BARI. Nella sala del Palazzo Politecnico di via Amendola, venerdì 29 novembre alle 17.15, Cosmo Laera parlerà di fotografia d’autore e progettualità in Sud Italia.
Cosmo Laera è nato ad Alberobello il 9 luglio 1962. Ha iniziato il suo rapporto con la fotografia da giovanissimo scegliendo di percorrere la carriera artistica e professionale nella sua terra d’origine. Da queste esperienze nasce il suo progetto di vita che da più di venticinque anni sta sviluppando affermandosi come curatore di mostre, festival e rassegne internazionali. La sua ricerca fotografica è sempre più incentrata sul rapporto tra visione e territorio: il fine di queste opere è quello di rivelare aspetti di immediata empatia tra i luoghi e la loro morfologia indipendentemente dalla loro funzione. Concettualmente le fotografie assumono un potenziale espressivo in continua evoluzione che permette una ri-conoscenza e uno sviluppo dell’attenzione intorno al luogo o al soggetto ritratto.
Lavoro da tempo sul paesaggio e sui luoghi del Sud, sulla materia, sulla luce. Lo spirito con cui si svolge questa ricerca fotografica in continua evoluzione, è quello del celebre aforisma di Proust: “l’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.” Spesso nelle immagini ricorre una figura umana. L’attenzione si sposta sul soggetto stesso che di rimando induce ad osservare ciò che lui stesso sta osservando, un punto di vista raddoppiato tra l’autore della fotografia e lo spazio indicato da chi lo sta vivendo. Il percorso è noto, ma gli occhi con cui si guarda sono ogni volta nuovi.
Apparentemente le fotografie si accorpano per cronologia, mentre per il mio lavoro gli accorpamenti sono legati ad un luogo, visitato e conosciuto durante il tempo cosi da maturarne un’esperienza, anche degli stessi posti ma con punti di vista differenti: è la ricerca di un asse su cui costruire parte di un pensiero meridiano, una ricerca etica della dimensione di vita umana contemporanea. Lo spazio, visto attraverso gli occhi di chi lo abita, di un passante o di un turista, una messa in scena con la complicità indiretta dell’ambiente e una potenziale narrazione mediata dalla figura umana insieme alla materia, ancora la pietra e la luce-faro come indicatore, punto di riferimento nella scena. Luce e materia restano gli elementi di costruzione di tutte le mie ricerche, sono campi di affezione, aree a cui sono attribuite potenziali di crescita e di sviluppo, espressioni di un paesaggio antropico in continua mutazione. Cosmo Laera
Info: http://museofotografiapoliba.blogspot.it