PENTEDATTILO. La misura del Paesaggio. Si intitola così la prima edizione del festival di fotografia che si svolgerà fino al 3 novembre nel borgo calabrese di Pentedattilo. Un festival fuori dagli schemi che non ha come obiettivo insegnare a creare delle belle cartoline paesaggistiche ma far conoscere e analizzare società e culture del nostro tempo dove Pentedattilo diventa fucina di idee innovative che fondono l’arte delle immagini al territorio.
Il festival è cura di Teodora Malavenda, Alessandro Mallamaci ed Elena Trunfio, promosso dall’agenzia dei Borghi Solidali, Nonsense e Servizifotografici.net con il sostegno di Fondazione con il Sud e in mostra “ci sono fotografi di fama internazionale, qualità altissima e lavori che mirano a sensibilizzare e riflettere” spiega Mallamaci.
Riverberi sulle bellezze naturali, sui paesaggi sfigurati e i disastri ambientali. La fotografia diventa così denuncia, sgomento, ribellione in un’edizione tutta dedicata a Osvaldo Pieroni, sociologo e ambientalista convinto, da sempre protagonista militante nel movimento No ponte, con mostre di Filippo Romano, Alessandro Grassani e Marco Rigamonti oltre a presentazioni di libri, seminari tematici e workshop (uno con Romano e l’altro con Marco Olivotto).
Filippo Romano con “106 Statale Jonica” cattura la bellezza di un paesaggio naturale, quello della statale che attraversa la costa jonica, da Taranto a Reggio Calabria, continuamente devastato dall’abusivismo edilizio. Agli scheletri di case mai finite e alle strade coperte di spazzatura si alternano scogliere mozzafiato, resti di templi greci e panorami incantevoli. Nell’assenza di norme e progetti unitari, la casualità si confonde con gli interessi individuali. Il risultato è un viaggio in cui la realtà spesso supera la fantasia.
I flash internazionali di Alessandro Grassani in “Migranti Ambientali: l’ultima illusione” mostrano, invece, il cambiamento di luoghi che stanno scomparendo a causa di disastri ed inquinamento. Le Nazioni Unite stimano che nel 2050 la Terra dovrà affrontare il trauma rappresentato da 200 milioni di profughi climatici, disastrose le conseguenze dal punto di vita sociale, economico e ambientale.
Infine “Stessa spiaggia, stesso mare”di Marco Rigamonti. Due immagini e un solo luogo: il litorale tra Nizza e Cannes. La prima fotografia del dittico scattata in inverno, la seconda nell’estate dello stesso anno. Chi guarda ha la sensazione però di osservare due luoghi differenti. La diversità della luce, la presenza dell’uomo o il segno del suo intervento conferiscono un senso di spaesamento.
“La fotografia – dice Giuseppe Toscano, presidente Associazione Pro Pentedattilo onlus – ha la capacità di immortale attimi e istanti e, proprio da quelle immagini, possono partire delle conversazioni sulle strategie volte a modificare questo circolo vizioso che imperversa sulla Calabria”.
“Il borgo di Pentedattilo ben si presta all’iniziativa che come Provincia di Reggio Calabria sposiamo a pieno condividendone obiettivi e finalità”, spiega il consigliere provinciale Pierpaolo Zavettieri. “Idee come queste devono servire come spunto di riflessione per intervenire e scuotere le coscienze su un cambiamento reale e possibile“, conclude Santo Marra di Borghi Solidali.
Tutto il programma su www.lamisuradelpaesaggio.it