MANTOVA. Inaugura il 3 e proseguirà fino al 7 settembre Festivaletteratura. Il festival mantovano, giunto alla diciottesima edizione, ospiterà anche le due testimonianze d’eccezione di Monika Bulaj e Mario Dondero che racconteranno come documentano l’attualità attraverso lo strumento della fotografia.
Il primo incontro si terrà proprio con la fotografa Monika Bulaj, ospite del teatro Bibiena il 4 settembre alle 22, per un performing reportage di e con Monika Bulaj per la regia di Daria Anfelli. “Nur. La luce nascosta dell’fghanistan” sarà un monologo per parole e immagini. Un viaggio solitario in un mondo che abbiamo rinunciato a conoscere. La scoperta di una terra minerale e dura, dalla luce abbacinante, di deserti dove il richiamo “Allahu Akhbar” suona più puro che altrove. Il contatto con un paese disperato, dove si rischia la vita solo andando a scuola e l’oppio è la sola medicina per i poveri. Un paese capace di ridere anche nei momenti più neri. Monika Bulaj ci guida nel giardino luminoso dell’Afghanistan, seguendo i focolai di speranza ancora accesi.
Fotografa, reporter e documentarista, Monika Bulaj (Varsavia, 1966) pubblica da diversi anni reportage sui confini estremi delle fedi, sulle minoranze etniche, i popoli nomadi, i migranti, gli intoccabili e i diseredati in Asia, Africa ed Europa. Ha diretto e sceneggiato il film documentario “Figli di Noè” e ha firmato la sceneggiatura di “Romani Rat 2002”, diretto da Maurizio Orlandi e incentrato sullo sterminio dei Rom da parte del regime nazista. Tra le tante testate giornalistiche italiane e straniere con cui ha collaborato: “Corriere della Sera”, “GEO”, “National Geographic, “Freundin”, “TEATR “(Polonia), “EAST – European and Asian Strategies”, “Courrier International”, “La Repubblica”, “D – La Repubblica delle Donne”, “Il Venerdì di Repubblica”, “Io Donna – Corriere della Sera”, “Gazeta Wyborcza”, “Internazionale”, “Avvenire”, “Famiglia Cristiana”, “Il Piccolo”. Insignita di numerosi riconoscimenti, ha all’attivo anche una costante attività didattica e circa 60 mostre fotografiche tra New York e Il Cairo. «Il mio obiettivo – ha asserito in occasione della TED Global Fellowship 2011 – è quello di dare voce alle persone silenziose, per mostrare le luci nascoste dietro il sipario del grande gioco, i piccoli mondi ignorati dai media e dai profeti di un conflitto globale».
Il secondo appuntamento che vi segnaliamo è previsto per il 7 settembre alle 17.30, sempre al teatro Bibiena, con Mario Dondero per un incontro dal titolo “Il secolo dei fotoreporter”. Dalla guerra civile spagnola a quella del Vietnam non esiste evento della storia del Novecento che non sia associato nella nostra memoria allo scatto di un fotoreporter. In particolare tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso, con la nascita delle riviste di attualità, il fotogiornalismo ha conosciuto forse la sua stagione più straordinaria. Grazie a fotografi di grande coraggio e animati da una forte tensione civile, gli eventi più tragici o più esaltanti hanno potuto assumere un volto ed entrare nella coscienza collettiva. Mario Dondero, tra i principali protagonisti del fotogiornalismo italiano, parla del fervore e dell’eredità di quel periodo insieme a Emanuele Giordana, co-autore con Dondero di Lo scatto umano, e con il reporter Valerio Pellizzari.
Dondero, milanese, classe 1928, è uno dei massimi esponenti del fotogiornalismo contemporaneo. Inizia a collaborare nei primi anni Cinquanta a “l’Unità”, “L’Avanti”, “Milano Sera”, “L’Ora”. Legato al cosiddetto gruppo dei «Giamaicani» (i frequentatori del Bar Jamaica a Milano), nel 1955 si sposta a Parigi dove collabora con “L’Espresso”, “L’Illustrazione Italiana”, “Le Monde” e “Le Nouvel Observateur”. Nella capitale francese frequenta e ritrae scrittori e intellettuali (Roland Topor, Claude Mauriac, Daniel Pennac, Jeshar Kemal). Il suo interesse per l’Africa si manifesta attraverso la collaborazione alle riviste “Jeune Afrique”, “Afrique-Asie”, “Demain l’Afrique”. Nel 1985 vince il premio Scanno, mentre nel 2008 l’Accademia di Belle Arti di Macerata gli conferisce il Premio Svoboda al talento artistico. Moltissime le mostre personali collettive che lo hanno visto protagonista, così come i libri dedicati al suo lavoro, in particolare i volumi usciti nel 2008 in occasione del suo ottantesimo compleanno, “Dondero 4 20” e “Donderoad”. Nel 2014 firma insieme a Emanuele Giordana “Lo scatto umano”, un viaggio nel cuore della più bella stagione del fotoreportage internazionale. Ha scritto: «non è che a me le persone interessino per fotografarle, mi interessano perché esistono. Diversamente, il fotogiornalismo sarebbe soltanto una sequenza di scatti senz’anima».
Tutte le info su: www.festivaletteratura.it