Veloce e snello e allo stesso tempo completo di tutte le informazioni necessarie per capire chi fosse Weegee e quale fosse il suo ruolo in una New York anni Trenta. L’edizione della Giunti, dedicata alla mostra reggiana “Weegee. Murder is my business” (Palazzo Magnani, 3 maggio – 28 luglio 2013), è un prodotto adatto a tutti: esauriente nelle informazioni va incontro anche alle esigenze del largo pubblico che con una minima spesa può portarsi a casa il catalogo sulla mostra.
COSA CONTIENE. La storia di Weegee, innanzitutto. Ma anche informazioni sulla sua professione, sulla società di allora. Ritraendo omicidi della malavita, tragici incidenti stradali, devastanti incendi di caseggiati popolari Weegee (1899-1968) ha anche raccontato l’evoluzione storica e sociale di New York. E le sue foto sono raccolta storica per la memoria, basi per raccontare la storia di una città.
Non solo. Le fotografie esposte, intensamente drammatiche, a volte sensazionalistiche, di crimini e fatti di cronaca di New York, gettano le basi di quello che verrà poi definito giornalismo da tabloid. Per un intenso decennio dal 1935 al 1946, Weegee è stata forse la figura che ha dimostrato in modo incessante la maggiore inventiva nel panorama della fotografia americana. Come fotoreporter freelance in un’epoca in cui New York contava almeno otto quotidiani e le agenzie di stampa iniziavano allora a gestire immagini fotografiche, Weegee si trovò davanti la sfida di catturare immagini uniche di eventi che facessero notizia per poi distribuirle velocemente. Non deve essere stato facile per il curatore dell’edizione scegliere quali immagini, delle tante esposte a Palazzo Magnani, pubblicare in un catalogo di sole 48 pagine dovendo scegliere tra le più famose (immancabili in un catalogo) e quelle più significative.
Murder is my business (L’omicidio è il mio lavoro), mostra esposta a Palazzo Magnani e materiale contenuto nel catalogo, intende gettare luce sulla violenza e il caos urbano, soggetti al centro della prima produzione artistica del fotografo. E nel volume c’è materiale sufficiente per capirne l’evoluzione.
CI PIACE. La qualità dei contenuti e delle foto e il fatto che l’edizione è adatta a tutte le tasche.
AVREMMO VOLUTO CHE… ci fosse anche un’edizione completa con tutte le immagini esposte.