MILANO. Fondazione Forma cambia sede, con un nuovo progetto di rilancio. Dopo un lungo periodo a Piazza Tito Lucrezio Caro, si trasferisce e si espande. Ma non muta la sostanza e anzi, nella nuova sede dell’Open Care di via Piranesi (attiva dalla fine di gennaio del 2014) porterà avanti la valorizzazione, la conservazione, lo studio e la divulgazione dei grandi archivi dei maestri della fotografia italiana.
“La nostra mostra di apertura nel 2005 nella sede di Piazza Tito Lucrezio Caro, dedicata a Gianni Berengo Gardin, era una chiara dichiarazione di intenti” ricorda Roberto Koch, presidente Fondazione Forma “la Casa della Fotografia Italiana iniziava il proprio programma con una mostra dedicata a un grande autore italiano. Ora, il primo archivio verso cui rivolgeremo la nostra attenzione è proprio quello di Gianni Berenfo Gardin. Altri accordi con altrettanti maestri italiani seguiranno e colloqui sono già in corso in questa direzione”.
Un progetto dedicato alla fotografia italiana che impegnerà Forma per i prossimi 10 anni. “Il progetto è di importanza assoluta e costituisce una iniziativa pilota che non ha precedenti nel nostro paese e pochissimi all’estero. La fotografia deve assumere nel nostro paese, come le altre discipline artistiche, piena dignità e valore; questo impegno parte proprio dalla valorizzazione di quanto fatto dai grandi fotografi italiani”.
E anche se resta l’amaro in bocca per il mancato appoggio dell’amministrazione, Forma non si guarda indietro e si rimbocca le maniche. “Dobbiamo prendere atto che né la presidenza della ATM, né la Giunta del Comune di Milano hanno voluto riconoscere il giusto valore strategico al progetto Forma, e non hanno purtroppo trovato le modalità di sostegno del nostro progetto sull’edificio che abbiamo animato per oltre 8 anni, coprendo tutte le spese con nostre risorse”.
“Dalla nuova Giunta di Milano – continua- avevamo grandi aspettative per la cultura, purtroppo disattese. Si continua a dichiarare che la cultura deve essere al centro dei programmi politici ma nei fatti si continua a disattendere i progetti più significativi. Forma è stata conosciuta, studiata e apprezzata da tutte le omonime realtà europee – con cui abbiamo realizzato molte coproduzioni -, e certamente dal pubblico, ma non abbastanza dalle istituzioni della città di Milano”.
Ma basta guardare al passato. Adesso si pensa alla “nuova” Forma che continuerà l’attività espositiva e didattica ampliandola, iniziando nuove collaborazioni (una fra tante con Naba), proponendo workshop d’alta qualità (tra cui uno con Antoine D’Agata) e una festa a Forma per gli 80 anni di Franco Fontana. In via Piranesi 10, presso l’Open Care, grande complesso dedicato al mondo dell’arte e della conservazione, risiederà l’ufficio con funzione di studio degli archivi. Nella stessa sede, poi, saranno custodite le opere di proprietà della Fondazione, troverà spazio una libreria aperta al pubblico e un punto informazioni, la segreteria dell’archivio fotografico e una parete espositiva dedicata a nuovi lavori fotografici.
Grazie alla collaborazione con altre sedi espositive, poi, le mostre di Forma saranno dislocate sul territorio italiano. In particolare, a Roma dal 10 dicembre al 30 marzo all’Auditorium Expo ci sarà “Herb Ritts – In Piena Luce”. A Verona, agli scavi Scaligeri dal 26 ottobre “Gianni Berengo Gardin – Storie di un fotografo”. “Genesi” di Salgado andrà a Venezia, a casa dei Tre Oci (31 gennaio al 11 maggio) e a Milano, a Palazzo Reale (date da definire). A Roma, da novembre, a Palazzo Incontro, “Gordon Parks Una storia americana” e al MAXXI “Freedom Fighters, la lotta per i diritti civili in America” (24 ottobre – 24 novembre) in collaborazione con la Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights e la Fondazione Roma.
Continuerà poi il master di fotografia (nella sede di Naba) e dal 4 al 6 aprile 2014, negli spazi di Open Care a Milano, si svolgerà “Fotografia in Italia”, un grande evento intorno agli archivi fotografici.
“Abbiamo sempre definito il progetto di Forma come la Casa della Fotografia Italiana” conclude Roberto Koch “Ribadiamo ora questo concetto con una precisazione dedicata al grande impegno per la valorizzazione dei grandi archivi e l’impegno nella loro conservazione. Le mostre e i convegni che continueremo a presentare, su tutto il territorio italiano, saranno la dimostrazione della vivacità della nostra proposta e del nostro impegno”.