REGGIO EMILIA. La fotografia è stata per tre giorni protagonista indiscussa in ogni angolo di Reggio Emilia, dalle sedi storiche e artistiche alle più insolite e informali: il merito è tutto delle quasi quattrocento mostre e degli eventi dell’ottava edizione di Fotografia Europea, festival dal volto sempre più internazionale che anche quest’anno ha saputo attrarre un vero e proprio “esercito” di appassionati e curiosi.
Per tutto il weekend il tema del “cambiare”, declinato in “fotografia e responsabilità”, ha fatto riflettere e vestito la città di colori diversi dal solito, riempiendo alberghi, bar e ristoranti di giovani, studenti, bambini e di cittadini di ogni età arrivati dall’Italia e dall’estero: facile sentir parlare in inglese, e non solo, lungo le strade del centro storico, difficile invece trovare posto nei locali pubblici per mangiare o bere qualcosa se non sopportando di buon grado di aspettare il proprio turno in fila. Il successo del festival ha trovato conferma nell’elevato numero di presenze alle attività e alle mostre: segno della grande attenzione riservata all’arte della fotografia e ai grandi nomi che a questa edizione hanno dato lustro, ma anche della partecipazione di tutta la città che si è espressa attraverso il Circuito Off e il percorso delle mostre collegate. Peraltro gli appassionati residenti nel Comune di Reggio Emilia avranno una nuova e allettante possibilità di visitare le mostre gratuitamente sabato 18 maggio, in occasione della Notte dei Musei: quel giorno iniziative e animazioni saranno tutte incentrate sul rapporto tra immagine e fotografia.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore comunale alla Cultura e Università Giovanni Catellani, che oltre a ribadire con orgoglio la dimensione internazionale di questa edizione ha evidenziato “la grande partecipazione della città, con i giovani in prima linea, per un festival dal crescente livello qualitativo che neppure il maltempo di domenica è riuscito a rovinare. Una manifestazione diventata punto di forza della città, a testimonianza del buon funzionamento delle cose e dell’interesse della collettività – ha aggiunto Catellani – peraltro in grado di garantire un indotto economico rilevante al territorio con ricadute positive per alberghi, bar e ristoranti”.
Fotografia Europea guarda lontano, ben oltre i confini dell’Italia e addirittura oltre quelli dell’Europa: concetto, questo, espresso anche dall’assessore comunale ai Progetti Speciali Mimmo Spadoni:
“La scelta di declinare il tema del cambiamento ha favorito l’apertura del festival alla dimensione internazionale attraverso lo sguardo di tanti fotografi che hanno saputo affrontare con sguardo diverso la condizione e l’attitudine a cambiare. Tra le diverse e importanti opportunità una nota speciale per il nuovo progetto Host – ha aggiunto Spadoni – con una delle più importanti photoagency mondiali, VII, che ha lavorato con un centinaio di giovani trasferendo esperienze, competenze e professionalità. Il lavoro dei fotografi VII e dei loro allievi ci ha restituito uno sguardo sulla nostra città capace di coinvolgerci e sorprenderci: siamo cambiati, e sappiamo anche cambiare”.
Quella del 2013 è un’edizione nobilitata dalla presenza di tantissimi fotografi famosi, presenti in città nel weekend spesso a fianco dei curatori delle loro mostre: molteplici le occasioni in cui i cittadini hanno potuto incontrarli e conoscerli, specie nelle numerose conferenze che hanno visto gli artisti ospiti e protagonisti. Da Mick Rock a Thierry Cohen, dai russi Sergey Shestakov, Viktoria Sorochinski e Tim Parchikov a Philippe Chancel, dalla giapponese Rinko Kawauchi a David Stewart, ogni dibattito ha riservato approfondimenti e spunti di riflessione. Ma gli ingredienti, come annunciato, sono stati anche altri: tra questi la musica, che ha animato piazza San Prospero fino a tardi con il dj set di Morgan venerdì e il concerto di Paolo Benvegnù sabato.
Il programma degli eventi, che ha scandito tappa dopo tappa i primi tre giorni del festival, non ha trovato ostacolo nella pioggia che domenica ha bagnato la città. A prevalere è stata dunque la voglia di stare insieme dei cittadini, di conoscere le opere in mostra e di scoprire i luoghi della città meno noti: un’opportunità che resterà tale fino al 16 giugno, il giorno in cui le mostre del 2013 chiuderanno i battenti.