MODENA. Riprendono gli appuntamenti al bookshop di Fondazione Fotografia con un nuovo calendario di presentazioni di libri. Sabato 28 settembre, alle 17, Pino Musi presenta ‘Operating Theatre‘, suo ultimo, raffinato, progetto editoriale, nel quale figurano anche alcune delle immagini entrate nella collezione di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, esposte in occasione della mostra “Tre” nel 2010.
Pino Musi descrive il lavoro fotografico scaturito nel volume ‘Operating Theatre’, realizzato in una sala operatoria subito dopo un intervento chirurgico, come un “corpo a corpo tra il fotografo e un campo di battaglia“. “Dovevo intercettare con velocità, determinazione e precisione quel che restava della relazione fra chirurgo e paziente – spiega Musi -, mettere in luce il tempo sospeso della speranza. Il risultato da perseguire era un’immagine ‘svuotata’ del corpo umano, dove l’accadimento sviluppatosi in un tempo appena precedente il mio ingresso nella scena lasciava una traccia tangibile di sè senza necessariamente determinare un qualche sviluppo successivo”.
L’incontro con Pino Musi è ad ingresso gratuito. L’autore sarà inoltre a disposizione del pubblico per autografare il volume “Operating Theatre”, in vendita al bookshop e il calendario di incontri al bookshop proseguirà il 26 ottobre con Stefano Graziani (‘Jeff Wall, Gestus. Scritti sull’arte e la fotografia’), il 23 novembre con Manuela De Leonardis (‘A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia’), e, nel gennaio 2014, con Walter Guadagnini (‘Storia della fotografia 1941-1980’).
Pino Musi (Salerno, 1958) vive e lavora tra Milano e Parigi. Il fascino per la camera oscura, così come la frequentazione delle “cantine” che ospitavano il teatro sperimentale d’avanguardia, hanno segnato profondamente la sua ricerca. Il suo lavoro si interseca con molteplici aree di interesse, dall’antropologia all’architettura, dall’archeologia alla produzione industriale. Fondamentali sono stati gli incontri con il regista Jerzy Grotowski e con l’architetto svizzero Mario Botta, con i quali ha portato avanti per anni una stretta collaborazione. Contraddistinta dall’insistente sperimentazione sulla forma, la ricerca di Pino Musi trova modalità di espressione privilegiata nella realizzazione di libri d’artista.
Per info: Fondazione Fotografia