, nella piazza antistante il castello, i fotografi di Camera21 allestiranno un set fotografico per realizzare i ritratti di tutte/i coloro che vorranno partecipare al progetto.
All’interno del castello sette mostre fotografiche. Prima fra tutte,nella sala Cento Passi, l’esposizione di Piergiogio Branzi, uno dei più apprezzati maestri della fotografia italiana. Le altre sale propongono un’ampia lettura sulla fotografia contemporanea: immagini di Chris Warde-Jones, Sergio Grandi, Maurizio Di Ianni, Eva tomei e i fotografi di Officine Fotografiche Roma Massimo Bottarelli e Alberto Placidoli. Saranno poi allestiti spazi dedicati ai libri di settore e si terranno letture portfolio, proiezioni, incontri con personalità della fotografia tra cui Piergiorgio Branzi e Giulio Forti, editore di Fotografia Reflx che parlerà della”street photography”, uno dei generi attuali della fotografia volto a ritrarre il nostro contemporaneo. Fotografie saranno esposte anche in negozi,locali pubblici e spazi artistici o privati messi a disposizione dai cittadini.
Nell’ambito della manifestazione, Fujifilm Italia sarà presente per offrire ad appassionati e professionisti incontri tecnici, prove sul campo e approfondimenti tecnici con i due noti fotografi Max Angeloni e Donato Chirulli (riflessifotografici.com) e con lo staff di Fujifilm Italia.
Particolarmente interessante il concorso fotografico sul paesaggio di Castelnuovo e dintorni e il workshop “Unconventional view:sguardo fotografico sul paesaggio” condotto dal fotografo Chris Warde-Jones nei giorni 21 e 22 settembre.
Castelnuovofotografia nasce con l’intento di esplorare riflettere indagare il paesaggio extraurbano e le sue strette relazioni con la metropoli . Le “istantanee ” dal finestrino del treno della gloriosa ferrovia Roma-nord sono lo specchio della trasformazione del paesaggio anche in senso antropologico. Dal centro di Roma alla moschea,attraverso le sponde del Tevere abitate dai campi nomadi, i binari si inoltrano ,costeggiando la via flaminia ,nella natura del parco di Veio dove si “sente ” ancora forte la presenza della civilta’ etrusca e romana. Scendendo dai crinali alle sponde del tevere la’ dove erano gli approdi della navigazione fluviale fino al porto di Ripetta ora c’e il centro accoglienza richiedenti asilo e le cave di tufo da cui si estraevano i materiali da costruzione fin dall’epoca romana sono diventate teatri all’aperto,luoghi di cultura conquistati a chi voleva trasformarli in discariche sul Tevere. Riflessioni fotografiche e racconti per immagini sul significato del “ritrarre “il paesaggio contemporaneo e quello della memoria.
Per info: Castelnuovofotografia