Sarà un’edizione nuova, quella del Si Fest 2020, pronta ad inaugurare tra mostre, eventi e letture portfolio il week end del 18, 19 e 20 settembre. Per la prima volta, infatti, tutte le mostre e gli eventi saranno ad ingresso gratuito.
In questa fase storica, in cui il vissuto di ognuno di noi e il nostro stesso modo di vedere il mondo entrano in discussione, Si Fest si è re-inventato. A fronte di tutte le difficoltà, il festival ha scelto di esserci, anche online, ma soprattutto onsite, aprendo gratuitamente tutti gli eventi e le mostre in programma, e adeguandosi alle nuove esigenze di sicurezza che impongono un ripensamento radicale degli eventi pubblici.
Si Fest 2020, le mostre
Come sempre le mostre al Si Fest hanno un ruolo centrale. Tutte gratuite, quest’anno, oltre al week end inaugurale, si possono visitare anche il 26 e 27 settembre e il 3 e 4 ottobre. Il tema della 29esima edizione è “Idee”. Idee di fotografia, idee di mondo, idee di vita collettiva, idee di città, idee da condividere per guardare avanti, riannodando tra loro passato e futuro.
Gabriele Basilico, SCM GROUP AT WORK!
La mostra alla Vecchia Pescheria è stata realizzata con il sostegno di Scm Group, l’azienda riminese che produce macchine per la lavorazione di una vasta gamma di materiali e componenti industriali. Scm Group presenta un progetto storico, firmato da un maestro come Gabriele Basilico (1944-2013). Nel 1979, proprio mentre sta lavorando alla sua fondamentale indagine territoriale dal titolo Milano. Ritratti di fabbriche, Basilico viene invitato a Rimini per fotografare l’azienda Scm.
Il risultato è un ampio reportage a colori in medio formato in cui Basilico racconta gli spazi e le lavorazioni, attratto da geometrie e volumi architettonici, ma anche dalla presenza umana: nella ricchezza delle immagini emerge già quel “linguaggio documentario” che “rispetta e non interpreta” tipico delle successive campagne di Basilico nelle città del mondo.
Le forme del ritratto
Le forme del ritratto è il titolo della mostra a cura di Federica Muzzarelli, esposta a Palazzo Martuzzi, sala Allende. Esposte fotografie tratte dall’archivio di Savignano sul Rubicone per rendere visibili e concrete alcune delle più importanti forme con cui la fotografia ha affrontato il tema del ritratto.
Ide, Reconstruction of Identities
In mostra al Consorzio di Bonifica i lavori realizzati per il progetto IDE Reconstruction of Identities, di cui Savignano sul Rubicone ha ottenuto il finanziamento. Un itinerario visivo nel patrimonio culturale nell’Europa di oggi che ha unito diverse realtà tra cui NOOR Images di Amsterdam (Paesi Bassi), Copenhagen Photo Festival di Copenaghen (Danimarca) e Ad Hoc Géstion Cultural Saragozza (Spagna).
Si Fest 2020 si riapre dunque al mondo accogliendo i lavori di fotografi europei: Katerina Buil (Spagna), Marine Gastineau (Danimarca), Martin Thaulow (Danimarca), Filippo Venturi (Italia), Sanne De Wilde (Paesi Bassi). Fotografi che fanno della fotografia uno strumento di indagine sociale, una ricerca sui tempi della contemporaneità quali l’identità, il rapporto con i nuovi venuti, i cambiamenti e i nuovi modelli di integrazione, un’idea comune di futuro.
Ombre Felliniane, le foto di Paul Ronald sul set di 8 ½
Piazza Borghesi ospita la mostra “Ombre felliniane” con le fotografie di Paul Ronald.
Il fotografo seguì interamente la lavorazione del film 8 ½ effettuando un personale reportage sfruttando i giochi chiaroscurali che l’illuminazione del direttore della fotografia Gianni Di Venanzo gli consentiva di fare. Gran parte delle foto esposte nella mostra, mai stampate in precedenza, sono presentate per la prima volta.
Ciao Vita Mia, Arianna Arcara e Claudio Majorana
Arianna Arcara e Claudio Majorana hanno vinto il Premio Marco Pesaresi 2019. Le loro foto sono in mostra a Palazzo Don Baronio e raccontano cosa vuol dire crescere all’interno di un quartiere di periferia come Librino, quartiere della periferia sud-ovest di Catania. Il progetto, scattato in banco ottico, punta a coinvolgere i soggetti ritratti avvicinandoli alla fotografia e al valore della documentazione della loro comunità.
