Il 20 febbraio la giuria del World Press Photo ha annunciato i finalisti della 62esima edizione del premio fotogiornalistico ma anche i finalisti del Digital storytelling contest.
Il concorso, alla sua nona edizione, premia le migliori forme di visual journalism realizzate con l’uso della tecnologia digitale e introduce, per la prima volta quest anno, due nuovi premi: il World Press Photo Interactive of the Year e il World Press Photo Online Video of the Year.
Segno questo che l’organizzazione ha sempre più presente l’evolversi del mondo della fotografia, dello storytelling, del fotogiornalismo e del videomaking.
I numeri di questa edizione
All’edizione di quest anno hanno partecipato 300 produzioni: 77 per la categoria Interactive, 140 per la categoria Short e 83 per la categoria Long.
Una giuria indipendente comprendente narratori digitali e editor multimediali da in tutto il mondo ha poi selezionato le produzioni finaliste che sono in tutto 9, provenienti da nove produzioni di 9 Paesi diversi.
I vincitori verranno resi noti ad aprile.
World Press Photo Interactive of the Year
Il premio è dedicato alle produzioni, diverse dai video, che creano un’esperienza interattiva innovativa per gli utenti. Tra i finalisti ‘Flint is a place’ di Zackary Canepari; ‘Notes From Aleppo’ di Paradox e ‘The Last Generation’ di FRONTLINE/The GroundTruth Project.
‘Flint is a place’ di Zackary Canepari
Una serie di documentari cross-platform su Flint, in Michigan, guidato da un solo personaggio. Usando una varietà di media, ciascuno degli episodi del progetto si concentra su un personaggio o un problema sistematico della città.
Notes From Aleppo – Paradox
Un racconto su Aleppo che mostra come le persone stanno ricostruendo la città dopo la guerra. E’ la gente, in prima persona, a mettersi in gioco sulla ricostruzione e la ricerca d’identità.
The Last Generation – FRONTLINE/The GroundTruth Project
Una storia cinematografica interattiva che porta il pubblico nella vita di tre bambini si mettono nella situazione di poter perdere le loro case a causa delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Attraverso momenti intimi, i giovani protagonisti del film – Izerman di 9 anni, Julia di 14 anni e Wilmer di 12 anni – ci fanno capire subito cosa è ingioco.
World Press Photo Online Video of the Year
Il premio è dedicato al miglior video prodotto per il web, che racconta una storia avvincente e d’impatto. Per questa categoria la giuria ha scelto: ‘In the Absence‘ di Field of Vision; ‘The Legacy of the ‘Zero Tolerance’ Policy: Traumatized Children With No Access to Treatment‘ di Univision News Digital e ‘Unprotected‘ di ProPublica/BBC News.
In the Absence di Field of Vision
Uno sguardo inflessibile al disastro di Sewol Ferry in Corea del Sud.
The Legacy of the ‘Zero Tolerance’ Policy: Traumatized Children With No Access to Treatment – Univision News Digital
La storia di Adayanci Pérez, una degli oltre 2.500 bambini che sono stati separati dai loro genitori al confine tra Stati Uniti e Messico, a causa della politica “Zero Tolleranza” sostenuta da Donald Trump. Questa piccola, di 6 anni, è stata lontana dalla sua famiglia per tre mesi e mezzo e quando è tornata non era più la stessa.
Unprotected – ProPublica/BBC News
Un famoso ente benefico americano ha affermato che stava salvando alcune delle ragazze più vulnerabili del mondo dallo sfruttamento sessuale. Poi le ragazze sono state violentate e esposte all’HIV.
Long e Short Section
Ancora due categorie in gara: la sezione dedicata ai prodotti ‘long’ e ‘short’.
Tra i filmati di lunga durata troviamo ‘In the Absence’ di Field of Vision; ‘Unprotected‘ di ProPublica/BBC News (già selezionate in altre categorie) e il nuovo ‘Marielle and Monica‘ di Fábio Erdos/The Guardian sugli attivisti LGBT in Brasile.
Per la sezione dei video brevi troviamo di nuovo ‘The Legacy of the ‘Zero Tolerance’ Policy: Traumatized Children With No Access to Treatment’ di Univision News Digital; ‘I Just Simply Did What He Wanted’ di Emily Kassie/The New York Times e ‘Ghadeer‘ di Chiara Avesani/Matteo Delbò.