VENEZIA. Fino al 5 ottobre alla galleria San Marco sarà esposta la mostra “Fantasmi e realtà”, il suggestivo lavoro di uno dei più interessanti fotografi tedeschi contemporanei, Axel Hütte, presentata e promossa da Fondazione Bevilacqua La Masa e Fondazione Fotografia Modena. Realizzata in occasione della 14° Biennale di Architettura, la mostra include un importante nucleo di nuovi lavori che l’artista ha realizzato a Venezia, rendendo omaggio all’austera bellezza dei nobili palazzi della città lagunare.

“Nelle mie fotografie architettoniche l’enigmaticità dello spazio si unisce spesso alla sensazione di un tempo rallentato”, afferma Hütte, che alterna nella sua ricerca visioni notturne e diurne, interni ed esterni, bianco e nero e colore. In galleria di Piazza San Marco sarà in mostra il frutto di un progetto iniziato nel 2012, grazie a una residenza che Hütte ha svolto nelle foresterie BLM, che ha permesso all’artista di realizzare scatti fotografici nei palazzi e nelle chiese veneziane.

Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia
La luce è la protagonista dell’esposizione, capace di guidare l’osservatore in un continuo passaggio tra reale e irreale, invitandolo a una contemplazione consapevole e non passiva, capace di perdersi nelle fantasie dell’immaginazione. Nella serie veneziana le immagini dei palazzi sono stampate su vetro, montato a sua volta su uno specchio retrostante che arricchisce l’immagine di nuovi, inquietanti e misteriosi riflessi. La luce dorata della chiesa di Santa Maria dei Frari, così come il lampadario Palazzo Loredan, creano un’atmosfera dove il binomio con l’oscurità diviene un elemento primario. In mostra ci sarà anche “Attonitus”, il primo lavoro video realizzato dall’artista negli ultimi quattro anni con la musica di Phlip Schulze.

“Fantasmi e realtà” si inserisce nel programma che la Fondazione Bevilacqua La Masa dedica alla città di Venezia, ai suoi fenomeni culturali e, soprattutto, agli artisti che meglio hanno saputo raccontarla interpretandone in maniera personale le suggestioni estetiche – come avvenuto con le illustrazioni di Lorenzo Mattotti – o la particolarissima valenza sociale, come nel caso della mostra Migropolis, e delle speciali indagini condotte sul tessuto produttivo del territorio da Marjetica Potrč e sul tema dell’acqua da Lucy&Jorge Orta.

Dall’altro lato, a Modena, Fondazione Fotografia di Modena ospiterà la parte della rassegna dedicata ai lavori di Hütte sul paesaggio naturale. Si tratta di opere di grande formato, che affiancano il lavoro realizzato durante la recente residenza nel territorio modenese alle maggiori ricerche condotte dall’artista nell’ultimo decennio: multiformi visioni che dalle linee sinuose dell’Appennino emiliano si spingono fino agli alti picchi dei passi alpini, dalle acque del Rio Negro agli impervi ghiacciai norvegesi, conducendo l’osservatore in un viaggio tra nature incontaminate, luoghi sublimi e quasi stranianti in cui la percezione stessa della realtà sembra essere messa in discussione.

Due mostre personali, organizzate l’una a Modena e l’altra a Venezia e curate entrambe da Filippo Maggia, che raccontano l’importante ricerca sviluppata negli anni dall’artista e conducono l’osservatore attraverso immaginifiche visioni di paesaggio, fotografie maestose e ricche di riferimenti alla storia dell’arte occidentale.
Info: www.bevilacqualamasa.it