SABAUDIA (LT). Inaugurerà per la Festa della Donna, martedì 8 marzo, al Museo Emilio Greco, la mostra “Voto e Libertà – Il movimento delle suffragette inglesi” dedicata alla parabola storica del movimento femminile inglese tra la fine dell’800 e i primi del ‘900.
In mostra rare immagini provenienti dagli archivi inglesi Heritages Images, Mary Evans e Top Foto, distribuiti in Italia dall’agenzia giornalistica fotografica A.G.F. di Roma.
L’esposizione, composta da circa 40 fotografie e curata da Alessandro Luigi Perna, punta a mostrare tutta la passione e la drammaticità di quella che fu la lotta delle donne inglesi per ottenere il diritto a votare.
LA STORIA. Il termine “suffragette” fu coniato per la prima volta dal giornale inglese Daily Mail come etichetta denigratoria delle militanti del movimento femminile che tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 chiedeva il suffragio, cioè il diritto di voto, anche per le donne. Ma invece di respingerlo, le militanti se ne fregiarono e presero a riferirsi alle loro compagne negli stessi termini. A chiedere uguaglianza nei diritti politici con gli uomini erano soprattutto donne provenienti dalla media borghesia, sempre più emancipate culturalmente ma frustrate dalla loro condizione economica e sociale. Alla richiesta del voto infatti affiancavano anche la rivendicazione di pari diritti civili e la possibilità di svolgere le stesse professioni degli uomini. Il movimento si sviluppò velocemente in tutti i paesi di cultura anglosassone e in particolare in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda. Ma se in America il movimento ebbe sempre caratteri pacifici, in Inghilterra si radicalizzò e assunse forma anche violente. Assistendo spesso alla repressione fisica delle loro manifestazioni con cariche della polizia e arresti, le suffragette inglesi passarono infatti a forme di protesta più cruente danneggiando, durante la cosiddetta “Guerra delle Vetrine” del 1912, moltissimi negozi di Londra con sassi, spranghe e perfino piccoli ordigni esplosivi. Nel 1913 il movimento inglese delle suffragette ebbe anche la sua prima martire: la giovane Emily Davinson, che fu travolta e uccisa da un cavallo di Re Giorgio V mentre cercava di afferrarne le redini durante una manifestazione al Derby di Epsom. Le militanti in carcere, a seguito di quell’episodio, iniziarono uno sciopero della fame che scosse il Paese, anche per le violenze che subirono durante i tentativi di alimentazione forzata imposti alle prigioniere dalle autorità inglesi. Le suffragette vinsero la loro guerra 5 anni più tardi: nel 1918 il Parlamento britannico approvò infatti la proposta di diritto di voto limitato alle mogli dei capifamiglia al di sopra dei 30 anni. E infine il 2 luglio 1928 il suffragio fu esteso a tutte le donne.
L’esposizione è stata realizzata nell’ambito di History & Photography, un progetto che ha come obiettivi raccontare con la fotografia la storia delle società contemporanee e valorizzare e rendere fruibili al grande pubblico e ai più giovani, anche attraverso foto proiezioni in scuole e università, i tantissimi archivi fotografici storici italiani e internazionali che, pur conservando immagini di grande valore artistico e documentale, sono spesso sconosciuti perfino agli addetti ai lavori. E’ stata prodotta da Eff&Ci – Facciamo Cose e organizzata dall’assessorato alla Cultura Turismo e Spettacolo del Comune di Sabaudia nella persona dell’assessore Marilena Gelardi.
Voto e Libertà
Dove: Sala espositiva del Museo “Emilio Greco”. Ingresso Piazza del Comune. Corte comunale, Sabaudia.
Quando: 8 – 15 marzo 2016
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00; Sabato e domenica dalle 10 .00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso: gratuito
Info: cultura@comune.sabaudia.latina.it