Riflettere sul concetto di spazio per fotografare in modo differente. È questo il concetto che lega il workshop “The Making of Space” con Sara Palmieri e Flaminia Celata.
Il corso si terrà sabato 2 e domenica 3 ottobre nel corso di Castelnuovo Fotografia per un numero massimo di 8 persone.
L’intento è quello di portare i partecipanti ad interrogarsi sulla possibilità di abbattere i limiti che interponiamo tra noi e gli altri, lo spazio, e la sua rappresentazione, attraverso l’esplorazione di relazioni in continua mutazione.
Cos’è The Making of Space: il workshop con Sara Palmieri e Flaminia Celata
Secondo l’antropologo Edward T. Hall, praticamente tutto ciò che l’uomo è e fa, è legato all’esperienza dello spazio. L’idea spesso inconscia di una bolla di spazio personale, un territorio invisibile che chiamiamo nostro, è uno dei pilastri chiave della società moderna. Questa privatizzazione dello spazio espone nozioni profonde di estraneità che si traducono in diverse altre dualità.
Attraverso un’esperienza intensiva di due giornate, suddivise in laboratorio esperienziale/di progettazione e realizzazione di una installazione site specific aperta al pubblico, i partecipanti saranno invitati a riflettere sulla relazione con uno spazio.
Uno spazio in cui avverrà gran parte del laboratorio e l’installazione finale. Ovviamente tutto questo sarà divso in diverse fasi e scale di relazione: corpo/spazio, spazio interno/spazio esterno, io/altro, esternare/portare dentro.
Ai partecipanti verrà chiesto di mettersi in gioco, di interagire con gli altri e di essere pronti all’inaspettato.
Capire i luoghi, capire gli spazi
Un luogo che abitiamo o visitiamo per la prima volta innesca alcuni stimoli percettivi sul nostro corpo. Questo, con le sue facoltà sensitive e sensoriali, è il mediatore tra il mondo interno e il mondo esterno: uno spazio interno esiste perché ce n’è uno esterno.
Questi due ‘mondi’ si sfiorano, si compenetrano, entrano in relazione, si influenzano in un ciclo continuo mutando la loro essenza e forma. Il workshop permetterà di re-immaginare un luogo in altre forme, interagendo con esso attraverso differenti media, non solo la fotografia ma anche il video, la scrittura.
I partecipanti si trasformeranno in ‘cacciatori’ o provocatori di suoni, pronti ad agire con il corpo in esercizi performativi. Si affronteranno ambiti nuovi, sperimentando.
Ogni partecipante, a seguito del processo esperienziale, deciderà il mezzo espressivo più consono alla realizzazione di una forma altra di spazio. Quest’ultimo potrà essere materiale o sensoriale, lo condividerà con il gruppo e collettivamente si procederà a progettare e installare un’esposizione fruibile nella giornata di domenica.
L’installazione esisterà in quanto conseguenza di un processo di decostruzione e sarà rappresentazione dello stesso, una memoria generata dall’esperienza fatta.
Come partecipare
Il laboratorio è aperto ad artisti visivi che usano la fotografia e differenti media senza limiti di genere o età. Il numero di partecipanti è limitato ad 8 persone.
Si svolgerà nelle due giornate di sabato 2 e domenica 3 ottobre nella sede di via Clarice Colonna 15, a Castelnuovo di Porto (Roma).
Il prezzo è di 140 euro e le iscrizioni saranno aperte fino al 20 settembre.
Per info e iscrizioni: inviare una mail a segreteria.cdpfotografia@gmail.com con una breve lettera motivazionale e un pdf con almeno due lavori rappresentativi del proprio percorso artistico.