MODENA. Ansel Adams e Robert Adams, Diane Arbus, Richard Avedon, Wynn Bullock, Harry Callahan, Paul Caponigro, Walter Chappell, Van Deren Coke, Bruce Davidson, Roy DeCarava, Robert Frank, Lee Friedlander, John Gossage, Ralph Eugene Meatyard, Richard Misrach, Irving Penn, Stephen Shore, Aaron Siskind, Edward Weston, Minor White, Garry Winogrand.
Questi i nomi dei ventidue portabandiera americani scelti per rappresentare Flags of America, la collettiva dedicata agli autori che, tra gli anni Quaranta e Settanta del secolo scorso, hanno scritto alcune delle più importanti pagine della storia della fotografia e che andranno ad occupare, a Modena, fino al 7 aprile, le sale dell’ex ospedale Sant’Agostino. Una mostra introspettiva che indaga, attraverso gli scatti e i ritratti dei ventidue maestri, una società in cambiamento e in fermento, alle prese con debolezze e contraddizioni, dove la fotografia non è più solo documentazione ma lettura intimista e spirituale.
Le 82 opere in mostra, quindi, riprendono il carattere esplorativo sulla grande fotografia americana del Novecento già avviata da Fondazione Fotografia con le retrospettive dedicate ad Ansel Adams e Edward Weston e ripercorrono un’epoca dove la fotografia ha saputo essere un fondamentale strumento di interpretazione, capace di rinnovarsi e dare origine a importanti filoni di ricerca. Dal purismo formale di Ansel Adams e di Edward Weston agli scatti di Diane Arbus al nuovo paesaggio urbano di Stephen Shore, Flags of America restituisce al pubblico una molteplicità di visione che ha contraddistinto la società americana nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale.
“Ognuno di questi ventidue autori è stato -e molti di loro ancora lo sono- una vera e propria bandiera di un modo di esprimersi attraverso lo sguardo che ha fatto tendenza nel senso più appropriato e autentico del termine: un punto di riferimento per la sua generazione e un vero “maestro” per quelle successive, anche quando si tratta di personalità difficili, complicate come sovente lo sono gli artisti” scrive Filippo Maggia nell’introduzione del catalogo dedicato a Flags of America. “Proprio per questo alcuni di loro sono divenuti dei miti, delle icone per il mondo della fotografia e per quello più vasto dell’arte: per come, attraverso la loro ricerca ossessiva e appassionata, hanno saputo cambiare il linguaggio delle immagini, dando nuovi significati a forme e cose che dalla natura, dal mondo reale, in lunghi viaggi concettuali arrivano quasi sempre all’uomo”.
Per vedere di persona la collettiva (ex ospedale S.Agostino, Largo Porta Sant’Agostino 228) c’è tempo fino al prossimo 7 aprile. La mostra è aperta il martedì dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19; il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 19 e, ancora, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 20, orario continuato. Per informazioni: 059.239888; info@mostre.fondazione-crmo.it;