Fino al 28 agosto nella Sicilia iblea, la più mediterranea, sono aperte al pubblico le mostre di Ragusa Foto Festival 2022. Questa è la manifestazione internazionale dedicata ai linguaggi della fotografia contemporanea e alla valorizzazione di giovani talenti provenienti da tutto il mondo.
L’edizione 2022 si interroga sull’armonia
Da dieci anni, dal territorio più a Sud d’Europa, Ragusa Foto Festival costituisce un’occasione di approfondimento rievocando la più antica delle peculiarità del Mediterraneo, l’armonia del dialogo tra culture diverse nel “mare fra le terre”.
Dalla Sicilia, crocevia di svariate espressioni artistiche, come il barocco simbolo di unità tra diversi linguaggi, per l’edizione 2022 Ragusa Foto Festival prosegue il percorso iniziato in tema di desiderio e speranza e si interroga sul concetto di armonia che oggi torna alla ribalta per il bisogno urgente di un approccio incentrato sulla collaborazione e sulla complementarità.
Che non significa necessariamente assenza di contrasti o di conflitti ma mantenere la mente aperta al bene comune. Gli antichi Greci usavano rappresentare l’armonia con il Mar Mediterraneo, tra le aree più ricche al mondo in termini di stratificazioni storiche e artistiche, né terra mobile né mare sconfinato come l’Oceano, ponte tra le sponde della civiltà, simbolo della perenne prossimità degli esseri umani tra loro diversi e allo stesso tempo uguali.
Il festival è prodotto e organizzato dall’associazione Antiruggine, guidato dalla fondatrice e direttrice Stefania Paxhia, giornalista siciliana e ricercatrice sociale) insieme al direttore artistico Steve Bisson, curatore, docente ed editore, a cui si aggiunge un comitato scientifico diversificato e una rete di partner culturali nazionali e internazionali.
Ben 29 progetti in mostra al Ragusa Foto Festival 2022
Sono 29 i progetti esposti negli antichi Palazzi La Rocca e Palazzo Cosentini, l’Auditorium (chiesa sconsacrata) San Vincenzo Ferreri e il Giardino Ibleo.
Saranno in mostra:
- Artic Zero di Paolo Verzone
- The ancien regime di Tim Carpenter
- In the middle di Alfredo Corrao
- A chijana da spiranza di Carlo Bevilacqua
- Double Portrait di Cemre Yeşil Gönenli
- Romanzo Meticcio di Davide Degano (vincitore Premio New Photography indetto da Mia Fair)
- Cratere Crotone di Pietro Motisi
- The Day the Birds Stopped Singing di Rick van der Klooster
- la mostra collettiva ‘Armonia, una reciproca comprensione’ (curata da Urbanautica, piattaforma internazionale di cultura visiva, con 19 progetti di 16 autori provenienti da diversi paesi del mondo tra cui Ciro Battiloro, Marion Belanger, Iole Carollo, Panos Charalampidis & Mary Chairetaki, Matteo Di Giovanni, Anna Laura Festa, Daniel Fleitas García, Gary Green, Tatiana Grigorenko, Hanne Lamon, Tommaso Rada, Georges Salameh, Maria Siorba, Tim Smith, Rob Stephenson, Luke Swenson & Jack Dash, Alys Tomlinson)
- Hell end in hell di Nanni Licitra è il progetto vincitore del Premio Miglior Portfolio 2021 e This was tomorrow di Andrea Iran e Barbara Cucinotta e Tre mesi di Greta Valente sono le menzioni 2021.
Le mostre, ad ingresso libero, sono aperte tutti i giorni tranne il lunedì.
I racconti fotografici dai presidi Caritas
Prosegue il racconto dei Presidi di Caritas Italiana sparsi sui territori sulla quotidianità dei lavoratori immigrati che con le loro storie, le loro speranze, le loro paure e con la loro voglia di riscatto non sono semplicemente un universo sintetizzabile in luoghi comuni.
Lo scorso anno Caritas Italiana ha accolto l’iniziativa di Ragusa Foto Festival e la sostiene insieme con Fondazione CON IL SUD, per promuovere una riflessione in chiave anche educativa, raccontando la quotidianità e la fatica di queste persone, che malgrado vivano ai margini delle nostre comunità, sono una parte attiva dello sviluppo e della crescita dei nostri territori.
Nel 2021 i Presidi siciliani, quest’anno i due fotografi professionisti, Carlo Bevilacqua e Pietro Motisi, raccontano i Presidi calabri di Crotone e di Oppido Mamertina – Palmi. I lavori saranno esposti fino al 28 agosto all’interno della chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri.
Memoria Iblea per costruire un archivio fotografico collettivo e digitale
Nell’anno del decennale, Ragusa Foto Festival torna a coinvolgere e raccontare il suo territorio. E, nell’ambito della sezione “Sicilia Iblea, territori in vista”, dà il via a Memoria Iblea, un progetto a lungo termine che mira alla costruzione di un archivio fotografico collettivo digitale, documentario e iconografico, che coinvolge la comunità iblea e la racconta attraverso percorsi di memoria visiva e di storia orale dedicata al tempo libero e al divertimento dagli anni Sessanta ad oggi.
Per info: ragusafotofestival.com