MODENA. Un patrimonio di 400mila fotografie che documentano la storia della città di Modena dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta, attrezzature e arredi fotografici storici, tra i quali una camera oscura, e una biblioteca specializzata in fotografia e storia del territorio modenese forte di oltre 5 mila volumi. É quanto da oggi Fondazione Fotografia Modena riceve ufficialmente in deposito gratuito dagli eredi di Giuseppe Panini, imprenditore modenese che nel corso della sua vita seppe raccogliere una straordinaria collezione di fotografie e figurine, successivamente messa disposizione del pubblico e suddivisa tra due musei, il Fotomuseo e il Museo della Figurina.
Il contratto sottoscritto questa mattina da Antonio Panini, figlio di Giuseppe, e dal presidente di Fondazione Fotografia Modena, Andrea Landi, consegna a quest’ultima il cuore di quelle collezioni, costituito dai preziosi fondi Orlandini e Bandieri. Fondazione Fotografia potrà attingervi per realizzare mostre e pubblicazioni, impegnandosi a sua volta a garantirne la conservazione, la catalogazione, il restauro e, più in generale, una piena valorizzazione. Prima occasione per ricordare al pubblico l’importanza di questo patrimonio sarà la mostra “Modena e i suoi fotografi 1860 – 1945”, a cura di Chiara Dall’Olio, che sarà inaugurata il prossimo autunno all’ex ospedale Sant’Agostino, in occasione del festivalfilosofia e sarà il primo capitolo di un progetto espositivo in due tempi dedicato alla città e ai suoi fotografi.
“Con l’accordo di oggi Fondazione Fotografia Modena si impegna formalmente a custodire e valorizzare nei prossimi anni una parte significativa del patrimonio di immagini raccolte da Giuseppe Panini attraverso mostre fotografiche, pubblicazioni, attività di conservazione, catalogazione e restauro – commenta il presidente Andrea Landi -. Si tratta di collezioni di grande importanza; siamo quindi grati alla famiglia Panini per averci consentito di proseguire nell’opera avviata dal Fotomuseo, dando continuità al contratto di comodato”. Anche per Antonio Panini l’accordo rappresenta un punto d’arrivo, che suggella un lungo percorso: “L’attività dei fotografi modenesi, il collezionismo di mio padre Giuseppe e poi l’intervento delle istituzioni a sostegno delle raccolte, oggi assunto dalla nuova società strumentale di Fondazione Cassa di Risparmio e Comune di Modena, Fondazione Fotografia Modena, che teniamo a ringraziare”.
L’accordo stipulato tra gli eredi Panini e Fondazione Fotografia Modena ha durata triennale e potrà essere successivamente rinnovato. Il materiale e le attrezzature fotografiche concesse in deposito si trovano al Fotomuseo, che già da due anni è sede di riferimento delle attività didattiche di Fondazione Fotografia Modena, oltre che luogo di conservazione delle collezioni fotografiche della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di altri importanti fondi storici.