BRESCIA. A poco più di 40 anni dalla sua morte, Brescia dedica al grande fotografo Ugo Mulas un importante tributo, una riflessione sul suo imprescindibile lavoro di sintesi “La fotografia” (Einaudi, 1973) con una mostra al museo di Santa Giulia.

Andy Warhol, Philip Fagan, Gerard Malanga, New York, 1964
Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli
La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 13 luglio, è il frutto di una condivisione di intenti con l’Archivio Ugo Mulas – nelle persone di Valentina e Melina Mulas – che con la courtesy di Galleria Lia Rumma ha accolto l’invito della città e del fotografo Renato Corsini a partecipare a questo progetto. Valore aggiunto, la curatela critica e attenta di Jean-François Chevrier, storico dell’arte e della fotografia, docente all’Ecole nationale superieure des Beaux-Arts di Parigi, autore di numerose pubblicazioni e curatore di importanti rassegne.

Bar Jamaica. Lina Mainini, Alfa Castaldi, Arturo Carmassi, Cesare Peverelli, Milano, 1953-1954
Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli
Il percorso costruito da Chevrier attraverso una ricca selezione di fotografie tra quelle che lo stesso fotografo aveva scelto di riprodurre nel 1973, mette in relazione i tre principali filoni in cui si è espressa la sua opera: i reportages sull’arte e sugli artisti, le indagini documentarie sul contesto urbano e, infine, l’analisi degli elementi costitutivi del procedimento fotografico.

Jasper Johns, New York, 1967
Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli
Le fotografie che si riferiscono al primo ambito evidenziano come Mulas sia stato un grande osservatore e interprete delle novità apparse nel mondo dell’arte in Italia e negli Stati Uniti durante gli anni ’60. Il suo libro sulla “nuova scena artistica newyorkese” (New York: The New Art Scene, 1967), comprova che un reportage artistico può essere anche il risultato del lavoro di un critico d’arte. I suoi ritratti di artisti, spesso intenti nel loro lavoro, e gli interni d’atelier mostrano personaggi e opere, certo, ma documentano anche atteggiamenti e comportamenti.

Ugo Mulas
Marcel Duchamp, New York, 1967
Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli
Bresciano di nascita ma milanese di adozione, Mulas concepiva la sua attività di fotografo come un processo di apprendimento – applicato in particolare al territorio vissuto e al contesto urbano – nel corso del quale ha sempre tenuto legate arte e conoscenza, sperimentazione ed esperienza. Questo approccio è riconoscibile in tutto il corpus della sua opera, e in modo quanto mai evidente nello studio metodico – in cui si combinano immagini e testi – che egli riservò all’operazione fotografica.

Sala di Michelangelo Pistoletto, Vitalità del Negativo, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1970
Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli
Info: www.bresciamusei.com