Il mondo della fotografia è in lutto per la morte di Ivano Bolondi, scomparso lo scorso 4 agosto. 80 anni, nato a Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia, Bolondi inizia la sua esperienza fotografica negli anni ’70 e, con un susseguirsi di mostre e riconoscimenti.
Inizialmente fa parte di un circolo cinefotografico dove muove i primi passi guardando con entusiasmo ad un pilastro portante dell’arte fotografica come Henry Cartier Bresson, presto però si accosta con maggiore interesse al suo conterraneo Luigi Ghirri, di cui coglie le proposte innovative del linguaggio fotografico italiano. Noto per i suoi reportage in giro per il mondo, Bolondi lascia cari ricordi impressi nella mente di colleghi e ammiratori.
I messaggi di cordoglio per Ivano Bolondi
Tanti i messaggi di cordoglio, lasciati anche sui social, tra cui il post di Fiaf, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.
“Stanotte ci ha lasciato Ivano Bolondi, non solo stimato fotografo ma soprattutto un grande Uomo ed un grande amico di tanti di noi. Ha dedicato tutta la sua vita alla fotografia, partendo da quella di viaggio, alla scoperta di culture diverse, per poi trovare un proprio stile espressivo, intimo e personale, che è stato alla base dei suoi tanti lavori successivi. Amava definirsi “fotografo per passione” ed è stato proprio così, sempre.
“Autore dell’Anno FIAF” 2005 e Maestro della Fotografia Italiana (MFI) nel 2007, ha ottenuto importantissimi riconoscimenti non solo in Italia ma anche in ambito internazionale. Una sua fotografia, “Shangai, 2010”, è una delle opere permanenti facenti parte della “Galleria a cielo aperto” nel centro storico di Bibbiena (AR).Alla famiglia tutta la nostra vicinanza in questo momento doloroso”.
Anche Fiaf Emilia Romagna omaggia Bolondi.
“Oggi è un giorno di lutto per tutto il mondo della fotografia. Ci ha lasciato il Maestro e l’amico, Ivano Bolondi. Uomo dalla sensibilità spiccata e dai modi gentili, conquistava le persone con le emozioni che la sua fotografia sapeva sprigionare. Mente capace di invenzioni straordinarie che gli hanno permesso di intraprendere una brillante carriera professionale, apprezzata in tutto il mondo.
Quella stessa genialità che ha poi saputo riversare anche nella fotografia, grazie ad invenzioni che hanno trasformato e migliorato gli strumenti di lavoro dei fotografi (ricordiamo il brevetto per la testa rotante del cavalletto Manfrotto). Viaggiatore instancabile assieme alla cara moglie Eugenia che con lui ha condiviso ogni viaggio, avventura e scatto fotografico, creando la loro personale geografia fotografica del viaggio. Viaggi che faceva rivivere nello spettatore, sprigionando emozioni dal segno unico che il suo modo di fotografare sapeva far nascere nella parte più intima di chi si approcciava alla sua opera.
Disponibile e generoso con chiunque lo avvicinasse, ha saputo trasmettere a tanti il suo sapere, grazie a corsi e workshop fotografici che ha tenuto da nord a sud della penisola. Già autore dell’anno FIAF nel 2005 a Cesenatico, nel 2007 viene insignito dell’onorificenza di MFI (Maestro della Fotografia Italiana).Centinaia le mostre allestite in Italia e all’estero, decine gli audiovisivo prodotti, decine i libri stampati, infiniti i riconoscimenti e infiniti gli incontri in circoli fotografici e culturali.Da tutti coloro che ti hanno conosciuto, ti sono stati amici, hanno ammirato le tue opere: grazie per averci regalato emozioni che continueranno a vivere con le tue fotografie”