Uno scatto fotografico per una pala d'altare

BOLOGNA. Venerdì 5 giugno, alle 19, Piazza Santo Stefano, una delle piazze più suggestive di Bologna, sarà cornice della prima stazione di una via appena iniziata con “Il tramonto svela la tela. Uno scatto fotografico per una pala d’altare”, evento organizzato da ABC, dalla Fondazione Giovanni Lindo Ferretti SAGA il canto dei monti e dalla Diocesi di Bologna, in collaborazione con la Chiesa di Santo Stefano e la Comunità di San Giovanni, e con il patrocinio di Assessorato alla Cultura Regione Emilia-Romagna, Genus Bononiae e CNA.

Come un bardo d’altri tempi Giovanni Lindo Ferretti evocherà la nascita del teatro barbarico montano, principale pilastro della Fondazione, costituita lo scorso dicembre nell’alta valle del Secchia, sull’Appennino tosco emiliano, in una sede fatta da una casa, un capannone e due grandi stalle, recuperati per preservare e tramandare la necessità e il piacere di vivere in montagna in un tempo in cui il mondo si sgretola, rovina su di sé, scivola in basso, al piano, in città.

 

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La tela, che sarà svelata dallo stesso Ferretti all’interno della chiesa dei Santi Vitale e Agricola, è La Caduta, scatto fotografico per una pala d’altare realizzata da Andrea Angione nell’arena equestre della Fondazione, e divenuta manifesto e gonfalone della stessa, raffigurante l’episodio della caduta da cavallo e conversione di Saulo, con Giovanni Lindo nelle vesti di San Paolo, Marcello Ugoletti come suo scudiero, e Ben, cavallo frisone. Fotografo appassionato di pittura classica con una predilezione per le grandi scene religiose, rappresentate con uno studio della luce e una scelta dei personaggi di forte impatto realistico e di richiamo caravaggesco, Angione ha fortemente voluto Ferretti nella rappresentazione di questa scena, per la chiara vicinanza dell’artista emiliano all’esperienza della conversione. La Fondazione Ferretti ha così sposato il progetto del giovane fotografo toscano – “in un tempo in cui non si costruiscono più altari e cappelle devozionali e di quelli che restano non si sa bene che fare” – facendone manifesto del proprio teatro: il teatro barbarico montano.

La Caduta, immagine composita e complessa, contiene gli elementi essenziali ad illustrare la visione da cui nasce la disciplina dell’operare della Fondazione: la terra, tornare alla terra, orizzonte di chi muove a cavallo, la rovinosa caduta, lo sforzo, la volontà e l’urgenza di rialzarsi. L’irruzione del divino nella quotidianità.

L’oggetto e scopo della “Fondazione Giovanni Lindo Ferretti SAGA il canto dei monti“ è la rigenerazione culturale di una civiltà del vivere sui monti operando in una quotidianità che fa del non abbandonare la propria terra, la propria storia, l’indiscutibile priorità; un progetto nato per la volontà di tre persone, tre storie dei giorni nostri che, in modo diverso ma complementare, sono legate per genealogia, interesse e scelta di vita al crinale dell’Appennino tosco emiliano: iuxta fluvium qui vocavit Sicla. Le attività della Fondazione sono legate alla produzione di discipline equestri, umane, teatrali e artistiche, al mantenimento, cura ed addestramento di un gruppo di venti cavalli, alla ristrutturazione dell’azienda agricola, alla costruzione di un’arena all’aperto, alla conservazione del paesaggio fisico, culturale ed umano delle nostre montagne.