FIRENZE. Ferdinando Scianna, Augusto Pieroni, Sara Guerrini e Piergiorgio Branzi sono i protagonisti dell’edizione 2016 di “Scritture di luce“, gli incontri di cultura fotografica a cura di Michelangelo Chiaramida e Sandro Bini organizzata dall’associazione culturale Deaphoto in collaborazione con la libreria Brac e le case editrici Contrasto e Postcart. La rassegna avrà inizio il 6 febbraio e tutti gli incontri si svolgeranno alle 18, alla libreria Brac (via dei Vagellai 18r).
PROGRAMMA DEGLI INCONTRI
Sabato 6 febbraio ore 18
Incontro con FERDINANDO SCIANNA
Obbiettivo Ambiguo
Esce in libreria Obiettivo ambiguo di Ferdinando Scianna, in una nuova edizione riveduta e aggiornata con nuovi testi e arricchita da fotografie. Si tratta del terzo libro firmato dal grande fotografo e narratore per la collana, dopo il successo di Ti mangio con gli occhi e Visti&Scritti, con cui si è concluso il suo personale “ciclo della memoria” e con cui Scianna ha mostrato al grande pubblico le sue doti narrative. Il titolo del libro si riferisce alle rubriche giornalistiche che il fotografo ha curato nel corso degli anni su «L’Europeo», «Photo», «Quinzaine littérarie», «Per Lui, Lei» e in «La Domenica del Sole 24 ore» e da molti altri interventi da cui sono stati selezionati i testi. In questi scritti, raccolti per la prima volta in volume nel 2001, ricorrono “tematiche e piccole ossessioni” di Ferdinando Scianna. Una maniera di pensare la fotografia come riflessione sulla vita, sulla storia, le estetiche, le idee. Nel tempo, Obiettivo ambiguo è diventato a suo modo un classico, un raro esempio di osservazione attiva nei confronti di autori, progetti editoriali, mostre, consuetudini e teorie nel campo della fotografia. Il volume è suddiviso in due sezioni: Piccole polemiche sui massimi sistemi e La fotografia è i fotografi . La prima parte è dedicata ad argomenti “scottanti”, quali realtà e rappresentazione, testimonianza e memoria storica, artigianalità o artisticità, etica ed estetica. Ma in questa parte Scianna affronta anche temi minori, non certo trascurabili, quali la moda, la costruzione di una star, la rivisitazione di un topos fotografico o la ritualità della fotografia di massa. In Piccole polemiche sui massimi sistemi troviamo anche excursus sulle malefatte della fotografia, strumentalizzata dai vari poteri, e sulle responsabilità dei suoi operatori. La seconda sezione, La fotografia è i fotografi, è costituita da una ricca antologia di approfondimenti su singoli personaggi più o meno grandi (da August Sander a Richard Avedon, da Henri Cartier-Bresson a Francesco Cito, Francesca Woodman, Oliviero Toscani, Gianni Berengo Gardin e molti altri ancora) il cui lavoro è raccontato spesso con entusiasmo, e talora con riserve non troppo velate.
Sabato 13 febbraio ore 18
Incontro con AUGUSTO PIERONI
PORTFOLIO! Costruzione e lettura delle sequenze fotografiche
Il portfolio è una sequenza di fotografie, sia essa un progetto coerente o una semplice raccolta. La cifra personale di ogni autore non si rivela solo nelle capacità tecniche e operative, ma nella concezione della propria sequenza, nella scelta delle foto, nella loro disposizione, nell’allestimento del lavoro e nelle testualità che lo circondano. Creare le sequenze fotografiche e leggerle, sono esperienze e abilità basilari sia per i professionisti che per gli appassionati. Portfolio! è un libro che illustra e sostiene tanto l’operatività quanto la riflessione, mettendo in luce tutte le variabili pratiche e creative di questa affascinante strumentazione. Il libro è diviso in due sezioni: nella prima l’autore affronta singolarmente tutti gli aspetti costitutivi e valutativi di un portfolio; nella seconda sezione è raccolta una serie di approfondimenti: da letture portfolio di crescente complessità, all’analisi di testi o situazioni fondamentali per orientare le scelte funzionali ed espressive.
