LUGANO. Saranno oltre 300 le opere che Museo d’arte della Svizzera italiana ospiterà nella sede del LAC, fino all’8 maggio, per la mostra “Aleksandr Rodčenko” dedicata a uno dei più noti esponenti dell’avanguardia russa e degli artisti più influenti del ventesimo secolo, tra fotografie, fotomontaggi, collage, stampe offset e costruzioni spaziali.

 

 

Aleksandr Rodčenko Scale 1930 stampa d’artista Collezione del Moscow House of Photography Museum © A. Rodchenko – V. Stepanova Archive © Moscow House of Photography Museum
Aleksandr Rodčenko
Scale
1930
stampa d’artista
Collezione del Moscow House of Photography
Museum
© A. Rodchenko – V. Stepanova Archive
© Moscow House of Photography Museum

 

Le opere in mostra sono state selezionate da Olga Sviblova, fra le massime esperte di fotografia e d’arte delle avanguardie sovietiche, direttrice del Multimedia Art Museum di Mosca (già Moscow House of Photography) e curatrice del Padiglione Russo alla Biennale di Venezia del 2009.

Nell’esposizione di Lugano la nuova visione fotografica di Rodčenko trova espressione nelle serie dedicate alla città di Mosca del primo ventennio del Novecento, all’architettura, alle attività ginniche e parate sportive, ai prodotti dell’industria e al lavoro, ma anche dalle fotografie di stampo giornalistico che negli anni Trenta celebrano le imprese del regime stalinista.

 

 

Nelle immagini della capitale sovietica si manifesta il desiderio di sottolineare la modernità e vitalità della città all’indomani della Rivoluzione d’ottobre; le fotografie dedicate a ginnasti e alle parate raffigurano gli uomini e le donne che incarnano lo spirito dei nuovi tempi. Nei loro gesti atletici, nella sincronia dei movimenti si manifestano spirito dinamico e una nuova coesione sociale. I prodotti dell’industria sono rappresentati così da esaltarne l’uniformità e la serialità apparentemente infinita, espressione di una nuova epoca tecnologica e di nuove prospettive di benessere.

 

Aleksandr Rodčenko Radioascoltatore 1929 stampa d’artista Collezione del Moscow House of Photography Museum © A. Rodchenko – V. Stepanova Archive © Moscow House of Photography Museum
Aleksandr Rodčenko
Radioascoltatore
1929
stampa d’artista
Collezione del Moscow House of Photography
Museum
© A. Rodchenko – V. Stepanova Archive
© Moscow House of Photography Museum

 

Negli scatti dedicati alla costruzione del canale tra il Mar Baltico e il Mar Bianco, benché realizzati con l’intento di celebrare una grande impresa ingegneristica (essi erano destinati infatti alla pubblicazione internazionale “URSS in costruzione”), traspare l’aspetto sinistro di un’impresa che si rivelerà tanto inutile quanto costosa in termini umani.

L’opera fotografica dell’artista non si esaurisce quindi in espedienti formali. Uno spirito romantico e utopico detta le sue scelte estetiche. L’artista manifesta la propria fiducia nella possibilità di una trasfigurazione positiva del genere umano e del mondo. Le serie fotografiche realizzate negli anni Venti possono essere lette come illustrazioni di una realtà e di una vita che i principi del costruttivismo avevano contribuito a rivoluzionare. 

 

Aleksandr Rodčenko Persone che si riuniscono per prendere parte ad una manifestazione 1928 (1933) stampa d’artista Collezione del Moscow House of Photography Museum © A. Rodchenko – V. Stepanova Archive © Moscow House of Photography Museum
Aleksandr Rodčenko
Persone che si riuniscono per prendere parte ad una
manifestazione
1928 (1933)
stampa d’artista
Collezione del Moscow House of Photography
Museum
© A. Rodchenko – V. Stepanova Archive
© Moscow House of Photography Museum

 

Completano il percorso espositivo tre Costruzioni spaziali: sculture aeree ideate fra 1920 e 1921, fra le prime espressioni dell’estetica costruttivista. Si tratta di oggetti ottenuti attraverso l’applicazione di un principio compositivo essenziale; ogni scutura si compone di sagome geometriche, ovali, esagoni, quadrati, progressivamente più piccoli, ritagliate da uno stesso foglio di metallo o di compensato. Tali opere mettono in luce un ulteriore aspetto della creatività di Rodčenko e riflettono il desiderio di applicare anche all’arte l’essenzialità e la ripetitività dei principi alla base della produzione industriale.