ROMA. Arriva ormai alla nona edizione Obbiettivo Donna, la manifestazione che celebra le visioni e la produzione fotografica al femminile. Al centro di questa edizione gli ‘spazi’ e le diverse definizioni ed interpretazioni che le tre fotografe, Lara Ciarabellini, Iara Di Stefano e Sara Munari, hanno dato con i rispettivi progetti Sonnambulismo, Madness, e | Place | Planner | Project |. Nel corso della rassegna, che si concluderà il 28 marzo, sono in programma anche due presentazione editoriali, un workshop, momenti di confronto e visioni ai quali si aggiunge una serata live, organizzata in collaborazione con Female Cut. Comune denominatore delle mostre, comunque, è la forza intrinseca degli spazi, in tutte le sue diverse accezioni. Dalla documentazione degli spazi fisici che prescindono dai confini politici e religiosi passando per il paesaggio naturale che scava gli stati psicologici della collettività sociale fino a luoghi immaginari e surreali.
MOSTRE. Metafora fotografica di un lungo viaggio nel sonno della Bosnia Erzegovina d’oggi, Sonnambulismo di Lara Ciarabellini è un progetto che documenta gli strati della memoria collettiva negli ultimi tre decenni, dalla morte di Tito fino all’attuale dopoguerra. Viaggiando attraverso i differenti paesaggi psicologici, Sonnambulismo esplora le circostanze che hanno dato forma al Paese – la sospensione del tempo durante gli anni ottanta, il trauma e l’amnesia collettiva durante il conflitto negli anni novanta, e i segni del dopoguerra ancora in corso -, scoprendo gli strati di memoria sottostanti l’intricato terreno della Bosnia Erzegovina.
Al limite della realtà quella interpretata da Iara Di Stefano. Madness, infatti, è un progetto che narra la follia di personaggi immaginari attraverso gli occhi di un pesce rosso. Iara ha creato dei non-luoghi, in fase di scatto, fotografando personaggi veri e finti attraverso materiali trasparenti. L’idea è nata all’interno del laboratorio virtuale GSFP, gruppo supporto fotografi pigri, fotografipigri.com, ideato da Sara Lando.
Sulla definizione dello spazio vitale, confine da non oltrepassare per evitare di invadere la libertà altrui, si concentra | Place | Planner | Project |. Sara Munari ha viaggiato in Israele e Palestina senza entrare nelle questioni politico-religiose, nonostante le linee immaginarie e fisiche che effettivamente dividono la superficie di questo territorio. La sua ricerca è un‘analisi sugli spazi di ogni singolo individuo. Nelle fotografie non ci sono volutamente le didascalie, al fine non etichettare gli spazi, ma renderli agli occhi dello spettatore uguali per tutti i territori rappresentati.
LIVE. Dalle mostre si passa alla notte live. L’8 marzo, anche la manifestazione festeggia la donna con un nuovo appuntamento presso il Lanificio159, in collaborazione con Female Cut, per sostenere e promuovere arte, fotografia e musica, in un concentrato tutto al femminile. In mostra una selezione di autrici, scelte attraverso un bando aperto alle socie di Officine Fotografiche Roma. Esporranno: Veronica Adriani, Alessandra Ascrizzi, Chiara Barraco, Fulvia Bernacca, Claudia Borgia, Francesca Canu, Francesca Cesari, Flora Contoli, Amalia Di Lanno, Roberta Fuorvia, Carola Gatta, Valeria Ibello, Simona Pantano, Liliana Ranalletta e Angela Riccardelli. L’11marzo, poi, presso lo spazio AmbrArte del Teatro Ambra alla Garbatella, verrà riproposta una selezione delle immagini vincitrici del concorso I doveri della donna, già esposte in occasione della serata Female Against Violence del 23 novembre 2013. Le fotografie, accostate a degli slogan, mirano ad abbattere gli stereotipi sui doveri delle donne. Proprio il verbo “dovere”, che solitamente assume connotati “negativi”, viene capovolto attraverso immagini che interpretano questo suo nuovo significato.
