La giovane fotografa Giulia Gatti vince il Premio Pesaresi 2020. Marchigiana, classe 1995, la fotografa ha vinto il 19esimo titolo con un progetto dal titolo “Su mia madre tira vento”.
Un progetto che è stato capace di “abbandonare la cronaca per condurci all’interno di un nuovo contesto geografico fatto di luoghi e sentimenti”. E costruito con “una sequenza visiva di forte impatto estetico” che ha tracciato le fila di “una narrazione potente e dinamica, carica di simboli e di sguardi poetici“.
Questa è stata la motivazione della giuria composta da Denis Curti, direttore artistico Si fest, Mario Beltrambini, Associazione Savignano Immagini, Arianna Arcara e Claudio Majorana, vincitori del Premio Marco Pesaresi 2019, Clément Saccomani, direttore NOOR Images, e Piero Delucca, Comune di Rimini.
Giulia Gatti, il progetto
Il progetto presentato dalla fotografa marchigiana per il Premio Pesaresi 2020, nasce da un lungo viaggio che Giulia Gatti ha compiuto nel 2017 in giro per l’America Latina. Qui ha deciso di tracciare una sorta di mappa emotiva di ricerca della “madre”. Madre intesa come archetipo e non donna di carne e latte, come terra di appartenenza, tradizione; come casa, culla e tomba.
“Mia madre non combacia con l’idea che io ho di madre, allora sono andata alla ricerca di quella idea e per ora l’ho trovata tutta dentro un Paese. Mia madre è un Paese”, racconta Giulia.
La giovane fotografa ha partecipato a workshop itineranti in Paesi come Islanda e Argentina, maturando una fascinazione per il racconto fotografico. Continua i suoi viaggi in America Latina tra Messico, Perù, Bolivia, Argentina e Patagonia dedicandosi a progetti che abbracciano danza, fotografia e scrittura.
Un progetto nato da un viaggio
Come ha modo di spiegare Mario Beltrambini, dell’associazione Savignano Immagini, la vittoria di Giulia Gatti avvalora ulteriormente il significato del Premio. “Proprio com’era abitudine di Marco, anche il suo progetto nasce da un lungo, affascinante viaggio. Una ricerca delicata, raffinata ed emozionante sulla femminilità e sull’archetipo della maternità”.
Il lavoro di Giulia Gatti è stato scelto tra oltre 1000 autori, italiani ed esteri, che hanno partecipato al bando. A lei va il premio di 5mila euro e il suo progetto verrà esposto nel corso dell’edizione 2021 del Si Fest. Nel corso della premiazione era presente anche Isa Perazzini, madre di Marco Pesaresi.