La fotografa Giulia Mangione vince il Premio Luigi Ghirri 2023, dedicato alla valorizzazione dei giovani fotografi. Le sue opere sono ora in mostra a Reggio Emilia ai Musei Civici – e lo saranno fino all’11 giugno – insieme agli altri sei finalisti di Giovane Fotografia Italiana #10.
L’esposizione, cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, propone i progetti fotografici di Eleonora Agostini, Andrea Camiolo, Sofiya Chotyrbok, Davide Degano, Carlo Lombardi, Giulia Mangione ed Eleonora Paciullo.
La premiazione si è svolta nella mattinata del 30 aprile e Giulia Mangione si aggiudica il premio “per la solidità della ricerca, per la qualità fotografica del lavoro, e per aver indagato il tema dell’appartenenza in relazione al sentimento della fine”.
A lei vanno 4000 euro, oltre all’opportunità di presentare una mostra personale negli spazi di Triennale Milano, una tra le più più importanti partnership avviate da Giovane Fotografia Italiana.
The Fall: il progetto di Giulia Mangione
The Fall presenta una serie di fotografie che guardano ai miti popolari attorno al tema dell’Apocalisse e le teorie del complotto ad essa associate. Il progetto intende anche osservare come l’appartenenza a una comunità o a un culto religioso possa far sentire le persone più sicure e protette da ciò che temono possa accadere.
Da La Palma nelle Isole Canarie, agli Stati Uniti e all’isola greca di Patmos, dove è stato scritto il Libro dell’Apocalisse, la Mangione indaga come la società si prepara ad affrontare eventi potenzialmente catastrofici. Incontri casuali con strani uomini alla ricerca dell’anello nuziale perduto dalla loro madre in mezzo a un deserto, sopravvissuti, preppers, culti religiosi e persone che abitano nei bunker. Ogni visita è documentata da una serie di ritratti fotografici accompagnati da un racconto costruito con interviste, registrazioni sul campo, appunti di viaggio.
Giulia Mangione (1987) vive e lavora a Oslo, in Norvegia, utilizzando fotografia, video e scrittura per esplorare il concetto di identità e appartenenza. Dopo un master in letteratura presso la Goldsmiths University of London, ha conseguito un master in Fine Arts alla Art Academy di Bergen e un diploma in Advanced Visual Storytelling alla Danish School of Media and Journalism di Århus. Il suo libro Halfway Mountain (Journal, 2018) è stato selezionato per il Prix du Livre a Les Rencontres d’Arles e nominato per il MACK First Book Award. Ha esposto il suo lavoro in musei e gallerie, fra cui International Center of Photography di New York, Musée de l’Élysée di Losanna, Foto-Forum di Bolzano, Fotogalleriet di Oslo e Bergen Kunsthall.
La menzione speciale Nuove Traiettorie GFI a Stoccolma
La premiazione del Premio Luighi Ghirri è stata un’occasione per premiare altre due giovani fotografe: Eleonora Agostini e Sofiya Chotyrbok.
A Eleonora Agostini la menzione speciale Nuove Traiettorie. GFI a Stoccolma promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, che offre la possibilità a uno tra i finalisti di svolgere una residenza d’artista nella capitale svedese e realizzare una mostra a cura dello stesso Istituto. A convincere la giuria A Study on Waitressing, progetto che esamina i fenomeni di auto rappresentazione basandosi sull’ immagine romanzata della cameriera attraverso la figura della madre dell’artista.
A sorpresa premiata anche Sofiya Chotyrbok. La giovane fotografa (Zolochiv, Ucraina, 1991) che vive a Milano è presente a Reggio Emilia con Home Before Dark, lavoro fotografico che nasce dalla rinuncia dell’artista alla cittadinanza ucraina a favore di quella adottiva italiana. Il suo lavoro verrà esposto a Fotofestiwal Łódź in Polonia.
I loro lavori si possono vedere fino all’11 giugno ai Musei Civici di Reggio Emilia. La mostra è gratuita e rientra nel circuito di Fotografia Europea 2023.