ROMA. Dopo 4 mesi di successo ed oltre 100.000 visitatori, la grande retrospettiva Henri Cartier-Bresson ospitata dal Museo dell’Ara Pacis si prepara all’ultimo week-end di apertura con un orario straordinario: da venerdì 23 a domenica 25 gennaio, infatti, sarà possibile visitarla fino alle ore 24 (ultimo ingresso ore 23).
L’esposizione è a cura di Clément Chéroux, realizzata dal Centre Pompidou di Parigi in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotta da Contrasto e Zètema Progetto Cultura.
A dieci anni esatti dalla sua morte, propone una nuova lettura dell’immenso corpus d’immagini di Cartier-Bresson, uno dei più importanti fotografi del ventesimo secolo. Sono esposte oltre 500 opere tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti, riunendo le più importanti icone ma anche le immagini meno conosciute del grande maestro: 350 stampe vintage d’epoca, 100 documenti tra cui quotidiani, ritagli di giornali, riviste, libri manoscritti, film, dipinti e disegni. L’itinerario espositivo offre una doppia visione: rintraccia la storia dei lavori di Cartier-Bresson per mostrare l’evoluzione del suo cammino artistico in tutta la sua complessità e, al tempo stesso, raccoglie e ”rappresenta” la storia del ventesimo secolo attraverso il suo sguardo di fotografo.
Dal Surrealismo alla Guerra Fredda, dalla Guerra Civile Spagnola alla seconda Guerra Mondiale e alla decolonizzazione, Henri Cartier-Bresson è stato uno dei grandi testimoni della nostra storia, “l’occhio del secolo” che ha espresso un vero genio per la composizione, una straordinaria intuizione visiva, una capacità unica di cogliere al volo i momenti più fugaci come i più insignificanti.
La mostra è accompagnata da un ampio ed esaustivo catalogo (pubblicato da Contrasto) con saggi di studiosi, esperti e testi inediti di Cartier-Bresson. Oltre al catalogo è disponibile anche un’agile guida alla mostra.