INCONTRI. Aperta ai dialoghi della fotografia contemporanea, venerdì 14 marzo la rassegna ospita ‘Immagini contemporanee. La memoria tra spazio collettivo e indagine personale’, ideato da Punto di Svista, che proporrà il confronto tra due fotografe, Giovanna Gammarota e Francesca Loprieno, rappresentanti di modalità espressive apparentemente diverse.
‘Immagini Contemporanee’, come di consueto, intende ampliare la riflessione sulla fotografia dei giorni nostri, attraverso il dialogo tra due autori, chiamati a intervenire in merito alle immagini presentate dal loro interlocutore. Tale meccanismo intende spostare la discussione dall’autoreferenzialità dell’autopromozione autoriale verso il libero e approfondito scambio di idee e opinioni tra fotografi, addetti ai lavori e pubblico. Modera e introduce l’incontro la fotografa e direttore responsabile di Punto di Svista – Arti Visive in Italia, Orith Youdovich.
Venerdì 21 marzo, invece, per gli appuntamenti editoriali, Raffaella Perna presenterà il saggio “Wilhelm von Gloeden, Ritratti, travestimenti, tableaux vivants”. Il volume, alterna e mescola critica, storia, fotografia, sociologia e ricerca d’archivio. La prima parte è dedicata a von Gloeden (detto anche il barone Guglielmo) e ai suoi tempi; la seconda alla rilettura che ne fanno oggi artisti e pensatori contemporanei. Giovedì 27 marzo, altro appuntamento editoriale. Tra fotografie e testi, Eleonora Calvelli racconta con “In Bloom” la vita di dodici famiglie, seguendone la quotidianità e la realtà dei loro viaggi e dell’impegno per vedersi riconoscere i propri diritti in Italia. Storie che parlano di fecondazione assistita eterologa, ovodonazione e gestazione per altri, ma soprattutto dell’amore con cui si sono formate le loro famiglie.
Venerdì 28 marzo , infine, la programmazione si concluderà con una finestra sulla condizione delle donne in Turchia raccontata attraverso gli occhi della regista turca Ayşegül Selenga Taşkent e della fotografa Delizia Flaccavento, residente in Turchia da oltre 5 anni. Il documentario “Girls of Hope”, della regista turca Ayşegül Selenga Taşkent, con la fotografia di Delizia Flaccavento, è stato girato a Van, nella Turchia orientale, e ritrae un gruppo di ragazze che si battono per andare a scuola e, nonostante le difficoltà, cercano di non perdere la speranza in un futuro migliore. La visione del documentario sarà anticipata da un approfondimento sul problema dell’analfabetismo femminile in Turchia, accompagnato da uno slideshow delle fotografie tratte dal volume Thanks to My Mother di Delizia Flaccavento. Al termine della proiezione, una nuova carrellata di immagini che spaziano dalla lotta a Gezi Park allo sport femminile, dai ritratti di ragazze che studiano grazie a borse di studio a quelli di donne che fanno lavori tradizionalmente considerati maschili, darà nuovi spunti per la riapertura del dibattito con il pubblico.
WORKSHOP. Sabato 8 marzo, Sara Munari condurrà anche un workshop, “Fotografia e parole”. Partendo dalla suggestione di un testo letterario, il workshop analizza i termini della relazione fra immagini e parole. In particolare, è richiesto ai partecipanti di utilizzare il linguaggio fotografico per rivelare il contenuto di un testo e tradurlo in forma visuale. Obiettivo del workshop è la realizzazione, da parte di ogni iscritto, di un breve portfolio di immagini che riproduca il ritmo e la trama di una storia. Per maggiori informazioni: officinefotografiche.org.
La IX edizione di Obbiettivo Donna è realizzata con il patrocinio di Roma Capitale – Assessorato Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità, in la collaborazione con Lanificio159, Female Cut e con lo spazio AmbrArte del Teatro Ambra alla Garbatella, nostri partner, e con il supporto di NoiDonne e FaceMagazine, nostri media partner.
Info: www.obbiettivodonna.org