Chi sono i vincitori del World Report Award|Documenting Humanity 2024? Il contest fotografico, indetto dal festival della Fotografia Etica di Lodi, quest’anno ha ricevuto un migliaio di progetti da 843 fotografi di 75 paesi diversi e 5 continenti.
Sono, però, 7 i fotografi che si sono aggiudicati la vittoria, o la menzione speciale, nelle 5 categorie che costituiscono il Premio e che saranno esposti nel corso della quindicesima edizione del festival fotografico che si terrà, come sempre a Lodi, dal 28 settembre al 27 ottobre.
I vincitori del World Report Award | Documenting Humanity 2024
I vincitori del World Report Award (e della Open Call per le ONG) sono stati selezionati dalla giuria internazionale composta da: Jeffrey Henson Scales, fotografo indipendente nonché un pluripremiato redattore fotografico del New York Times, Sandra M. Stevenson, visual editor e curatrice del dipartimento di fotografia del Washington Post, Amber Bracken, fotoreporter professionista, Alberto Prina, Aldo Mendichi e Laura Covelli coordinatori del festival fotografico di Lodi.
Ecco i premiati e le menzioni speciali.
Giles Clarke, 1° classificato nella sezione Master Award
Con il reportage “Haiti in Turmoil“, Giles Clarke vince la sezione Master Award (e un premio di 6000 euro). Di cosa parla il suo progetto?
Nel luglio 2021 il paese entra in una spirale di illegalità e brutale violenza tra bande, con migliaia di persone uccise e rapite, mentre per le strade imperversano furiosi scontri per il controllo del territorio. Secondo i dati delle Nazioni Unite, nel Paese si sono registrati circa 5000 omicidi nel 2023, più del doppio di quelli del 2022. A fine febbraio 2024, nel violento processo di richiesta di dimissioni del primo ministro Ariel Henry, Cherizier si è assunto la responsabilità dei mortali attacchi coordinati contro le prigioni, le stazioni di polizia e gli edifici governativi, che hanno causato la chiusura dell’aeroporto e furiose battaglie di strada contro la polizia nel centro della città.
Ingmar Björn Nolting, menzione speciale nella sezione Master Award
Con il reportage “An Anthology of Changing Climate“, Ingmar Björn Nolting riceve la menzione speciale nella sezione Master Award. Di cosa tratta il progetto?
La Germania mira a diventare una nazione industriale a impatto climatico zero entro il 2045. Ciò colloca la Germania tra i pionieri internazionali nella lotta contro la crisi climatica. Tuttavia, mentre i gruppi di attivisti continuano ad allargare i confini della protesta climatica, l’espansione delle energie rinnovabili vacilla. Questo lavoro è un viaggio attraverso una Germania divisa sulle questioni climatiche, che mira ad affrontare le difficoltà per orientare le narrazioni sul tema e per provare a trovare soluzioni sostenibili alla crisi climatica in una società che rimane guidata dai consumi.
Kasia Strek, 1° classificata nella sezione Spotlight Award
Con il reportage “The Price of Choice“, Kasia Strek vince la sezione Spotlight Award (e un premio di 3.000 euro). Ecco cosa tratta il suo lavoro:
Ogni giorno, nel mondo, sono circa 130 le donne che muoiono a causa di un aborto non sicuro. Ogni anno, altri 7 milioni di donne soffrono di invalidità temporanee o permanenti. Secondo l’OMS, l’aborto non sicuro, unica causa di mortalità materna completamente prevenibile, provoca il 13% dei decessi a livello globale.
Il dibattito politicizzato riguarda il valore e il ruolo delle donne. È una delle principali fonti di stigma sociale e una questione di potere: chi ha il diritto di decidere quando si parla di fertilità femminile? Le conseguenze dell’aborto non sicuro non hanno un impatto solo sulle donne, ma sulle loro famiglie, comunità e società. Come afferma l’OMS, la mancanza di accesso all’aborto sicuro costa ai sistemi sanitari dei paesi in via di sviluppo 553 milioni di dollari all’anno che devono essere destinati alle cure post-aborto.
Francesco Comello, 1° classificato nella sezione Short Story Award
Con il reportage “Oshevensk, ai confini del tempo“, Francesco Comello si aggiudica la sezione Short Story Award (e un premio di 2.000 euro). Di cosa parla il suo lavoro?
Il villaggio di Oshevensk, situato nel distretto di Kargopol nella regione di Arkhangelsk, si estende lungo la riva del fiume Churiega, a circa 900 km da Mosca. Composto da cinque insediamenti, un tempo Oshevensk contava più di una dozzina di villaggi, ma nel corso del tempo molti sono stati abbandonati a causa del costante flusso migratorio verso le città. Attualmente, il villaggio ospita circa un centinaio di abitanti.
Questo progetto cerca di dar voce a una comunità resiliente che si aggrappa alle proprie radici in un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla frenesia. È un invito a non dimenticare le piccole comunità rurali, custodi di un patrimonio culturale e di una biodiversità inestimabili, fondamentali per costruire un futuro più sostenibile ed inclusivo.
Laetitia Vançon, menzione speciale nella sezione Short Story Award
Con il reportage “The Other Battlefields“, Laetitia Vançon riceve la menzione speciale nella sezione Short Story Award. Di cosa tratta?
Questo lavoro approfondisce le conseguenze durature che la guerra produce sui giovani, offrendo uno sguardo sulla realtà di cosa significhi essere ragazzi in Ucraina, a quasi due anni dall’inizio del conflitto.
All’interno di questa narrazione visiva, ci sono le vite andate in frantumi e i sogni svaniti, che si mescolano con la speranza che cerca di farsi largo per non essere subissata dall’oscurità circostante. Ogni immagine funge da frammento, una storia individuale che si intreccia con quelle che compongono un mosaico più ampio, per riflettere le diverse realtà e aspirazioni che emergono da questa nazione ferita.
Camilla Richetti, 1° classificata nella sezione Student Award
Con “Dancing Spirits” Camilla Richetti vince la sezione Student Award (e un premio di 1.500 euro).
Il nome “Dancing Spirits” si ispira alle credenze animistiche del popolo Bayaka nella Repubblica Democratica del Congo, che vede la foresta animarsi di spiriti che si rivelano attraverso danze notturne e corse con ritmici colpi di tamburo.
Il governo ha suddiviso le terre concedendole in parte ai parchi nazionali e in parte alle aziende che si occupano della lavorazione del legno, mettendo a rischio i mezzi di sussistenza della popolazione locale. Gruppi indigeni come i Bayaka, che fanno affidamento sulla foresta per il loro tradizionale stile di vita di cacciatori-raccoglitori, si trovano ad affrontare l’emarginazione poiché i loro territori sono impattati dalle attività industriali. La narrazione si svolge come un puzzle intricato, una sfida di convivenza, una ricerca per trovare l’armonia tra l’umanità e il mondo naturale, un enigma che chiede una soluzione che garantisca prosperità senza infliggere danni.
Patryk Jaracz, 1° classificato nella sezione Single Shot Award
Con l’immagine “Rivne Region”, Patryk Jaracz vince la sezione Single Shot Award (e un premio di 1.000 euro). La foto mostra alcune bambine che giocano nei campi in Ucraina mentre una di loro impara ad andare in bicicletta. Sullo sfondo, le conseguenze di un attacco notturno di droni russi nella regione di Rivne e un deposito di petrolio in fiamme.