Davide Monteleone, fotoreporter noto per la sua fotografia documentaria e per i numerosi premi internazionali che gli è valsa, va ad aggiungersi ai primi cinque fotografi italiani – Alfredo D’Amato, Luigi Baldelli, Alessandro Grassani, Amedeo Novelli e Maki Galimberti – entrati a far parte quest’anno del programma internazionale “Sony Global Imaging Ambassadors”.
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Particolarmente conosciuto per il suo interesse verso i Paesi dell’ex Unione Sovietica, ha pubblicato diversi libri su queste tematiche, fra i quali “Dusha, Russian Soul” (2007), “La Linea Inesistente” (2009), “Red Thistle” (2012) e “Spasibo” (2013). I suoi numerosi progetti, fra i quali “Catalogue from Lampedusa”, “Relics of Maidan” e “Spasibo”, testimoniano il suo interesse per le problematiche sociali, andando a raccontare situazioni come l’immigrazione clandestina, la rivoluzione in Ucraina e il contesto socio-politico in Cecenia. Racconti multimediali che ne definiscono uno stile che integra diverse modalità di racconto – le quali non riguardano solo la fotografia ma anche il video e il testo – e che gli hanno permesso di aggiudicarsi diversi premi internazionali.
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“Vengo dalla tradizione della fotografia documentaria, ma il mio principale interesse non è quello di trasmettere semplici informazioni, ma di incoraggiare la curiosità. La miglior storia non è nella foto in sé ma intorno e dietro di essa. L’immagine è la finestra emotiva che si affaccia sulla vera storia da scoprire”, dichiara Monteleone, che a proposito della sua partecipazione al Sony Global Imaging Ambassadors Programme si dice “felice di far parte di un programma che supporta la fotografia e i fotografi”.