BOLOGNA. Apre mercoledì 23 aprile al MAST la mostra “Capitale Umano” con oltre 200 fotografie che documentano il rapporto tra industria e lavoratori.
L’esposizione presenta la terza selezione tratta dalla collezione della Fondazione Mast, curata da Urs Stahel, di opere su commissione, scatti d’artista o fotografie documentarie realizzate da 41 artisti di grande notorietà tra cui: Anselm Adams, Max Alpert, Robert Doisneau, Emanuel Evzeikhin, David Goldblatt, Brian Griffin, Jacqueline Hassink, Erich Lessing, Jery Lewczyński, Ugo Mulas, Sebastião Salgado, August Sander, Larry Sultan and Mike Mandel, Jakob Tuggener.
A partire dalla metà del XVIII secolo, l’avvento dell’industrializzazione in Europa e nel resto del mondo ha prodotto un mutamento così determinante nelle condizioni di vita delle persone da indurci a coniare il termine “rivoluzione industriale”. Questo fenomeno ha avuto forti ripercussioni sulla società, sulle nostre conoscenze, sul nostro modo di pensare.
Se da un lato l’industria ha radicalmente cambiato la vita delle persone, d’altro lato la sua esistenza è impensabile senza di esse, senza i lavoratori. Fino a pochissimo tempo fa, prima che la recente ondata di automatizzazione trasformasse la produzione in un processo affidato in gran parte alla tecnologia, uomini e macchine, industria e lavoratori erano una sola grande entità. Questa unità, questo vincolo, ha trasformato le grandi fabbriche, per esempio quelle che producono macchine, in comunità autonome. Risalgono all’inizio del XX secolo le prime strutture per il dopolavoro che offrivano alle persone occasioni di svago e di formazione. La storia dell’industria coincide anche con il racconto dell’evoluzione dei rapporti tra lavoratori e imprese da sempre caratterizzate da negoziazioni sulle condizioni lavorative.
Attraverso le immagini delle persone nei luoghi di lavoro, la mostra punta l’attenzione sul ruolo determinante che il capitale umano ha sempre svolto nello sviluppo dell’economia e della società.
In concomitanza con “Capitale Umano”, la Fondazione Mast sarà presente a Fotografia Europea a Reggio Emilia, a partire dal 2 maggio, con la mostra “Erich Lessing – Il lavoro e i lavoratori dopo la guerra, dalla collezione della Fondazione Mast”. Con i suoi scatti, Lessing ha saputo cogliere con grande sensibilità e acume la forza e l’energia con cui gli uomini del suo tempo furono in grado di ricostruire l’Europa dopo la seconda guerra mondiale, trasformandola in un continente prospero e fiorente.
Info: www.mast.org