MILANO. Proseguirà fino al 27 ottobre al Museo di Fotografia Contemporanea la mostra omaggio a Gabriele Basilico, uno dei riconosciuti maestri della fotografia contemporanea europea e un grande amico del museo milanese.
La mostra non è una antologica del grande artista ma costituisce un’importante testimonianza del peso che le sue fotografie hanno nelle collezioni del museo di Milano che ne conserva quasi 1.000, una parte delle quali da lui donate, appartenenti a ben 7 fondi fotografici: Archivio dello spazio, Milano senza confini, Lanfranco Colombo, Il racconto del nostro presente, Collezione FINE, Gabriele Basilico. Milano ritratti di fabbriche, Osserva.Te.R.
In mostra una selezione di 110 opere, che datano dal 1969 al 1998, divise per ricerche e nuclei tematici. Molto rilevante e utile per capire le origini del suo linguaggio, è la presenza di fotografie del primo periodo, tra fotografia sociale, ritratto, prime indagini urbane, presentate nella sala al primo piano del Museo: Glasgow, 1969, Milano. Quartieri popolari, 1970-73, Terni, 1976, Dancing in Emilia, 1978, Contact, 1978, In pieno sole, 1978, Milano. Ambiente urbano, 1978-81. Al secondo piano, invece, la notissima ricerca che rappresenta la svolta definitiva verso l’analisi della città, delle sue strutture, della sua identità: Milano. Ritratti di fabbriche, 1978-80; una serie di immagini scattate a Napoli nel 1982; un importante nucleo di fotografie realizzate nel 1984-85 nel Nord della Francia durante le campagne fotografiche della Mission Photographique de la DATAR; esempi di fotografie dedicate alla città di Beirut, 1991; immagini di alcune città italiane ed europee, tra le quali Barcellona, Bilbao, Amburgo, Roma, Givors, Cahors, scattate tra i primi anni Ottanta e i primi anni Novanta; una selezione delle molte fotografie realizzate tra il 1987 e il 1997 in vari luoghi intorno a Milano nell’ambito del progetto Archivio dello spazio promosso dalla Provincia di Milano; alcune opere dalle serie dedicata alle trasformazioni urbanistiche del quartiere Lorenteggio di Milano, realizzate nell’ambito del progetto Milano senza confini, 1998.
Gabriele Basilico, come artista, si colloca in posizione centrale nel contesto della grande fotografia documentaria internazionale. Grazie al rigore, alla vastità e alla saldezza della sua ricerca totalmente dedicata, negli anni, al difficile tema del paesaggio urbanizzato in continua trasformazione, egli è uno dei maestri che hanno costruito la fotografia contemporanea e ne hanno consentito l’ingresso nel mondo dell’arte.