Chinese Whispers
A Palazzo Don Baronio la mostra di Mariagrazia Beruffi, vincitrice Premio Portfolio “Lanfranco Colombo” Si Fest 2019.
Nella Cina delle megalopoli, dominata da una tecnologia invadente dove il futuro è già passato e il passato sembra non interessare più, le persone vivono un presente molto contraddittorio dove l’illusione di una modernità sfrenata si scontra con un “Grande Fratello” che tutto vede e registra. Sguardi delicati e reticenti ci lasciano una traccia lieve e indefinita come nel sussurro di un Chinese Whisper, il gioco del telefono senza fili per il mondo anglofono.
RISE U.P. Urban Portrait
La mostra affollerà le strade del centro storico per tutta la durate del Si Fest 2020 con fotografie che sono come cani sciolti nelle strade della città, animali randagi che ripopolano le piazze e le strade rimaste vuote per molte settimane per via dell’emergenza sanitaria che sta colpendo il pianeta in questo momento storico.
Un’operazione di arte pubblica volta a porre l’accento su come l’identità di una città non sia più rappresentata dal semplice insieme dei suoi spazi fisici, ma piuttosto dall’insieme delle persone che la vivono. Non più la mappa come strumento per leggere la città, ma il censimento fotografico delle persone che la attraversano. Una mostra di vita prima ancora che di arte.
Erba vita non si ferma
A Palazzo Don Baronio le foto che raccontano la storia dell’azienda Erba Vita, rimasta aperta per continuare a produrre integratori alimentari e gel igienizzante durante l’emergenza sanitaria da Coronavirus.
Icone Parlanti
Foto capaci di arrivare dritte al cuore degli osservatori e, attorno a queste vere e proprie “icone parlanti”. In piazza Borghesi si possono ammirare tre icone. La prima è la celebre fotografia scattata da Tony Gentile ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pochi mesi prima che venissero uccisi. La seconda, Ordeal by Roses #32, risale al 1962 ed è opera del giapponese Eikoh Hosoe.
Insieme a queste fotografie storiche, Si fest presenta anche un inedito omaggio a Savignano sul Rubicone realizzato da uno dei più importanti fotografi italiani contemporanei, Maurizio Galimberti.
Eventi e workshop
Un calendario fitto di incontri, workshop di fotografia e letture portfolio completano il programma del Si Fest 2020. A queste si aggiungono nuove iniziative come la nuova sezione per ragazzi Si Fest Kids, un laboratorio ideato per fornire ai bambini le basi del linguaggio fotografico tramite attività creative e lavori di gruppo. Non manca una rassegna di cinema dedicata ai grandi direttori della fotografia con diversi appuntamenti all’aperto in Piazza Borghesi.
Grazie ad “Icone Parlanti” il pubblico può avvicinarsi al nuovo format di talk, per confrontarsi sul significato della definizione di Icona e per discutere, nello specifico, di un’immagine in particolare.
Inoltre, con i suoi due premi il Si Fest si conferma tra le realtà più importanti sul panorama nazionale. Il Premio Marco Pesaresi per la fotografia contemporanea riserva un premio di 5.000 euro per ricerche e produzioni di fotoreportage connotate da aspetti di progettualità e di innovazione.
Invece, il Premio Portfolio “Werther Colonna” offre al vincitore la possibilità di esporre il proprio lavoro nell’edizione successiva del festival attraverso la produzione della mostra e la pubblicazione del catalogo ad essa connesso per un valore complessivo di 4.000 euro.
Si Fest Off, un focus con Cesura
In un festival votato alla sperimentazione ampio spazio avrà ovviamente l’ormai storico Si Fest Off, spazio autonomo dedicato ai fotografi emergenti e ai progetti anticonvenzionali, con una ricognizione fotografica del lockdown a cura del collettivo Cesura. L’esposizione all’Ex Tipografia Mergelloni permetterà di far riflettere sull’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese.
Da sempre attenta ai temi della contemporaneità, la sezione Off si è interrogata sulle rappresentazioni fotografiche di questi mesi di pandemia. “Un mare magnum di immagini, spesso fin troppo dirette e didascaliche” come dice Tomas Maggioli, dell’associazione Cultura e Immagine. “Come si può descrivere l’invisibile attraverso la fotografia? In risposta a questa domanda, il Si Fest Off dedica questa edizione a un racconto visivo, corale e autoriale che ha cercato di narrare da un punto di vista fortemente evocativo l’impatto della pandemia sulla nostra società”.