Brescia torna ad aprire le sue porte alla grande fotografia d’autore grazie al Brescia Photo Festival 2021. L’evento celebra, dopo due anni di restauro, il ritorno a Brescia della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana.
Come? Attraverso un programma di mostre ed eventi fotografici interamente dedicato ai patrimoni culturali, archeologici e storici. Tutti interpretati dall’obiettivo di grandi autori come Elio Ciol, Donata Pizzi, Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel, Franco Fontana, Federico Veronesi e molti altri.
L’omaggio alla Vittoria Alata
L’iniziativa, con la curatela artistica di Renato Corsini, è promossa dal Comune di Brescia e da Fondazione Brescia Musei con la collaborazione di MaCof – Centro della fotografia italiana.
Il tema di quest’anno, Patrimoni, si collega alle celebrazioni per il ritorno a Brescia della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana. Un’opera che si fa portavoce del valore culturale e identitario del patrimonio della città, dopo due anni di restauro a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
La nuova collocazione della statua nell’aula orientale del Capitolium, in un allestimento museale progettato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, valorizza l’intera area archeologica di Brixia Parco Archeologico di Brescia Romana. Tutto questo accade nella ricorrenza del decennale del riconoscimento Unesco del sito “I Longobardi in Italia. I Luoghi del potere (568-774 d.C.)” e prelude al cammino culturale che, nel 2023, consacrerà Brescia come Capitale italiana della Cultura con Bergamo.
Brescia Photo Festival 2021: cosa vedere
L’ideale inizio del Gran Tour tra le sedi del Brescia Photo Festival prende avvio dal Museo di Santa Giulia. E lo fa nei rinnovati spazi espositivi del “Quadrilatero rinascimentale” delle gallerie alte del Monastero di Santa Giulia.
Un luogo oggetto di un recente recupero funzionale che ha permesso a Brescia di arricchirsi di uno spazio monumentale e patrimoniale unico.
Alfred Seiland
In queste sale interamente rinnovate, dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, si può vedere l’attesa mostra di Alfred Seiland.
IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020 è la prima retrospettiva italiana del fotografo austriaco.
La mostra, curata da Filippo Maggia e Francesca Morandini presenta 136 immagini di grande formato, frutto di un lavoro quindicennale che Alfred Seiland ha realizzato attorno ai luoghi mitici della romanità, reinterpretati in modo sorprendente e inatteso.
Parte centrale della selezione è un nucleo di 20 inediti tra cui un portfolio di 6 scatti realizzati a Brescia tra il 2019 e il 2020. Una serie che coglie il patrimonio antico della città e ne documenta il valore monumentale e sociale, in costante cambiamento secondo canoni contemporanei. Il tutto è accompagnato da una video intervista di approfondimento.
Affascinato dalle scenografie cinematografiche dell’antica Roma, allestite a Cinecittà, Alfred Seiland ha intrapreso un lungo viaggio nei territori in cui si estendeva il dominio romano. Dalla Siria alla Scozia e oltre, il fotografo si è mosso per raccontare gli edifici costruiti dai romani e cogliere le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine.
Quaranta Paesi raccontati da Seiland
Sono quaranta i Paesi raccontati da Seiland attraverso i siti archeologici. Palmira, Samaria o Epidauro ne sono solo un esempio.
Il progetto illustra, con fotografie talvolta iperrealiste e pop, talvolta simboliste e minimali, l’inestricabile e vitale rapporto tra le tracce residue della cultura romana e i luoghi della modernità.
Le rovine emergono così in tutta chiarezza quali patrimonio comune di un immaginario collettivo, una sorta di minimo comune denominatore continentale tra passato, arte moderna e architettura contemporanea, la prima “forma” di globalizzazione dello sguardo. Il pubblico è invitato a scoprire le trasformazioni delle città e del paesaggio. L’occhio del fotografo ne esalta il riuso consapevole o quello casuale, ed espone il surreale dialogo tra le antiche glorie monumentali e i moderni tessuti urbanistici, gli spazi del turismo di massa, dello sport e della cultura del tempo libero.
Il Colosseo a Roma, le terme di Bath, il Pont du Gard in Provenza, ma anche rovine di siti meno noti al grande pubblico, riferimento per piccole comunità o territori totalmente travisati o, ancora, edifici moderni iperrealisti che alludono all’antico in tutto il loro paradosso, come il set di Cinecittà per una fiction inglese ambientata nell’antica Roma o il Caesar Palace di Las Vegas o la presenza discreta dei resti archeologici nel tessuto urbanistico attuale.
I monumenti dell’Impero romano, diffusi in Europa e lungo il bacino del Mediterraneo, costituiscono per i suoi abitanti un’abitudine visiva, per i turisti un feticcio, per le infrastrutture un ostacolo.
Elio Ciol
Il percorso espositivo al Museo di Santa Giulia prosegue, dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, con Palmira. Una memoria negata. La mostra, a cura di Renato Corsini, porta a Brescia il reportage del fotografo friulano Elio Ciol realizzato con 20 scatti nel 2015 in Siria. Un progetto realizzato prima delle distruzioni inferte dall’ISIS a uno dei tesori più preziosi dell’umanità.
