“Magnum sulla strada” è il nuovo libro di Contrasto. Un viaggio attraverso le immagini, le pratiche e i fotografi dell’agenzia più famosa al mondo che reso popolare la street photography.
Con oltre 300 fotografie, tra le più significative e iconiche della storia, il libro offre un interessante visione di insieme sul genere. Non solo: è un aiuto concreto allo studio e alla comprensione di questo filone.
I fotografi di “Sulla Strada”
Tutti i fotografi Magnum presenti in questa raccolta rientrano senza dubbio nella definizione di streetwise. In sintesi: sono capaci di cavarsela con scaltrezza.
Da Abbas a Jonas Bendiksen, passando per Leonard Freed, Herbert List, Alex Webb, Karl De Keytzer fino ad arrivare a Martin Parr. Sono questi alcuni dei grandi fotografi contenuti nel libro. Ognuno di loro è (o era) perfettamente a suo agio nel lavorare in città, nel mescolarsi al flusso urbano, nell’annusare i momenti di brio da cui può scaturire una buona foto.
Quell’impulso che si ha nello scattare al volo, negli spazi pubblici, delle fotografie non impostate, fa parte infatti del Dna della Magnum Photos sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1947.
Il libro, a cura di Stephen McLaren si sofferma anche su alcuni filoni fotografici particolarmente apprezzati e approfonditi. Dalla documentazione del tempo libero alla vita brulicante dei mercati, all’interazione degli individui sui mezzi pubblici e nei luoghi di passaggio, e sulle città che più sono state d’ispirazione. Da New York a Parigi, da Londra a Tokyo.
Tra visioni e tecniche
Personalità diverse, mezzi e tecniche che negli anni si evolvono (come quando, ad esempio, irrompe il colore in fotografia). È la sensibilità comune che rende ben definita la tipologia del fotografo di strada. Gli street photographer conoscono il funzionamento delle città, sanno mescolarsi al flusso urbano, intuire il modo in cui le persone interagiscono fra loro per cogliere l’attimo esatto, l’azione, il momento decisivo.
Gli è propria un’innata capacità nell’interpretare il linguaggio del corpo, sanno capire se un pedone sta per attraversare e riconoscere le abitudini di un gruppo di amici. Tutto per riuscire ad avvicinarsi con discrezione ad ogni scena, farla entrare nel campo visivo dell’obiettivo per realizzare un paio di scatti, e allontanarsi indisturbati, lasciando i soggetti inconsapevoli dell’immagine che hanno contribuito a creare.
Da Cartier-Bresson a Parr
A elaborare i principi della street photography, prima che questa avesse un nome, fu lo stesso Henri Cartier-Bresson. Lui, uno dei fondatori della Magnum, appena ventenne, attraversò l’Europa e il Messico con la sua Leica per realizzare quelle fotografie che oggi sono considerate pietre miliari del genere.
Dopo di lui, ogni fotografo che entra a far parte dell’agenzia vi porta il proprio talento e un modo ben preciso di intendere e realizzare immagini di strada.
Si tratta di un fil rouge tutta la produzione dell’agenzia fino a oggi sia nel lavoro di maestri riconosciuti del genere, come Elliott Erwitt, Martin Parr, Bruce Gilden, Richard Kalvar, sia nelle immagini di autori che si sono concentrati maggiormente sul fotogiornalismo. Autori che però non hanno mancato di dare il loro importante contributo come Robert Capa, Abbas, Susan Meiselas, Peter van Agtmael.
La vita, cosi come si dispiega davanti alla macchina fotografica, è talmente complessa e ricca di sorprendenti meraviglie che non e necessario creare nuove realtà. C’è più piacere, per me, nelle cose come sono.
David Hurn