Sabato 20 febbraio ore 18
Incontro con SARA GUERRINI
OLTRE L’IMMAGINE Inconscio e fotografia
a cura di Gabriella Gilli – Sara Guerrini
Come nasce psicologicamente una fotografia? Da quali meandri profondi della mente del fotografo hanno origine le immagini che vediamo? Il libro racconta che la fotografia di un muro scrostato o di un angolo poco significante di mondo non è semplicemente il frutto di una tendenza “disimpegnata” della fotografia contemporanea; o che l’utilizzo del “selfie” o più in generale dell’autoritratto nella produzione artistica di un autore non è un mero espletamento di necessità esibizionistiche, ma che dietro a tutte queste soluzioni visive esistono percorsi profondi di conoscenza e di ascolto dei propri bisogni comunicativi. Gli artisti sono stati intervistati per questo libro non da critici o curatori, ma da psicoterapeute di diversa formazione, con forti legami nell’uso dell’arte e della fotografia nella terapia. Il dialogo tra intervistato e intervistatore si sofferma sugli aspetti meno tecnici, ma più sensibili, dell’opera degli autori e sulle possibili implicazioni dei loro lavori con le loro vite. Oltre l’immagine parla dei fotografi attraverso le loro stesse parole: ha chiesto loro di narrarsi, di parlare di sé e dei propri lavori, e poi ha commentato i materiali alla luce di teorie psicoanalitiche. I temi dei legami d’amore, della morte, del corpo, dell’identità e dei luoghi sono infatti i vertici di osservazione, scelti dalle autrici, per parlare delle fotografie. Temi cruciali delle vicissitudini umane, quindi. Hanno contribuito: Antoine D’Agata, Michelle Sank, Molly Landreth, Arno Rafael Minkkinen, Julia Kozerski, Liu Bolin, Elinor Carucci, Natasha Caruana, Diàna Markosian, Phillip Toledano, Moira Ricci, Peter Van Agtmael, Guido Guidi, Paolo Ventura, Todd Hido.
Sabato 27 febbraio ore 18
Incontro con PIERGIORGIO BRANZI
Il giro dell’occhio
Il giro dell’occhio è libro che raccoglie le fotografie di Piergiorgio Branzi realizzate in più di cinquanta anni di sguardi sul mondo, anni di “osservazioni attive” di un grande interprete del nostro tempo. Le sue immagini, suddivise e raccolte nel volume per serie spaziali e temporali, si intrecciano con le riflessioni, i ragionamenti e i ricordi di una stagione importante della fotografia e della cultura italiana. Un insieme di temi che accompagna il racconto di una vita piena di meraviglie e di scoperte. Il volume, introdotto da un contributo di Alessandra Mauro e da un saggio di Branzi stesso in cui l’autore descrive il proprio rapporto con i “linguaggi dell’immagine”, è diviso in sei sezioni, che corrispondono ai diversi luoghi che l’autore ha fotografato nel corso degli anni. Ogni sezione è introdotta da un suo breve testo. Ed ecco che, pagina dopo pagina, il libro ci guida in un percorso che va dalle foto in bianco e nero degli anni Cinquanta realizzate nella sua Toscana (Chiaroscuro toscano) alle immagini che danno conto di uno sguardo complessivo sulla Penisola (Scoperta dell’Italia), fino ad arrivare alle fotografie che riguardano il Mediterraneo, per passare poi a Mosca dove Branzi ha vissuto cinque anni in quanto inviato per la Rai, e Parigi. Il libro si chiude con la sezione Le forme, che contiene l’ultima produzione del fotografo, quella più sperimentale, e una breve nota autobiografica.