La rassegna è corredata da un focus architettonico e urbanistico dedicato alla prima rappresentazione pittorica di Palmira nel 1691, la monumentale Veduta di Palmira del pittore olandese Hofstede van Hessen, conservata all’Allard Pierson Museum di Amsterdam.
Un focus curato da Alberto Ferlenga, rettore dello IUAV di Venezia e professore ordinario di progettazione architettonica.
Donata Pizzi
In mostra a Brescia anche le foto di Donata Pizzi. Roma in Africa, curata da Renato Corsini e visitabile dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, racconta attraverso 29 fotografie le suggestioni delle antiche città del Nord Africa, tra deserti e rovine romane.
Il viaggio ha condotto l’artista da Cirene in Libia, attraverso Timgad e Djemila nella regione della Cabilia, Tipasa lungo la costa algerina, Dougga, Thuburbo Maius, Sbeitla e il grande colosseo di El Djem in Tunisia, e ancora a Sabratha e Leptis Magna.
Per tradurre in immagine intima quella luce, quelle immense distanze, Donata Pizzi ha tentato di ridurre il mezzo fotografico al minimo. Come? Utilizzando una piccola macchina panoramica, con un semplice obiettivo standard, come se guardasse attraverso la fessura del turbante dei Tuareg.
Bruno Cattani
Eros, a cura Clelia Belgrado, presenta dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, 25 fotografie di sculture che l’artista reggiano Bruno Cattani ha scattato all’interno dei musei, svelando il lato inedito delle opere classiche.
Come scrive Benedetta Donato “Eros raccoglie gli anni di appassionate indagini e affascinanti percorsi nell’universo della scultura, in cui l’autore ha saputo intercettare e plasmare quegli aspetti oscuri e nascosti del desiderio, che finalmente si rivelano, grazie ad uno sguardo capace di cogliere istinti e pulsioni, […] in figurazioni di forte impatto visivo, come corpi vigorosi, dotati di profonda vitalità.”
Tra rassegne e focus
Come ideale conclusione della IV edizione del Brescia Photo Festival dal 21 settembre al 17 ottobre 2021 verrà presentato al Museo di Santa Giulia “Con amore e cura grandissima”. Il restauro dell’albumina della Chiesa dei Miracoli, di Giacomo Rossetti, a cura di Roberta D’Adda.
Premiata all’Esposizione Industriale di Vienna del 1873, l’opera di Rossetti fu acquistata dal Comune di Brescia nel 1903 ed è parte della collezione dell’Archivio Fotografico dei Civici Musei d’Arte e Storia, costituitosi in parallelo allo sviluppo delle collezioni museali e dotato di propri registri a partire dal 1935.
Il restauro è reso possibile dal contributo del bando Strategia Fotografia 2020 della Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del MiC.
L’itinerario diffuso in città del IV Brescia Photo Festival prosegue al Museo delle Armi “Luigi Marzoli”, nel Castello di Brescia, che accoglie, dall’8 maggio al 17 ottobre 2021, la mostra Vita da centurioni, a cura di Renato Corsini. L’esposizione documenta con 36 fotografie di scena e di backstage, oltre a 6 manifesti originali, i miti, le leggende, le avventure e le peripezie degli eroi del Peplum. Si tratta di uno dei generi più prolifici del cinema italiano che racconta l’invenzione dei centurioni e dei gladiatori nelle pellicole del dopoguerra e rivedendo in forma spesso ironica e dissacrante il mito del militare romano.
Il MO.CA – Centro per le nuove culture ospita invece tre rassegne. La prima, È Brescia, a cura di Albano Morandi, presenta dall’8 maggio al 31 luglio 2021 sette grandi fotografi italiani – Gianni Berengo Gardin, Francesco Cito, Franco Fontana, Gianni Pezzani, Ferdinando Scianna, Luca Gilli – che raccontano Brescia e le sue eccellenze culturali con il loro obiettivo.
La seconda è una mostra-omaggio dedicata al ritorno della Vittoria Alata. Bellissima. 20 fotografi travolti da un insolito splendore è una mostra curata da Mario Trevisan che, dall’8 maggio al 27 giugno 2021, propone le opere di più di venti fotografi, tra i più importanti della scena italiana. Tra i nomi: Silvia Camporesi, Renato Corsini, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel e altri artisti che hanno deciso di lavorare su questa straordinaria scultura, vera Musa della rassegna fotografica del 2021.
Infine, ultima mostra è Federico Fellini / “dietro le quinte”, a cura di Renato Corsini. Dal 29 giugno al 31 luglio 2021 testimonia l’opera di quello che è stato definito una pietra miliare della cinematografia del secondo Novecento e, appunto, un “patrimonio” italiano. Accanto ad alcuni manifesti dei suoi film più conosciuti, si racconta, attraverso circa 50 scatti – eseguiti da Sandro Becchetti, Tazio Secchiaroli, Agenzia Dufoto – un Fellini più privato rispetto alla sua immagine ufficiale legata al ruolo di regista.
Spazio Contemporanea accoglie la rassegna Le cattedrali del lavoro, a cura di Renato Corsini e Paolo Conforti. Con il supporto di Fondazione ASM, dall’8 maggio al 13 giugno 2021, la mostra presenta gli scatti di Matteo e Stefano Rodella (Bams Photo). Foto che accompagnano il visitatore nei luoghi dell’archeologia industriale di Brescia e della sua provincia, sorti nell’immediato dopoguerra. Una documentazione di alcuni straordinari testimoni dello sviluppo industriale, capaci di farci riflettere su una storia economica e sociale che ha caratterizzato forti metamorfosi urbane.
Sempre a Spazio Contemporanea, per la cura di Renato Corsini e Albano Morandi, anche 1921/2021. Omaggio a Joseph Beuys: ritratti, sequenze fotografiche e scatti di ambientazione (16 giugno – 31 luglio 2021). Si tratta di foto eseguite da Renato Corsini durante la storica intervista che il critico d’arte Pierre Restany fece all’artista nel 1980 raccolte in una mostra di grande valore iconografico e culturale, nel centenario della nascita di Beuys.
La difesa del patrimonio faunistico è l’oggetto dell’indagine che Federico Veronesi ha svolto con il suo reportage condotto in Africa. La mostra Wildlife, a cura di Carolina Zani, allestita al Museo civico di Scienze naturali dal 14 maggio al 29 agosto 2021, propone una serie di fotografie di grandi dimensioni dei più affascinanti mammiferi africani.
Alla Fondazione Poliambulanza dall’8 maggio al 26 settembre 2021 si può ammirare la prima tappa di una mostra itinerante dal titolo Mirabili radici. Il sito UNESCO di Brescia nelle fotografie di Alessandra Chemollo. L’esposizione, a cura di Alessandra Chemollo e Francesca Morandini, porta a Brescia le immagini dei luoghi riconosciuti patrimonio UNESCO nel 2011. Tra questi anche il Complesso Monumentale di Santa Giulia, prima e durante la retrospettiva dedicata all’architetto e artista Juan Navarro Baldeweg. E poi il Capitolium, durante e a conclusione della realizzazione del nuovo allestimento della cella orientale con la Vittoria Alata restaurata, le Domus e il Santuario repubblicano.
Al Museo Mille Miglia, dal 21 maggio al 18 luglio 2021, sono esposte 60 fotografie di Giacomo Bretzel che raccontano la corsa della Mille Miglia negli ultimi vent’anni. L’autore comunica la sensazione di velocità con l’uso di più stili diversi, con il risultato di una trama fotografica che aggiunge alle immagini la potenza e l’allure di un’epoca passata.
Alla LABA, nella sede di Via Don Vender, dal 13 maggio al 31 luglio 2021 si può vedere la mostra Humanitas, organizzata dagli studenti del dipartimento di Fotografia. I ragazzi hanno sviluppato ed evidenziato attraverso la ricerca e la personale sensibilità l’importanza del patrimonio declinato nelle sue infinite forme.
La quarta edizione del Brescia Photo Festival, poi, allarga i propri orizzonti anche alla provincia di Brescia. Alla Biblioteca Comunale di Vobarno, in Valle Sabbia, i grandi alberi sono i protagonisti della mostra Humus di Gianni Pezzani, a cura di Andrea Tinterri, che fissa il patrimonio dei boschi italiani nelle sue foto alla ricerca di una natura incantata (15 maggio – 30 settembre 2021).
Alla Fondazione Vittorio Leonesio a Puegnago sul Garda, invece, c’è l’esposizione Sipario – si prega di accendere i telefoni, lo spettacolo sta per cominciare di Nicola Bertellotti (23 giugno – 26 settembre 2021). La mostra fa il focus sul senso di caducità che avvolge i luoghi abbandonati e cristallizzati in un tempo statico. Gli scatti di Bertellotti rappresentano un racconto aperto su usi e costumi, patrimonio immateriale condensato negli arredi e nelle decorazioni degli ambienti ritratti di forte impatto: teatri e sale cinematografiche in disuso si mostrano in tutto il loro fascino decadente.
Le sedi del festival
Il Brescia Photo Festival avrà il suo fulcro nel Museo di Santa Giulia e si diffonderà con mostre importanti in varie sedi cittadine. Tra queste il Museo delle Armi “Luigi Marzoli”, il MO.CA, lo Spazio Contemporanea, il Museo Civico di Storia Naturale, la Fondazione Poliambulanza di Brescia. Oltre alle gallerie d’arte della città e della provincia. Qui si potranno vedere alcuni dei più importanti maestri della fotografia, da Gianni Berengo Gardin a Ferdinando Scianna, da Francesco Cito a Franco Fontana, da Elio Ciol a Donata Pizzi, e molti altri ancora.
Tutti interpreteranno con il medium fotografico il valore culturale, archeologico, storico e sociale dei patrimoni identitari, dall’antichità romana alla contemporaneità.
Per info: www.bresciamusei.com – www.bresciaphotofestival.it